Benefico moto

04 luglio 2003
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L'Organizzazione Mondiale della Sanità dedica un capitolo delle sue linee guida al trattamento non farmacologico dell'ipertensione in quei pazienti in cui non coesistono fattori aggiuntivi di rischio e, quindi, lo scopo principale della terapia è esclusivamente la riduzione dei valori pressori. Tra gli accorgimenti suggeriti dall'OMS, oltre alla riduzione di peso e alla riduzione del consumo di alcol, spicca la necessità di un esercizio fisico regolare nei soggetti sedentari. Le persone inattive hanno infatti una percentuale di rischio maggiore, compresa tra il 35% e il 52%, di sviluppare ipertensione.

Esercizio fisico: le premesse


Va tenuto presente che nel nostro secolo la diffusa automazione ha ridotto notevolmente l'attività fisica; in più, una serie di evoluzioni tecnologiche ha drasticamente aumentato la tendenza alla vita sedentaria, uno stile di vita diffuso e tipico in particolare nei paesi industrializzati. Tutto questo a danno della salute con una serie di patologie in rapido sviluppo come ipertensione, problemi coronarici, ictus, diabete non insulino dipendente, osteoporosi e cancro al colon. In generale, quindi, i benefici dell'attività fisica sono considerevoli visto che un gran numero di persone vive sotto il proprio potenziale biologico a causa della vita sedentaria.
Si distinguono due tipi di esercizio fisico quello isotonico (o aerobico o dinamico) e quello isometrico ( o statico o di mantenimento) L'esercizio isotonico include le attività muscolari svolte contro un carico moderato; l'esercizio isometrico, invece, include quelle attività in cui i muscoli sviluppano tensione, ma con uno spostamento quasi nullo dell'oggetto sul quale viene applicata la forza muscolare.

Che cosa succede alla pressione


A seconda del tipo di esercizio considerato l'effetto sulla pressione varia. Nell'esercizio isotonico (camminare, correre, nuotare) si ha una riduzione delle resistenze vascolari periferiche e un incremento del ritorno venoso con abbassamento della pressione sanguigna, nell'esercizio isometrico (sollevamento pesi, body building) si ha un aumento delle resistenze periferiche, soprattutto se sono coinvolte grosse masse muscolari, con un effetto pressorio che può essere pericoloso nell'ipertensione. In pratica nel primo tipo di sforzo si riduce il carico del cuore, nel secondo caso si ha un incremento della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca marcati, con un inevitabile lavoro cardiaco maggiore.

Ma quanto esercizio si deve fare?

La risposta è complessa e soggettiva, tendenzialmente 30 minuti giornalieri di un esercizio di moderata intensità, come camminare rapidamente, può dare inizio ad una significativa diminuzione pressoria, con minor tempo a disposizione può essere equivalente il ricorso a corsa blanda per una ventina di minuti tre volte a settimana. Inevitabilmente quanti più esercizi il paziente programma tanto migliori saranno i risultati. Bastano comunque piccoli accorgimenti quotidiani per migliorare una situazione non grave: camminare invece di prendere l'ascensore, oppure andare a piedi invece che in macchina.
L'attività fisica quindi, anche semplicemente camminare, rappresenta la modalità più semplice e conveniente per ridurre i fattori di rischio di malattie cardiovascolari. Una metanalisi degli innumerevoli studi finora effettuati nei quali ai soggetti monitorati sono stati prescritti semplici esercizi fisici, conferma l'importanza dell'attività fisica nel controllo della pressione sanguigna. Negli studi considerati l'esercizio aerobico è associato a diminuzione della pressione sia sistolica (massima) sia diastolica ( minima) in pazienti ipertesi. I vantaggi prodotti dall'esercizio fisico dipendono probabilmente dal livello pressorio iniziale ma si suppone che l'attività motoria possa essere efficace anche a livello preventivo. Vediamone perciò alcuni.

Gli studi più significativi

Per verificare se l'esercizio aerobico sia un efficace metodo alternativo per controllare la pressione sanguigna nell'ipertensione, 32 ipertesi sofferenti per un'ipertensione essenziale di livello medio sono stati sottoposti ad un programma di esercizi aerobici con il cicloergometro per tre mesi. In tutti i pazienti prima e durante il periodo degli esercizi è stata valutata la pressione nonché una serie di variabili metaboliche. I soggetti testati sono stati divisi tra quelli con andamento regolare della pressione e quelli con un andamento oscillante. I risultati sono stati di significativa diminuzione della pressione giornaliera sia diastolica che sistolica per i soggetti con un andamento pressorio irregolare. Lo studio conferma l'effetto positivo dell'esercizio aerobico lasciando qualche dubbio sull'efficacia per i pazienti in cui l'andamento pressorio sia più regolare, per i quali probabilmente interviene qualche fattore esogeno o endogeno che interferisce sull'effetto di abbassamento della pressione.
Un altro studio del '99 ha monitorato l'effetto che esercita sulla pressione il movimento, in particolare considerando l'attività podistica per andare a lavorare. Sono stati presi in considerazione 6017 uomini giapponesi tra i 35 e i 60 anni, senza precedenti fenomeni di ipertensione. Su 60 persone ogni anno prese in considerazione sono stati riscontrati 626 casi di ipertensione, oltre ad una significativa riduzione di pressione tra coloro che raggiungevano il posto di lavoro a piedi, proporzionale al tempo dedicato alla camminata.

Marco Malagutti



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