Legati al cordone un prezioso minuto in più

28 maggio 2010
Aggiornamenti e focus

Legati al cordone un prezioso minuto in più



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Ritardare di un minuto dalla nascita il taglio del cordone ombelicale permette al neonato di continuare a ricevere materiale prezioso per la sua salute futura, tra cui anche cellule staminali. La tempistica dell'intervento al momento del parto, è una questione sulla quale la comunità scientifica si confronta da anni. Ultimamente, la corrente di chi sostiene che sia meglio posticipare di almeno un minuto la recisione del legame vitale tra mamma e neonato sembra riscuotere nuovi consensi. A supportare questa tesi, uno studio condotto da ricercatori dell'University of South Florida's Center of excellence for aging and brain repair, i cui risultati sono stati pubblicati su un recente numero del Journal of cellular and molecular medicine. «Ormai sono tante le evidenze scientifiche che dimostrano come ritardare il taglio del cordone ombelicale permetta non solo un ulteriore passaggio di sangue ricchissimo di cellule staminali, ma riduca il rischio futuro di contrarre alcune malattie, come per esempio l'anemia e i disturbi respiratori» sostiene Paul Sanberg, coordinatore del Centro statunitense. Solitamente, il cordone ombelicale viene reciso tra i 30 e i 60 secondi dopo la nascita, sospendendo così il flusso di sangue dalla madre al neonato. Le nuove scoperte sostengono invece che sarebbe meglio aspettare almeno un minuto in più, fino a quando il sangue che pulsa all'interno del cordone interrompa naturalmente il suo decorso. In attesa di nuovi dati scientifici, tuttavia, ce n'è uno su cui sussistono pochi dubbi: nei bambini nati pre-termine o in quelli in cui le condizioni nutrizionali sono carenti, posticipare la recisione del cordone ombelicale è un approccio che va incentivato.



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