22 ottobre 2004
Aggiornamenti e focus
Immuni a caro prezzo
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Con un'ordinanza datata 20 ottobre il ministro della salute Girolamo Sirchia ha disposto la riduzione del prezzo dei vaccini influenzali, ma soprattutto ha posto fine a una "telenovela" che ha tenuto banco negli ultimi giorni. Del resto il problema non era da poco. Come sottolineato da Cittadinanzattiva, una delle associazioni a tutela del consumatore mobilitate per il caro vaccini, non è pensabile che il ministero riconosca come auspicabile vaccinare 18-20 milioni di cittadini e che 9 milioni di essi restino fuori dalle fasce protette. Come sarebbe successo se i prezzi fossero rimasti inalterati.
I controlli dei ricercatori italiani sui vaccini iniziano a maggio e si protraggono fino a ottobre. Mentre a settembre si muove la macchina commerciale che porta il vaccino nelle farmacie e nelle ASL a partire dai primi giorni di ottobre, cioè quando inizia il periodo utile per vaccinarsi e assicurarsi una copertura per tutto il periodo invernale. Anche quest'anno è andata così con 28 confezioni di antinfluenzale autorizzate alla vendita, commercializzate da 8 aziende. Già ma a che prezzo? Il farmaco è stato collocato in due fasce: la prima con prodotti a un costo compreso tra 11,50 euro e 11,90, quelli della seconda (i vaccini con sostanze aggiunte che li rendono più efficaci) addirittura a 14,98 euro. Nessun rincaro rispetto allo scorso anno ma un evidente maggior costo rispetto ad altri paesi europei. In Francia il vaccino semplice viene 6,26 euro, in Belgio 5,43 e in Austria 7,62. Inevitabili le polemiche e le iniziative provocatorie come quella del Movimento Consumatori che ha proposto una gita organizzata a Nizza con acquisto del vaccino in farmacia, visita della città e rientro in serata. Tutto alla modica cifra di 20 euro. Le polemiche e le proteste, però, non hanno lasciato insensibile il ministro che ha provveduto a convocare tutte le aziende produttrici del vaccino antinfluenzale per il mercato italiano ma anche le associazioni dei farmacisti e dei grossisti. Si è pervenuti così all'accordo di riduzione del prezzo grazie a farmacisti e grossisti che hanno rinunciato alla loro parte e, ma in un secondo momento, anche alle aziende produttrici che avrebbero dato la stessa disponibilità. Approssimativamente i prezzi dovrebbero scendere a 6-8 euro rispetto agli attuali 11-14. Ma non è finita qui. L'odissea del vaccino influenzale quest'anno ha riguardato anche le dosi.
Il problema, in realtà, ha riguardato il mercato americano dove il ritiro dalle vendite di un prodotto sospetto da parte delle autorità britanniche ha determinato il dimezzamento delle scorte negli Stati Uniti. Con una carenza di 50 milioni di dosi. Un fatto che ha portato i Centers for Disease Control and Prevention a richiedere di razionare le scorte per lasciare la disponibilità ai soggetti a rischio, ossia neonati, bambini fino ai 23 mesi, over 65 e chi ha un quadro che suggerisca la vaccinazione preventiva. E in Italia? Il problema sembrerebbe non sussistere visto che sono disponibili quasi 13 milioni di dosi, quante bastano per un terzo degli italiani che, secondo l'epidemiologo Donato Greco, dovrebbero fare il vaccino. A questo punto, quindi, dovrebbe essere tutto pronto (senza rimborso per chi ha acquistato il vaccino più oneroso n.d.r.) perché le vaccinazioni scattino in tutta Italia. L'auspicio è che l'anno prossimo si arrivi più preparati al momento fatidico.
Marco Malagutti
Salute oggi:
...e inoltre su Dica33:
La questione prezzo...
I controlli dei ricercatori italiani sui vaccini iniziano a maggio e si protraggono fino a ottobre. Mentre a settembre si muove la macchina commerciale che porta il vaccino nelle farmacie e nelle ASL a partire dai primi giorni di ottobre, cioè quando inizia il periodo utile per vaccinarsi e assicurarsi una copertura per tutto il periodo invernale. Anche quest'anno è andata così con 28 confezioni di antinfluenzale autorizzate alla vendita, commercializzate da 8 aziende. Già ma a che prezzo? Il farmaco è stato collocato in due fasce: la prima con prodotti a un costo compreso tra 11,50 euro e 11,90, quelli della seconda (i vaccini con sostanze aggiunte che li rendono più efficaci) addirittura a 14,98 euro. Nessun rincaro rispetto allo scorso anno ma un evidente maggior costo rispetto ad altri paesi europei. In Francia il vaccino semplice viene 6,26 euro, in Belgio 5,43 e in Austria 7,62. Inevitabili le polemiche e le iniziative provocatorie come quella del Movimento Consumatori che ha proposto una gita organizzata a Nizza con acquisto del vaccino in farmacia, visita della città e rientro in serata. Tutto alla modica cifra di 20 euro. Le polemiche e le proteste, però, non hanno lasciato insensibile il ministro che ha provveduto a convocare tutte le aziende produttrici del vaccino antinfluenzale per il mercato italiano ma anche le associazioni dei farmacisti e dei grossisti. Si è pervenuti così all'accordo di riduzione del prezzo grazie a farmacisti e grossisti che hanno rinunciato alla loro parte e, ma in un secondo momento, anche alle aziende produttrici che avrebbero dato la stessa disponibilità. Approssimativamente i prezzi dovrebbero scendere a 6-8 euro rispetto agli attuali 11-14. Ma non è finita qui. L'odissea del vaccino influenzale quest'anno ha riguardato anche le dosi.
...e quella scorte
Il problema, in realtà, ha riguardato il mercato americano dove il ritiro dalle vendite di un prodotto sospetto da parte delle autorità britanniche ha determinato il dimezzamento delle scorte negli Stati Uniti. Con una carenza di 50 milioni di dosi. Un fatto che ha portato i Centers for Disease Control and Prevention a richiedere di razionare le scorte per lasciare la disponibilità ai soggetti a rischio, ossia neonati, bambini fino ai 23 mesi, over 65 e chi ha un quadro che suggerisca la vaccinazione preventiva. E in Italia? Il problema sembrerebbe non sussistere visto che sono disponibili quasi 13 milioni di dosi, quante bastano per un terzo degli italiani che, secondo l'epidemiologo Donato Greco, dovrebbero fare il vaccino. A questo punto, quindi, dovrebbe essere tutto pronto (senza rimborso per chi ha acquistato il vaccino più oneroso n.d.r.) perché le vaccinazioni scattino in tutta Italia. L'auspicio è che l'anno prossimo si arrivi più preparati al momento fatidico.
Marco Malagutti
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