Furosemide Teva

05 novembre 2024

Furosemide Teva


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Cos'è Furosemide Teva (furosemide)


Furosemide Teva è un farmaco a base di furosemide, appartenente al gruppo terapeutico Diuretici, dell'ansa.

A cosa serve Furosemide Teva e perchè si usa


Furosemide Teva 500 mg compresse è destinato esclusivamente per l'uso uso in pazienti con filtrazione glomerulare gravemente ridotta (velocità di filtrazione glomerulare [VFG] < 20 ml/min.).

Furosemide Teva 500 mg compresse è indicato come diuretico nella gestione dell'oliguria nell'insufficienza renale cronica (vedere paragrafo 4.4).

Indicazioni: come usare Furosemide Teva, posologia, dosi e modo d'uso


Posologia

Somministrazione orale.

La dose deve essere regolata individualmente, prevalentemente in base alla risposta al trattamento. Va sempre usata la dose minima efficace.

Adulti

La dose iniziale è di 250 mg di furosemide (mezza compressa).

La dose deve essere regolata con attenzione nei pazienti con insufficienza renale cronica al fine di risolvere gradualmente l'edema: se non si ottiene una diuresi soddisfacente, la dose può essere aumentata con incrementi di 250 mg, ad intervalli di 4-6 ore, fino ad una dose massima di 2 compresse (1000 mg).

Devono essere monitorati lo stato di idratazione e gli elettroliti sierici del paziente e deve essere valutata periodicamente la risposta al trattamento.

La durata del trattamento dipende dalla natura e dalla gravità della malattia.

Popolazione pediatrica

La dose da 500 mg non è raccomandata nei bambini e negli adolescenti di età inferiore a 18 anni a causa della scarsità di dati disponibili sulla sicurezza e l'efficacia del prodotto. Altre forme farmaceutiche o dosaggi potrebbero essere maggiormente appropriati per la somministrazione a questa popolazione di pazienti.

Pazienti con compromissione epatica

Si raccomanda di eseguire una cauta titolazione fino a quando non si ottiene la risposta richiesta (vedere anche paragrafi 4.3 e 4.4).

Anziani

Si raccomanda di eseguire una cauta titolazione fino a quando non si ottiene la risposta richiesta.

Modo di somministrazione

Somministrazione orale: la compressa va ingerita intera, senza masticarla, senza cibo e con una quantità adeguata di liquidi (ad es., un bicchiere d'acqua).

Controindicazioni: quando non dev'essere usato Furosemide Teva


  • Ipersensibilità al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti.
  • Clearance renale normale e funzionalità renale ridotta con VFG > 20 ml/min., a causa del rischio di grave perdita di fluidi ed elettroliti in tali casi.
  • Insufficienza renale con anuria.
  • Come e precoma epatico.
  • Ipopotassiemia.
  • Iponatremia.
  • Ipovolemia o disidratazione.
  • Allattamento.
  • Intossicazione da glicosidi cardiaci.

Furosemide Teva può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?


Gravidanza

In gravidanza, furosemide deve essere utilizzato soltanto per brevi periodi se assolutamente necessario, poiché attraversa la placenta.

I diuretici non sono normalmente indicati per il trattamento dell'ipertensione e dell'edema nella gravidanza dal momento che riducono la perfusione placentare e, di conseguenza, la crescita intrauterina.

Nel caso in cui sia necessario somministrare furosemide per trattare l'insufficienza cardiaca, o renale, in gravidanza, i livelli elettrolitici, l'ematocrito e la crescita fetale devono essere attentamente monitorati. Con furosemide sono stati segnalati lo spiazzamento della bilirubina dal legame con l'albumina e il conseguente aumento del rischio di ittero nucleare nell'iperbilirubinemia.

La furosemide attraversa la placenta e raggiunge il 100% delle concentrazioni sieriche materne nel sangue ombelicale. Ad oggi, non sono state riferite malformazioni nell'uomo che potrebbero essere collegate all'esposizione a furosemide. Non esistono dati sufficienti a determinare in modo definitivo i potenziali effetti nocivi del farmaco sull'embrione e sul feto. È possibile che venga stimolata la produzione di urina fetale in utero. In neonati prematuri trattati con furosemide è stata segnalata urolitiasi.

Allattamento

La furosemide viene escreta nel latte materno e inibisce l'allattamento. Pertanto, non deve essere somministrata alle donne che allattano. In caso contrario, è necessario interrompere l'allattamento (vedere paragrafo 4.3).

Quali sono gli effetti indesiderati di Furosemide Teva


Gli eventi avversi sono classificati in base alla frequenza secondo le seguenti categorie.

Molto comuni ≥ 1/10

Comuni ≥ 1/100 e < 1/10

Non comuni ≥ 1/1000 e < 1/100

Rari ≥ 1/10.000 e < 1/1000

Molto rari < 1/10.000

Frequenza non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)

Patologie del sistema emolinfopoietico

Non comuni: trombocitopenia

Rare: eosinofilia, leucopenia

Molto rare: anemia emolitica, anemia aplastica, granulocitopenia

Disturbi del sistema immunitario:

Non comuni: prurito, reazioni cutanee e delle membrane mucose (vedere Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo)

Rari: febbre, vasculite, nefrite interstiziale, gravi reazioni anafilattiche e anafilattoidi quali shock anafilattico (vedere paragrafo 4.9)

Patologie endocrine

A seguito della somministrazione di furosemide, la tolleranza al glucosio può subire un peggioramento e può svilupparsi iperglicemia. Nei pazienti con diabete mellito manifesto, questo può condurre ad un peggioramento della situazione metabolica. Il diabete mellito latente può divenire manifesto. 

Disturbi del metabolismo e della nutrizione

Comuni: i disturbi elettrolitici e dei fluidi si osservano frequentemente durante il trattamento con furosemide, a causa della maggiore escrezione di elettroliti. Si raccomanda, pertanto, il regolare monitoraggio degli elettroliti sierici (in particolare potassio, sodio e calcio). 

La possibilità di disturbi elettrolitici dipende dalle co-morbidità (ad es. cirrosi epatica, insufficienza cardiaca), dalla terapia concomitante (vedere paragrafo 4.5) e dalla nutrizione. 

A causa della maggiore perdita renale di sodio, soprattutto in presenza di un apporto ridotto di sodio, possono insorgere iponatremia e relativi sintomi. I sintomi più comuni della deplezione di sodio sono apatia, crampi alle gambe, inappetenza, vomito e confusione. 

A causa della maggiore perdita renale di potassio, può insorgere ipopotassiemia, che può essere associata a sintomi neuromuscolari (debolezza muscolare, parestesia, paresi), intestinali (vomito, stipsi, timpanite), renali (poliuria, polidipsia) e cardiaci (disturbi di conduzione e del pacemaker), specialmente in caso di concomitante apporto ridotto di potassio e/o aumento della perdita di potassio extra-renale (ad es. con vomito o diarrea cronici). Una grave perdita di potassio può condurre a paralisi dell'ileo o perdita di conoscenza e coma. 

Una maggiore perdita di calcio può determinare ipocalcemia che, in rari casi, può causare tetania. 

Una maggiore perdita di magnesio renale può condurre a ipomagnesiemia e, in rari casi, causare tetania o alterazioni del ritmo cardiaco. 

L'alcalosi metabolica può insorgere, o peggiorare, a seguito della perdita di fluidi ed elettroliti durante il trattamento con furosemide.

Durante il trattamento con furosemide, si sviluppa comunemente iperuricemia, che può condurre alla gotta nei pazienti predisposti. 

I livelli di colesterolo e trigliceridi sierici possono aumentare durante il trattamento con furosemide. 

Patologie del sistema nervoso

Rare: parestesia

Non nota: capogiri, svenimenti e perdita della coscienza (dovuti a ipotensione sintomatica) 

Nei pazienti con insufficienza epatica può insorgere encefalopatia epatica. 

Patologie dell'orecchio e del labirinto

Rare: a causa dell'ototossicità di furosemide, possono insorgere raramente disturbi uditivi e/o tinnito prevalentemente reversibili. Questa possibilità deve essere presa in considerazione soprattutto per l'iniezione endovenosa rapida, in particolare nei pazienti con insufficienza renale o ipoproteinemia (ad es. nella sindrome nefrosica).

Non comuni: sordità (talvolta irreversibile) 

Patologie vascolari

L'eccessiva diuresi può condurre a disturbi circolatori, specialmente negli anziani e nei bambini, che si manifestano principalmente come cefalea, capogiri, disturbi visivi, secchezza del cavo orale e sete, ipotensione e disturbi della regolazione ortostatica. Si possono verificare disidratazione, collasso circolatorio dovuto a ipovolemia ed emoconcentrazione. Quest'ultima può aumentare il rischio di trombosi, soprattutto negli anziani. 

Patologie gastrointestinali

Rare: patologie gastrointestinali (ad es. nausea, vomito, diarrea). 

Patologie epatobiliari

Molto rare: pancreatite acuta, colestasi intraepatica, aumento dei livelli di transaminasi epatiche 

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

Non comuni: prurito, reazioni cutanee e delle membrane mucose (ad es. esantema bolloso, orticaria, porpora, eritema multiforme, pemfigoide bollosa, dermatite esfoliativa, fotosensibilità).

Rare: vasculite

Molto rare: sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica

Non nota: pustolosi esantematica acuta generalizzata (AGEP) 

reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS)

Patologie renali e urinarie

Si può osservare un aumento transitorio dei livelli sierici di creatinina e urea. Con furosemide possono insorgere, o peggiorare, i sintomi delle occlusioni delle vie urinarie (ad es. nell'iperplasia prostatica, idronefrosi, stenosi uretrale). Si può verificare ritenzione urinaria con complicazione secondaria. 

Rare: nefrite interstiziale 

Gravidanza, puerperio e condizioni perinatali

Nei neonati prematuri trattati con furosemide può insorgere nefrolitiasi e/o nefrocalcinosi. 

Nei bambini prematuri con sindrome da distress respiratorio, il trattamento diuretico con furosemide, nelle prime settimane di vita, può aumentare il rischio di dotto arterioso pervio. 

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

Rare: febbre 

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

Patologie correlate:


Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.

Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico



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