13 febbraio 2009
Aggiornamenti e focus
Fumo cancellato per gradi
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La dipendenza dalla nicotina limita le possibilità di successo nell'abbandono del fumo e da questo trae validità la nicotino-terapia sostitutiva (NRT). Ma, sebbene risulti che molti fumatori vorrebbero liberarsi dall'abitudine, in due terzi dei casi preferirebbero farlo gradualmente. Questo però li fa sentire più dipendenti e meno motivati, con minori probabilità di successo, quindi un supporto come la NRT potrebbe risultare utile per favorire l'abbandono progressivo. Il vantaggio di un simile approccio è anche di permettere un progressivo cambiamento comportamentale in varie situazioni e di rendere uno stimolo le piccole vittorie lungo il cammino, riducendo possibilmente la nicotino-dipendenza prima di smettere completamente.
Per verificare l'efficacia dell'approccio si è condotto, negli Stati Uniti, uno studio multicentrico, in doppio cieco e controllato contro placebo, su 3297 fumatori che erano disposti a interrompere gradualmente. I partecipanti potevano scegliere tra gomme alla nicotina da 2 o da 4 mg, con il dosaggio più alto in genere selezionato da chi fumava di più, e in ognuno dei due gruppi sono stati assegnati in modo casuale a ricevere la gomma o un placebo. Si è seguito un approccio "ridurre-per-smettere" (RTQ) in due fasi: nella prima i fumatori sono stati istruiti a ridurre man mano le sigarette, mentre aumentavano l'uso delle gomme, in un arco di tempo di otto settimane. Nel momento in cui raggiungevano un'iniziale astinenza (definita come assenza di fumo per 24 ore) entravano nella seconda fase, nella quale si usava la gomma secondo la modalità approvata dall'FDA per la cessazione. Il mantenimento dell'astinenza è stato accertato dopo 28 giorni e dopo sei mesi, insieme ad altre misurazioni. E' risultato che tra gli utilizzatori della NRT, la probabilità di raggiungere l'astinenza iniziale era significativamente più elevata, dal 40% in più con i 2 mg al 90% in più con i 4 mg, rispetto al placebo. Negli stessi soggetti anche la probabilità di ottenere l'astinenza a 28 giorni era decisamente maggiore e cioè da 2 a 4,7 volte più elevata che per il placebo, così come quella di mantenerla a sei mesi, che era da 2 a 6 volte più alta. Durante la fase di riduzione la gomma ha aiutato a diminuire il fumo e chi c'è riuscito ha avuto una maggiore probabilità di raggiungere l'astinenza totale.
Sotto il profilo della sicurezza, infine, gli effetti collaterali tipici della nicotino-terapia sono stati di più tra chi ha usato le gomme alla nicotina rispetto al placebo, ma senza un incremento di rischio per la combinazione fumo più gomme. Queste ultime risultano dunque di supporto nella cessazione del fumo attraverso una riduzione graduale, e aumentano le chance di successo in ogni gradino del processo. Va precisato che i tassi di astinenza assoluta ottenuti nello studio sono ancora modesti, con il 10% degli utilizzatori di gomme che hanno raggiunto quella iniziale e il 6% che l'hanno mantenuta a sei mesi, ma si ricorda che non era previsto alcun intervento comportamentale di counselling. Si sottolinea, inoltre, che i tassi d'interruzione sono stati simili a quelli tra chi smette di colpo, ma ottenuti in questo caso in fumatori non comparabili perché molto meno motivati, tanto che nella realtà riescono a smettere con probabilità dimezzata rispetto ai primi. Secondo gli autori, il vantaggio è quindi sostanziale ed è particolarmente evidente, con i dosaggi più alti di nicotino-terapia, nei forti fumatori. Questa modalità di trattamento può in definitiva aumentarne il gradimento e le possibilità di successo nell'interruzione del fumo, con un impatto positivo su un problema con dimensioni di salute pubblica.
Viviana Zanardi
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Ridurre-per-smettere
Per verificare l'efficacia dell'approccio si è condotto, negli Stati Uniti, uno studio multicentrico, in doppio cieco e controllato contro placebo, su 3297 fumatori che erano disposti a interrompere gradualmente. I partecipanti potevano scegliere tra gomme alla nicotina da 2 o da 4 mg, con il dosaggio più alto in genere selezionato da chi fumava di più, e in ognuno dei due gruppi sono stati assegnati in modo casuale a ricevere la gomma o un placebo. Si è seguito un approccio "ridurre-per-smettere" (RTQ) in due fasi: nella prima i fumatori sono stati istruiti a ridurre man mano le sigarette, mentre aumentavano l'uso delle gomme, in un arco di tempo di otto settimane. Nel momento in cui raggiungevano un'iniziale astinenza (definita come assenza di fumo per 24 ore) entravano nella seconda fase, nella quale si usava la gomma secondo la modalità approvata dall'FDA per la cessazione. Il mantenimento dell'astinenza è stato accertato dopo 28 giorni e dopo sei mesi, insieme ad altre misurazioni. E' risultato che tra gli utilizzatori della NRT, la probabilità di raggiungere l'astinenza iniziale era significativamente più elevata, dal 40% in più con i 2 mg al 90% in più con i 4 mg, rispetto al placebo. Negli stessi soggetti anche la probabilità di ottenere l'astinenza a 28 giorni era decisamente maggiore e cioè da 2 a 4,7 volte più elevata che per il placebo, così come quella di mantenerla a sei mesi, che era da 2 a 6 volte più alta. Durante la fase di riduzione la gomma ha aiutato a diminuire il fumo e chi c'è riuscito ha avuto una maggiore probabilità di raggiungere l'astinenza totale.
Successo anche se meno motivati
Sotto il profilo della sicurezza, infine, gli effetti collaterali tipici della nicotino-terapia sono stati di più tra chi ha usato le gomme alla nicotina rispetto al placebo, ma senza un incremento di rischio per la combinazione fumo più gomme. Queste ultime risultano dunque di supporto nella cessazione del fumo attraverso una riduzione graduale, e aumentano le chance di successo in ogni gradino del processo. Va precisato che i tassi di astinenza assoluta ottenuti nello studio sono ancora modesti, con il 10% degli utilizzatori di gomme che hanno raggiunto quella iniziale e il 6% che l'hanno mantenuta a sei mesi, ma si ricorda che non era previsto alcun intervento comportamentale di counselling. Si sottolinea, inoltre, che i tassi d'interruzione sono stati simili a quelli tra chi smette di colpo, ma ottenuti in questo caso in fumatori non comparabili perché molto meno motivati, tanto che nella realtà riescono a smettere con probabilità dimezzata rispetto ai primi. Secondo gli autori, il vantaggio è quindi sostanziale ed è particolarmente evidente, con i dosaggi più alti di nicotino-terapia, nei forti fumatori. Questa modalità di trattamento può in definitiva aumentarne il gradimento e le possibilità di successo nell'interruzione del fumo, con un impatto positivo su un problema con dimensioni di salute pubblica.
Viviana Zanardi
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