21 novembre 2024
Amisulpride Aurobindo
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Cos'è Amisulpride Aurobindo (amisulpride)
Amisulpride Aurobindo è un farmaco a base di amisulpride, appartenente al gruppo terapeutico Antipsicotici benzamidici.
A cosa serve Amisulpride Aurobindo e perchè si usa
Amisulpride Aurobindo è indicata per il trattamento di disturbi schizofrenici acuti e cronici nei quali i sintomi positivi (come deliri, allucinazioni, disturbi del pensiero, ostilità e diffidenza), e/o sintomi negativi (appiattimento della sfera affettiva, isolamento emotivo e sociale) sono prevalenti, inclusi i pazienti con sintomi negativi predominanti.
Indicazioni: come usare Amisulpride Aurobindo, posologia, dosi e modo d'uso
Posologia
Sintomi positivi:
Per gli episodi psicotici acuti, la dose raccomandata varia da 400 a 800 mg/die. In casi individuali la dose giornaliera può essere aumentata fino a 1200 mg/die. Dosi superiori a 1200 mg/die non sono state estensivamente valutate per quanto riguarda la sicurezza e pertanto non devono essere usate. Non è richiesta una titolazione specifica quando si inizia il trattamento con Amisulpride Aurobindo. Le dosi devono essere adattate a seconda della risposta individuale.
Nei pazienti con sintomi misti positivi e negativi, le dosi devono essere aggiustate per ottenere un controllo ottimale dei sintomi positivi.
Il trattamento di mantenimento deve essere stabilito individualmente in base alla dose minima efficace.
Sintomi prevalentemente negativi (sindrome da deficit)
Si raccomanda una dose giornaliera tra 50 mg e 300 mg. Le dosi devono essere aggiustate individualmente.
Amisulpride Aurobindo può essere somministrato per via orale una volta al giorno ad una dose fino a 300 mg. Dosi più alte devono essere suddivise in 2 somministrazioni.
Deve essere usata la dose minima efficace.
Popolazioni particolari
Pazienti anziani oltre 65 anni: La sicurezza di amisulpride è stata valutata in un numero limitato di pazienti anziani. Si richiede una particolare cautela a causa del possibile rischio di ipotensione o sedazione. Può essere anche richiesta una riduzione del dosaggio nell'insufficienza renale.
Popolazione pediatrica: L'efficacia e la sicurezza di amisulpride in bambini e adolescenti al di sotto dei 18 anni d'età non sono state stabilite. Sono disponibili solo dati limitati sull'uso di amisulpride in adolescenti con schizofrenia. Pertanto, amisulpride non deve essere usata in adolescenti da 15 a 18 anni fino a quando non saranno disponibili ulteriori dati. Se assolutamente richiesto il trattamento di adolescenti deve essere iniziato da un medico con esperienza nel trattamento della schizofrenia in questo gruppo di età. L'uso di amisulpride è controindicato nei bambini e negli adolescenti di età inferiore ai 15 anni (vedere paragrafo 4.3).
Insufficienza renale: Amisulpride Aurobindo è eliminato per via renale. In caso di insufficienza renale, la dose deve essere ridotta della metà in pazienti con clearance della creatinina (CRCL) compresa tra 30 e 60 mL/min e ad un terzo nei pazienti con CRCL compresa tra 10 e 30 mL/min. Poiché non vi è esperienza nei soggetti con grave compromissione renale (CRCL < 10 mL/min), amisulpride non è indicata in questi pazienti (vedere paragrafo 4.4).
Insufficienza epatica: Poiché l'amisulpride è scarsamente metabolizzata, non dovrebbe essere necessaria una riduzione della dose.
Durata del trattamento
Sono disponibili dati da studi clinici controllati che coprono un periodo di un anno. La durata del trattamento deve essere determinata dal medico.
Per evitare sintomi da astinenza il trattamento deve essere sospeso gradualmente (vedere paragrafo 4.4).
Modo di somministrazione
Per uso orale.
Le compresse devono esser assunte intere o divise in due, con una sufficiente quantità di liquido.
Amisulpride può essere somministrato indipendentemente dai pasti.
Controindicazioni: quando non dev'essere usato Amisulpride Aurobindo
- Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
- Tumori prolattino-dipendenti concomitanti (ad es. prolattinomi dell'ipofisi e cancro della mammella).
- Feocromocitoma.
- Bambini e adolescenti fino ai 15 anni d'età
- Allattamento (vedere paragrafo 4.6)
- In associazione con levodopa (vedere paragrafo 4.5)
- In associazione con i seguenti medicinali che possono indurre “torsioni di punta“ (vedere paragrafo 4.5):
- Agenti antiaritmici di classe Ia, come chinidina e disopiramide
- Agenti antiaritmici di classe III, come amiodarone e sotalolo
- Altri medicinali come bepridil, cisapride, sultopride, tioridazina, metadone, eritromicina (somministrazione endovenosa), vincamina (somministrazione endovenosa), alofantrina, pentamidina, sparfloxacina, anti-micotici azolici
Amisulpride Aurobindo può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?
Gravidanza
Amisulpride non ha dimostrato effetti tossici sulla riproduzione negli studi sugli animali. Non è stato rilevato alcun effetto teratogeno di Amisulpride Aurobindo.
Sono disponibili solo dati clinici molto limitati sulla somministrazione durante la gravidanza. Pertanto la sicurezza di Amisulpride Aurobindo durante la gravidanza nell'uomo non è stata stabilita.
L'uso del medicinale durante la gravidanza non è raccomandato a meno che i benefici giustifichino i potenziali rischi.
Per le donne in età fertile una contraccezione efficace deve essere ampiamente discussa con il medico prima del trattamento.
I neonati esposti ad antipsicotici (inclusa Amisulpride Aurobindo) durante il terzo trimestre di gravidanza sono a rischio di reazioni avverse come sintomi extrapiramidali e/o sintomi da astinenza che possono variare per gravità e durata dopo il parto (vedere paragrafo 4.8). Sono stati segnalati agitazione, ipertonia, ipotonia, tremore, sonnolenza, distress respiratorio, o disturbi alimentari. Di conseguenza, i neonati devono essere attentamente monitorati.
Allattamento
Non è noto se Amisulpride Aurobindo sia escreto nel latte materno. Pertanto l'allattamento è controindicato.
Fertilità
In studi negli animali, è stata osservata una riduzione nella fertilità collegata agli effetti farmacologici del farmaco (effetti mediati dalla prolattina).
Quali sono gli effetti indesiderati di Amisulpride Aurobindo
Gli effetti indesiderati sono classificati secondo la loro incidenza usando la seguente convenzione: Molto comune (≥1/10); Comune (≥1/100, <1/10); Non comune (≥1/1000, <1/100); Raro (≥1/10.000, <1/1000); Molto raro (<1/10.000); Frequenza non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Dati da studi clinici
I seguenti effetti indesiderati sono stati osservati in studi clinici controllati. Si deve notare che in alcuni casi può essere difficile differenziare gli eventi avversi dai sintomi della malattia di base.
- Disturbi del sistema immunitario
Non comune: reazione allergica
- Patologie endocrine
Comune: amilsupride causa un aumento dei livelli plasmatici di prolattina, che è reversibile in seguito a sospensione del farmaco. Questo può causare galattorrea, amenorrea o disordini mestruali, ginecomastia, dolore o ingrossamento del seno, prolattinoma (vedere paragrafo 4.3) e disfunzione erettile.
- Disturbi del metabolismo e della nutrizione
Non comune: iperglicemia (vedere paragrafo 4.4).
- Disturbi psichiatrici
Comune: insonnia, ansia, agitazione, disfunzioni dell'orgasmo.
- Patologie del sistema nervoso
Molto comune: possono comparire sintomi extrapiramidali: tremore, rigidità, ipocinesia, ipersalivazione, acatisia, discinesia. Questi sintomi sono in genere lievi al dosaggio ottimale e parzialmente reversibili senza sospensione dell'amisulpride, dopo somministrazione di medicinali anti-parkinson. L'incidenza di sintomi extrapiramidali, che è dose-correlata, rimane molto bassa nel trattamento di pazienti con sintomi prevalentemente negativi a dosi di 50-300 mg/die.
Comune: Può manifestarsi distonia acuta (torcicollo da spasmo, crisi oculogire, trisma). Questo disturbo è reversibile senza sospensione dell'amisulpride, dopo somministrazione di medicinali antiparkinson. Sonnolenza.
Non comune: È stata riscontrata discinesia tardiva caratterizzata da movimenti ritmici involontari, principalmente della lingua e/o del viso, di solito dopo somministrazione a lungo termine.
I medicinali anti-parkinson non devono essere usati poichè sono inefficaci e possono indurre un aggravamento dei sintomi. Convulsioni.
- Patologie cardiache
Comune: ipotensione
Non comune: bradicardia.
- Patologie gastrointestinali
Comune: stitichezza, nausea, vomito, bocca secca.
- Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Raro: sintomi acuti da astinenza comprendenti nausea, vomito e insonnia dopo sospensione improvvisa di dosi elevate, inoltre ricomparsa di sintomi psicotici, comparsa di movimenti involontari (come acatisia, distonia e discinesia) (vedere paragrafo 4.4).
- Esami diagnostici
Comune: aumento del peso.
Non comune: aumento degli enzimi epatici, principalmente delle transaminasi.
Monitoraggio post-marketing:
Sono stati segnalati anche le seguenti reazioni avverse solo tramite segnalazioni spontanee:
- Patologie del sistema emolinfopoietico
Frequenza non nota: leucopenia, neutropenia e agranulocitosi (vedere paragrafo 4.4).
- Disturbi del metabolismo e della nutrizione
Frequenza non nota: ipertrigliceridemia e ipercolesterolemia.
- Disturbi psichiatrici
Frequenza non nota: confusione.
- Patologie del sistema nervoso:
Frequenza non nota: sintomi della sindrome neurolettica maligna (vedere paragrafo 4.4) che è una complicanza potenzialmente fatale.
- Patologie cardiache:
Frequenza non nota: prolungamento dell'intervallo QT, aritmie ventricolari come torsione di punta, tachicardia ventricolare, che possono portare a fibrillazione ventricolare o arresto cardiaco, morte improvvisa (vedere paragrafo 4.4).
- Patologie vascolari:
Frequenza non nota: con i farmaci antipsicotici sono stati segnalati casi di tromboembolia venosa, inclusi casi di embolia polmonare, a volte fatale e trombosi venosa profonda.
- Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo:
Frequenza non nota: angioedema, orticaria.
- Condizioni di gravidanza, puerperio e perinatali:
Frequenza non nota: Sindrome neonatale da astinenza da farmaco (vedere paragrafo 4.6)
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo: www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili
Patologie correlate:
- Disturbo bipolare
Il disturbo bipolare (DB) è una patologia nella quale i normali stati dell'umore, tristezza e felicità, si presentano ciclicamente amplificati e alternati a periodi di normalità. A soffrine il 12% della popolazione - Schizofrenia
Disturbo mentale grave caratterizzato dalla perdita di contatto con la realtà, allucinazioni, deliri e alterazioni della forma del pensiero.
Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico
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