25 novembre 2024
Farmaci - Atrocom
Atrocom 0,03 mg 30 ovuli in strip
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Atrocom 0,03 mg 30 ovuli in strip è un medicinale soggetto a prescrizione medica (classe C), a base di estriolo, appartenente al gruppo terapeutico Estrogeni. E' commercializzato in Italia da FARMITALIA s.r.l. a socio unico
INDICE SCHEDA
- INFORMAZIONI GENERALI
- CONFEZIONI DISPONIBILI IN COMMERCIO
- FOGLIETTO ILLUSTRATIVO (PDF)
- INDICAZIONI TERAPEUTICHE
- CONTROINDICAZIONI
- AVVERTENZE E PRECAUZIONI D'USO
- INTERAZIONI
- POSOLOGIA E MODO DI SOMMINISTRAZIONE
- SOVRADOSAGGIO
- GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
- GUIDA DI VEICOLI E USO DI MACCHINARI
- PRINCIPIO ATTIVO
- ECCIPIENTI
- SCADENZA E CONSERVAZIONE
- NATURA E CONTENUTO DEL CONTENITORE
- PATOLOGIE CORRELATE
INFORMAZIONI GENERALI
TITOLARE:
FARMITALIA s.r.l. a socio unicoMARCHIO
AtrocomCONFEZIONE
0,03 mg 30 ovuli in stripFORMA FARMACEUTICA
ovulo
PRINCIPIO ATTIVO
estriolo
GRUPPO TERAPEUTICO
Estrogeni
CLASSE
C
RICETTA
medicinale soggetto a prescrizione medica
PREZZO
32,00 €
CONFEZIONI DISPONIBILI IN COMMERCIO
Confezioni e formulazioni di Atrocom disponibili in commercio:
FOGLIETTO ILLUSTRATIVO (PDF)
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Foglietto illustrativo Atrocom »
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INDICAZIONI TERAPEUTICHE
A cosa serve Atrocom? Perchè si usa?
Trattamento locale dei sintomi vaginali in donne in post-menopausa con carenza di estrogeni.
CONTROINDICAZIONI
Quando non dev'essere usato Atrocom?
- Tumore della mammella diagnosticato, sospetto o passato;
- Tumore maligno estrogeno-dipendente diagnosticato o sospetto (ad esempio tumore dell'endometrio);
- Sanguinamento genitale non diagnosticato;
- Iperplasia endometriale non trattata;
- Tromboembolismo venoso, in corso o passato (trombosi venosa profonda, embolia polmonare);
- Disturbi trombofilici noti (come carenza di proteina C, proteina S o antitrombina vedere paragrafo 4.4);
- Malattia tromboembolica arteriosa, in corso o recente (ad esempio angina, infarto miocardico);
- Malattia epatica acuta o malattie epatiche pregresse, finché la funzione epatica non si è ancora normalizzata;
- Porfiria;
- Ipersensibilità al principio attivo o ad uno degli eccipienti.
AVVERTENZE E PRECAUZIONI D'USO
Cosa serve sapere prima di prendere Atrocom?
Per il trattamento dei sintomi della postmenopausa, la TOS deve essere iniziata solo in presenza di sintomi che influenzano negativamente la qualità della vita. In tutti i casi si deve effettuare almeno annualmente un'accurata valutazione dei rischi e dei benefici e la terapia deve essere continuata fino a quando i benefici superano i rischi.
Le prove relative ai rischi associati alla TOS nel trattamento della menopausa precoce sono limitate. A causa del basso livello di rischio assoluto nelle donne più giovani, tuttavia, l'equilibrio tra benefici e rischi per queste donne potrebbe essere più favorevole rispetto alle donne anziane.
Atrocom non deve essere associato a preparati a base di estrogeni per trattamenti sistemici, poiché non sono stati eseguiti studi sulla sicurezza e sui rischi legati alle concentrazioni di estrogeni raggiunte nel trattamento di associazione.
Esame medico/follow-up del trattamento
Prima di iniziare o riprendere TOS, si deve effettuare un'anamnesi medica personale e familiare completa. Un' accurata visita medica (inclusa pelvica e al seno) deve essere guidata da questo e dalle controindicazioni e avvertenze per l'uso.
Durante il trattamento sono raccomandati controlli periodici frequenti e di natura adatta alla singola paziente. Le pazienti devono essere informate su quali cambiamenti del proprio seno devono essere segnalati al proprio medico o infermiere (vedi “Cancro della mammella“ di seguito).
Si devono eseguire accertamenti, con strumenti di imaging appropriati, compresa la mammografia, in accordo alle pratiche di screening attualmente accettate, modificate a seconda delle esigenze cliniche individuali.
Le infezioni vaginali devono essere trattate con un appropriato medicinale prima di iniziare la terapia con Atrocom.
Situazioni che richiedono monitoraggio
Se è presente qualcuna delle seguenti condizioni, si è verificata in passato e/o si è aggravata durante la gravidanza o durante un precedente trattamento ormonale, la paziente deve essere attentamente monitorata. Bisogna tener presente che queste condizioni possono recidivare o aggravarsi durante il trattamento con Atrocom, in particolare:
- Leiomiomi (fibromi uterini) o endometriosi;
- Storia o fattori di rischio per disturbi tromboembolici (vedi di seguito);
- Fattori di rischio per tumori estrogeno dipendenti, ad esempio familiarità di I grado di tumore della mammella;
- Ipertensione;
- Disturbi epatici (ad esempio adenoma epatico);
- Diabete mellito con o senza interessamento vascolare;
- Colelitiasi;
- Emicrania o (forte) cefalea;
- Lupus eritematoso sistemico (LES);
- Storia di iperplasia endometriale (vedi di seguito);
- Epilessia;
- Asma;
- Otosclerosi.
La terapia deve essere sospesa qualora si scopra la presenza di una controindicazione, e nelle seguenti situazioni:
- Ittero o peggioramento della funzione epatica
- Significativo aumento della pressione arteriosa
- Nuova comparsa di cefalea di tipo emicranico
- Gravidanza
Al trattamento con estriolo per via vaginale non è stato attribuito alcun aumento del rischio di iperplasia endometriale o di tumore uterino.
Nelle donne con utero intatto il rischio di iperplasia e carcinoma endometriale aumenta quando gli estrogeni sistemici vengono somministrati da soli per periodi prolungati.
Per i prodotti a base di estrogeni per uso vaginale di cui l'esposizione sistemica agli estrogeni è molto bassa, non è consigliabile aggiungere un progestinico.
La sicurezza endometriale a lungo termine (più di un anno) o all'uso ripetuto di estrogeni locali somministrati per via vaginale è incerta. Pertanto, se ripetuto, il trattamento deve essere rivisto almeno una volta l'anno.
La stimolazione dell'estrogeno non contrastata può portare a una trasformazione premaligna o maligna nei foci residui dell'endometriosi. Pertanto, si consiglia cautela quando si utilizza questo prodotto in donne sottoposte a isterectomia a causa dell'endometriosi, soprattutto se sono note per avere un'endometriosi residua.
Se si manifestano emorragie o spotting in qualsiasi momento della terapia, bisogna indagarne la causa il che può comprendere una biopsia endometriale, che escluda un tumore endometriale maligno.
I seguenti rischi sono stati associati alla TOS sistemica e si applicano in misura minore ai prodotti a base di estrogeni per uso vaginale la cui esposizione sistemica agli estrogeni è molto bassa. Tuttavia, devono essere considerati in caso di uso prolungato o ripetuto di questo prodotto.
Cancro della mammella
L'evidenza epidemiologica derivante da un'ampia metanalisi suggerisce che non vi è alcun aumento del rischio di cancro della mammella nelle donne senza un'anamnesi del suddetto cancro che assumono estrogeni a basse dosi per via vaginale. Non è noto se gli estrogeni per via vaginale a basse dosi stimolino una recidiva del cancro della mammella.
Cancro ovarico
Il cancro ovarico è molto più raro del cancro al seno.
L'evidenza epidemiologica di una vasta meta-analisi suggerisce un rischio leggermente maggiore nelle donne che assumono la TOS sistemica per soli estrogeni, che diventa evidente entro 5 anni dall'uso e diminuisce nel tempo dopo l'interruzione.
Tromboembolismo venoso
La TOS sistemica è associata ad un rischio da 1,3 a 3 volte maggiore di sviluppare tromboembolia venosa (TEV), trombosi venosa profonda o embolia polmonare. L'insorgenza di un tale evento è più probabile nel primo anno di TOS che in seguito (vedere paragrafo 4.8).
I pazienti con stati trombofilici noti hanno un aumentato rischio di TEV e la TOS si può aggiungere a questo rischio. Pertanto la TOS è controindicata in questi pazienti (vedere paragrafo 4.3).
I fattori di rischio generalmente riconosciuti per la TEV includono uso di estrogeni, età avanzata, interventi importanti e una immobilità prolungata, obesità grave (IMC> 30 kg / m2), periodo di gestazione/postparto, lupus eritematoso sistemico (LES) e cancro. Non esiste consenso circa il possibile ruolo delle vene varicose in TEV.
Come in tutti i pazienti postoperatori, devono essere prese in considerazione misure profilattiche per prevenire il TEV dopo l'intervento. Se l'immobilizzazione prolungata deve seguire un intervento chirurgico elettivo, si raccomanda di sospendere temporaneamente la TOS da 4 a 6 settimane prima. Il trattamento non deve essere ripreso fino a quando la donna non è completamente mobilizzata.
Nelle donne senza storia personale di TEV ma con un parente di primo grado con una storia di trombosi in giovane età, lo screening può essere offerto dopo un'attenta consulenza riguardante i suoi limiti (solo una proporzione di difetti trombofilici è identificata mediante screening).
Se viene identificato un difetto trombofilico che segrega con la trombosi nei membri della famiglia o se il difetto è "grave" (ad esempio, antitrombina, proteina S o carenza di proteina C o una combinazione di difetti), la terapia ormonale sostitutiva è controindicata.
Le donne già in terapia con anticoagulanti cronici richiedono un'attenta valutazione del rischio-beneficio derivante dall'uso della terapia ormonale sostitutiva.
Se il TEV si sviluppa dopo l'inizio della terapia, il farmaco deve essere sospeso. Ai pazienti deve essere detto di contattare immediatamente i loro medici quando sono a conoscenza di un potenziale sintomo tromboembolico (ad esempio gonfiore doloroso di una gamba, dolore improvviso al petto, dispnea).
Malattia coronarica (CAD)
Soli estrogeni
Dati controllati randomizzati non hanno rilevato un aumento del rischio di CAD nelle donne isterectomizzate che utilizzano la terapia sistemica con soli estrogeni.
Ictus ischemico
La terapia sistemica con soli estrogeni è associata ad un aumento fino a 1,5 volte del rischio di ictus ischemico. Il rischio relativo non cambia con l'età o l'inizio dalla menopausa. Tuttavia, poiché il rischio di ictus di base è fortemente dipendente dall'età, il rischio generale di ictus nelle donne che usano la TOS aumenta con l'età (vedere paragrafo 4.8).
Altre condizioni
Gli estrogeni possono causare ritenzione idrica e, pertanto, pazienti con disfunzioni cardiache o renali dovrebbero essere osservati attentamente.
Le donne con ipertrigliceridemia preesistente, devono essere monitorate attentamente durante la sostituzione dell'estrogeno o la terapia ormonale sostitutiva, poiché in questa condizione sono stati segnalati casi rari di grandi aumenti dei trigliceridi plasmatici che portano a pancreatite.
Gli estrogeni esogeni possono indurre o esacerbare i sintomi dell'angioedema ereditario e acquisito.
Gli estrogeni aumentano la globulina legante la tiroide (TBG), portando ad un aumento dell'ormone tiroideo totale circolante, misurato dallo iodio legato alla proteina (PBI), dai livelli di T4 (per colonna o per radio-immunodosaggio) o dai livelli di T3 (mediante radio-immunodosaggio). L'assorbimento di resina T3 è diminuito, riflettendo l'elevata TBG. Le concentrazioni T4 e T3 libere sono inalterate. Altre proteine leganti possono essere elevate nel siero, cioè la globulina legante i corticosteroidi (CBG), la globulina legante gli ormoni sessuali (SHBG) che porta ad un aumento dei corticosteroidi circolanti e degli steroidi sessuali, rispettivamente. Le concentrazioni ormonali libere o biologicamente attive sono invariate. Altre proteine plasmatiche possono essere aumentate (substrato angiotensinogeno / renina, alfa-I-antitripsina, ceruloplasmina).
L'uso della terapia ormonale sostitutiva non migliora la funzione cognitiva. Vi sono prove di un aumento del rischio di demenza nelle donne che iniziano a utilizzare la terapia ormonale continua combinata o estrogenica dopo i 65 anni di età.
Nota
Atrocom non può essere utilizzato per la contraccezione.
L'eccipiente butilidrossitoluene può provocare reazioni cutanee (per esempio dermatiti) o irritazioni agli occhi o alle mucose.
INTERAZIONI
Quali farmaci, principi attivi o alimenti possono interagire con l'effetto di Atrocom?
A causa della somministrazione vaginale e dell'assorbimento sistemico minimo, è improbabile che si verifichino interazioni farmacologiche clinicamente rilevanti con Atrocom. Tuttavia devono essere prese in considerazione le interazioni con altri trattamenti vaginali applicati localmente.
Se Atrocom viene usato contemporaneamente con i preservativi in lattice, può diminuire la resistenza alla trazione e quindi compromettere la sicurezza dei preservativi.
POSOLOGIA E MODO DI SOMMINISTRAZIONE
Come si usa Atrocom? Dosi e modo d'uso
Posologia
Durante le prime 3 settimane di trattamento viene somministrato un ovulo ogni giorno. Successivamente si consiglia una dose di mantenimento di 1 ovulo due volte alla settimana.
Per l'inizio e la continuazione del trattamento dei sintomi della post-menopausa, deve essere usata la più bassa dose efficace per la durata minore possibile (vedi anche paragrafo 4.4).
Per i prodotti a base di estrogeni per uso vaginale di cui l'esposizione sistemica agli estrogeni è molto bassa, non è consigliabile aggiungere un progestinico (vedere anche il paragrafo 4.4).
Modo di somministrazione
L'ovulo deve essere introdotto profondamente nella vagina, preferibilmente la sera prima di andare a letto.
Dose dimenticata
- Durante l'uso quotidiano nelle prime 3 settimane di trattamento:
- Durante l'uso due volte alla settimana:
SOVRADOSAGGIO
Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Atrocom?
La tossicità dell'estriolo è molto bassa. È molto improbabile il sovradosaggio con Atrocom. I sintomi che possono verificarsi nel caso di una dose elevata ingerita accidentalmente sono: nausea, vomito ed emorragia vaginale nelle donne. Non esiste un antidoto conosciuto. Se necessario, si deve istituire un trattamento sintomatico.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
E' possibile prendere Atrocom durante la gravidanza e l'allattamento?
Gravidanza
Atrocom non è indicato durante la gravidanza.
In caso di gravidanza durante il trattamento con Atrocom, il trattamento deve essere sospeso immediatamente.
I risultati di diversi studi epidemiologici fino ad oggi rilevanti per l'esposizione fetale involontaria agli estrogeni non indicano effetti teratogeni o fetotossici. Tuttavia, non sono disponibili dati clinici sull'esposizione fetale a seguito della somministrazione vaginale di estriolo. Date le elevate concentrazioni di estriolo durante la gravidanza, qualsiasi esposizione fetale all'estriolo dovuta all'uso di ovuli a bassa dose deve essere considerata trascurabile.
Allattamento
Atrocom non è indicato durante l'allattamento. Tuttavia, è improbabile che dosi molto basse di estriolo, somministrate per via vaginale, interferiscano con l'allattamento.
GUIDA DI VEICOLI E USO DI MACCHINARI
Effetti di Atrocom sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari
Atrocom non ha alcuna influenza sulla capacità di guidare e di usare macchinari.
PRINCIPIO ATTIVO
1 ovulo contiene 0,03 mg estriolo.
Eccipienti con effetti conosciuti: Ogni ovulo contiene al massimo 0,008 mg di butilidrossitoluene.
Per la lista completa degli eccipienti, vedi sezione 6.1
ECCIPIENTI
Butilidrossitoluene
Ricinoleato di glicerina
Acidi grassi saturi
Macrogol cetostearile etere
SCADENZA E CONSERVAZIONE
Scadenza: 36 mesi
Non conservare a temperatura superiore ai 25°C.
NATURA E CONTENUTO DEL CONTENITORE
Ovuli in strip di alluminio/laminato PE confezionate in astucci di cartone.
Confezioni con 10, 15, 20, 24 e 30 ovuli.
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
PATOLOGIE CORRELATE
- Menopausa
Il termine sta a indicare l'ultima mestruazione che coincide con la perdita delle funzioni ovariche e riproduttive e con un deficit quantitativo degli ormoni sessuali, estrogeni e progesterone - Osteoporosi
Condizione caratterizzata dalla progressiva diminuzione della densità dell'osso, con conseguente aumento della sua fragilità e suscettibilità alle fratture. - Vaginite
Infiammazione del rivestimento (mucosa) della vagina, provocata da irritazione, traumi o infezioni. L'infiammazione è favorita da qualsiasi fattore che riduca l'acidità (aumento del Ph) fisiologica della vagina, favorendo la proliferazione dei microrganismi normalmente presenti nell'organo.
Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.
Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico
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