28 ottobre 2010
Aggiornamenti e focus
Dormire poco annulla sforzi dimagranti
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Lmitare le ore di sonno notturno vanifica i successi che si possono ottenere con la dieta. L'interessante novità emerge da una ricerca condotta da un'equipe della University of Chicago's General Clinical Resource Center. I dieci i soggetti inseriti nello studio, di età compresa tra 35 e 49 anni, in soprappeso od obesi, sono stati sottoposti a una dieta ipocalorica e valutati in due periodi successivi: durante il primo periodo hanno dormito mediamente per 8,5 ore per notte, durante il secondo 5,5. In entrambi i momenti la dieta ha previsto un introito di 1450 calorie al giorno. Al termine della ricerca è emerso che in entrambe le sessioni si è verificato un calo ponderale di circa 3 kg. Quello che è cambiato, e di molto, è stato la composizione di questi chili persi. Durante il periodo che comprendeva otto ore abbondanti di sonno, dei 3 kg persi metà era costituita da grasso e l'altra metà da massa magra; durante il periodo di 5,5 ore di sonno, soltanto 700 grammi erano formati da grasso mentre i rimanenti 2,7 kg erano composti da massa magra. Inoltre, dormire un numero adeguato di ore per notte aiuta a mantenere sotto controllo la grelina, un ormone che stimola l'appetito. Poche ore di riposo notturno ne aumentano invece la presenza nell'organismo, determinando quindi un senso di fame maggiore. "Con questa ricerca abbiamo evidenziato senza ombra di dubbio come la composizione dei chili persi durante una dieta dipenda in larga misura da quante ore si dorme la notte", conclude Plamen Penev, dell'università di Chicago.
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