02 novembre 2024
Farmaci - Dutasteride e Tamsulosina Aristo
Dutasteride e Tamsulosina Aristo 0,5 mg/0,4 mg 30 capsule rigide
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Dutasteride e Tamsulosina Aristo 0,5 mg/0,4 mg 30 capsule rigide è un medicinale soggetto a prescrizione medica (classe CN), a base di dutasteride + tamsulosina, appartenente al gruppo terapeutico Ipertrofia prostatica benigna. E' commercializzato in Italia da Aristo Pharma Italy S.r.l.
INDICE SCHEDA
- INFORMAZIONI GENERALI
- CONFEZIONI DISPONIBILI IN COMMERCIO
- FOGLIETTO ILLUSTRATIVO (PDF)
- INDICAZIONI TERAPEUTICHE
- CONTROINDICAZIONI
- AVVERTENZE E PRECAUZIONI D'USO
- INTERAZIONI
- POSOLOGIA E MODO DI SOMMINISTRAZIONE
- SOVRADOSAGGIO
- GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
- GUIDA DI VEICOLI E USO DI MACCHINARI
- PRINCIPIO ATTIVO
- ECCIPIENTI
- SCADENZA E CONSERVAZIONE
- NATURA E CONTENUTO DEL CONTENITORE
- PATOLOGIE CORRELATE
INFORMAZIONI GENERALI
TITOLARE:
Aristo Pharma GmbHCONCESSIONARIO:
Aristo Pharma Italy S.r.l.MARCHIO
Dutasteride e Tamsulosina AristoCONFEZIONE
0,5 mg/0,4 mg 30 capsule rigideFORMA FARMACEUTICA
capsula
PRINCIPIO ATTIVO
dutasteride + tamsulosina
GRUPPO TERAPEUTICO
Ipertrofia prostatica benigna
CLASSE
CN
RICETTA
medicinale soggetto a prescrizione medica
PREZZO
25,00 €
CONFEZIONI DISPONIBILI IN COMMERCIO
Confezioni e formulazioni di Dutasteride e Tamsulosina Aristo disponibili in commercio:
- dutasteride e tamsulosina aristo 0,5 mg/0,4 mg 30 capsule rigide (scheda corrente)
FOGLIETTO ILLUSTRATIVO (PDF)
SCARICA IL PDF DEL FOGLIETTO ILLUSTRATIVO (AIFA)
Foglietto illustrativo Dutasteride e Tamsulosina Aristo »
N.B. Alcuni PDF potrebbero non essere disponibili
INDICAZIONI TERAPEUTICHE
A cosa serve Dutasteride e Tamsulosina Aristo? Perchè si usa?
Trattamento dei sintomi da moderati a gravi dell'iperplasia prostatica benigna (IPB).
Riduzione del rischio di ritenzione urinaria acuta (RUA) e di intervento chirurgico in pazienti con sintomi da moderati a gravi di IPB.
Per informazioni sugli effetti del trattamento e sulle popolazioni di pazienti analizzate durante gli studi clinici vedere il paragrafo 5.1.
CONTROINDICAZIONI
Quando non dev'essere usato Dutasteride e Tamsulosina Aristo?
Dutasteride e Tamsulosina Aristo è controindicato in:
- donne, bambini e adolescenti (vedere paragrafo 4.6).
- pazienti con ipersensibilità alla dutasteride, ad altri inibitori della 5-alfa reduttasi, alla tamsulosina (incluso angioedema indotto da tamsulosina), alla soia, alle arachidi o ad uno qualsiasi degli altri eccipienti.
- pazienti con anamnesi di ipotensione ortostatica.
- pazienti con grave compromissione epatica.
AVVERTENZE E PRECAUZIONI D'USO
Cosa serve sapere prima di prendere Dutasteride e Tamsulosina Aristo?
La terapia di combinazione deve essere prescritta dopo un'attenta valutazione del rischio beneficio, a causa del potenziale aumento del rischio di eventi avversi (inclusa l'insufficienza cardiaca) e dopo aver preso in considerazione opzioni terapeutiche alternative tra cui le monoterapie.
Cancro alla prostata e tumori di stadio avanzato
Lo studio REDUCE, uno studio di 4 anni, multicentrico, randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, ha valutato gli effetti della somministrazione di dutasteride 0,5 mg al giorno in confronto al placebo, in pazienti ad elevato rischio di cancro alla prostata (comprendente uomini di età compresa tra 50 e 75 anni con livelli di PSA tra 2,5 ng/ml e 10,0 ng/ml e con una biopsia negativa per il cancro alla prostata 6 mesi prima dell'arruolamento nello studio). I risultati di questo studio hanno rilevato un'incidenza maggiore di cancro alla prostata con punteggio Gleason 8-10 negli uomini trattati con dutasteride (n = 29, 0,9%) rispetto a quelli trattati con placebo (n = 19, 0,6%). La relazione tra dutasteride e cancro alla prostata con punteggio Gleason 8-10 non è chiara. Pertanto, gli uomini che assumono Dutasteride e Tamsulosina Aristo, devono essere regolarmente valutati per il cancro alla prostata (vedere paragrafo 5.1).
Antigene specifico prostatico (PSA)
La concentrazione sierica dell'antigene specifico prostatico (PSA) è una componente importante per rilevare la presenza di cancro alla prostata. Dutasteride e Tamsulosina Aristo determina una diminuzione della concentrazione media dei livelli sierici di PSA di circa il 50% dopo 6 mesi di trattamento.
I pazienti in trattamento con Dutasteride e Tamsulosina Aristo devono avere una nuova valutazione del PSA basale dopo 6 mesi di trattamento con Dutasteride e Tamsulosina Aristo. In seguito si raccomanda di controllare i valori di PSA regolarmente. Qualsiasi aumento confermato rispetto al livello più basso di PSA durante il trattamento con Dutasteride e Tamsulosina Aristo può segnalare la presenza di cancro alla prostata o la mancata compliance alla terapia con Dutasteride e Tamsulosina Aristo e deve essere attentamente valutato, anche se tali valori sono ancora all'intero dell'intervallo normale per gli uomini che non assumono un inibitore della 5-alfa reduttasi (vedere paragrafo 5.1). Nell'interpretazione di un valore di PSA per un paziente che assume dutasteride, devono essere valutati per il confronto i valori di PSA precedenti.
Il trattamento con Dutasteride e Tamsulosina Aristo non interferisce con l'uso del PSA come strumento per supportare la diagnosi di un cancro alla prostata dopo che un nuovo valore basale è stato stabilito.
I livelli sierici totali di PSA tornano al valore di base entro 6 mesi dall'interruzione del trattamento. Il rapporto tra frazione libera e PSA totale rimane costante anche sotto l'effetto di Dutasteride e Tamsulosina Aristo. Se il medico sceglie di usare la percentuale libera di PSA per diagnosticare il cancro alla prostata in uomini trattati con Dutasteride e Tamsulosina Aristo, non è necessario nessun aggiustamento dei valori.
Nei pazienti, prima di iniziare il trattamento con Dutasteride e Tamsulosina Aristo e in seguito periodicamente, deve essere eseguita un'esplorazione rettale digitale, come pure altre valutazioni per il cancro alla prostata o altre condizioni che possano causare gli stessi sintomi dell'iperplasia prostatica benigna.
Eventi avversi cardiovascolari
In due studi clinici di 4 anni, l'incidenza di insufficienza cardiaca (un termine composito che si riferisce a eventi segnalati, principalmente insufficienza cardiaca e insufficienza cardiaca congestizia) è stata leggermente superiore tra i soggetti trattati con la combinazione di dutasteride e un antagonista degli adrenorecettori alfa1, soprattutto tamsulosina, rispetto a quella riscontrata tra i soggetti non trattati con la combinazione. Tuttavia, l'incidenza di insufficienza cardiaca in questi studi era più bassa in tutti i gruppi con trattamento attivo rispetto al gruppo trattato con placebo, e altri dati disponibili per dutasteride e antagonisti degli adrenorecettori alfa1 non supportano una conclusione su un incremento di rischi cardiovascolari (vedere paragrafo 5.1).
Neoplasia alla mammella
Ci sono state rare segnalazioni di cancro alla mammella maschile riportate negli uomini trattati con dutasteride negli studi clinici e durante il periodo successivo alla commercializzazione. Tuttavia, gli studi epidemiologici non hanno mostrato alcun aumento del rischio di sviluppare un cancro alla mammella maschile con l'uso di inibitori della 5-alfa reduttasi (vedere paragrafo 5.1). I medici devono istruire i propri pazienti a segnalare tempestivamente qualsiasi cambiamento del tessuto mammario come noduli o secrezione del capezzolo.
Compromissione renale
Il trattamento di pazienti con grave compromissione renale (clearance della creatinina inferiore a 10 ml/min) deve essere considerato con cautela, poiché tali soggetti non sono stati valutati.
Ipotensione
Ortostatica: come con altri antagonisti degli adrenorecettori alfa1, durante il trattamento con tamsulosina si può avere una riduzione della pressione sanguigna che, come conseguenza, raramente può dar luogo ad una sincope. Ai pazienti che iniziano la terapia con Dutasteride e Tamsulosina Aristo deve essere raccomandato di sedersi o sdraiarsi ai primi segni di ipotensione ortostatica (capogiri, debolezza) fino alla scomparsa dei sintomi.
Al fine di ridurre al minimo il potenziale sviluppo di ipotensione posturale, il paziente in terapia con un antagonista degli adrenorecettori alfa1 deve essere stabile dal punto di vista emodinamico, prima di iniziare l'uso di inibitori della PDE5.
Sintomatica: si consiglia cautela quando agenti bloccanti alfa adrenergici, inclusa tamsulosina, vengono somministrati insieme agli inibitori della PDE5 (ad esempio sildenafil, tadalafil, vardenafil). Antagonisti degli adrenorecettori alfa1 e inibitori della PDE5 sono entrambi vasodilatatori che possono abbassare la pressione sanguigna. L'impiego concomitante di queste due classi di farmaci può potenzialmente causare ipotensione sintomatica (vedere paragrafo 4.5).
Sindrome intraoperatoria dell'iride a bandiera
Durante l'intervento chirurgico di cataratta, in alcuni pazienti in corso di trattamento o precedentemente trattati con tamsulosina è stata osservata la sindrome intraoperatoria dell'iride a bandiera ((Intraoperative Floppy Iris Sindrome - IFIS, una variante della sindrome della pupilla piccola). L'IFIS può aumentare il rischio di complicanze oculari durante e dopo l'operazione. Non è pertanto raccomandato iniziare la terapia con Dutasteride e Tamsulosina Aristo in pazienti per i quali è previsto un intervento chirurgico di cataratta.
Durante la valutazione pre-operatoria, il chirurgo e l'oculista devono considerare se i pazienti in attesa di intervento chirurgico di cataratta sono in trattamento o sono stati trattati con Dutasteride e Tamsulosina Aristo al fine di assicurare che vengano messe in atto misure appropriate per gestire l'IFIS durante l'intervento.
La sospensione di tamsulosina 1 - 2 settimane prima dell'intervento chirurgico di cataratta è considerata utile sulla base di evidenze aneddotiche, ma il beneficio e la durata dell'interruzione della terapia prima dell'intervento chirurgico di cataratta non sono ancora stati stabiliti.
Capsule non integre
Dutasteride viene assorbita attraverso la cute, pertanto donne, bambini e adolescenti devono evitare il contatto con capsule non integre (vedere paragrafo 4.6). In caso di contatto con capsule non integre, l'area interessata deve essere lavata immediatamente con acqua e sapone.
Inibitori del CYP3A4 e del CYP2D6
La somministrazione concomitante di tamsulosina cloridrato con potenti inibitori del CYP3A4 (ad esempio chetoconazolo) o, in misura minore, con potenti inibitori del CYP2D6 (ad esempio paroxetina) può aumentare l'esposizione a tamsulosina (vedere paragrafo 4.5). Tamsulosina cloridrato non è pertanto raccomandata nei pazienti che assumono potenti inibitori del CYP3A4 e deve essere usata con cautela nei pazienti che assumono un moderato inibitore del CYP3A4, un potente o moderato inibitore del CYP2D6, una combinazione di entrambi gli inibitori del CYP3A4 e del CYP2D6, o nei pazienti noti per essere lenti metabolizzatori del CYP2D6.
Compromissione epatica
Dutasteride/tamsulosina non è stato studiato in pazienti con malattia epatica. Si deve usare cautela nella somministrazione di Dutasteride e Tamsulosina Aristo a pazienti con compromissione epatica da lieve a moderata (vedere paragrafo 4.2, paragrafo 4.3 e paragrafo 5.2).
Eccipienti
Questo medicinale contiene il colorante giallo tramonto FCF (E110), che può causare reazioni allergiche.
Questo medicinale contiene lecitina derivata dall'olio di soia. Se è allergico alle arachidi o alla soia, non usi questo medicinale (vedere paragrafo 4.3).
Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per capsula, cioè essenzialmente “senza sodio“.
INTERAZIONI
Quali farmaci, principi attivi o alimenti possono interagire con l'effetto di Dutasteride e Tamsulosina Aristo?
Non sono stati effettuati studi di interazione farmacologica con dutasteride/tamsulosina. I seguenti paragrafi riflettono le informazioni disponibili sui singoli componenti.
Dutasteride
Per informazioni sulla riduzione dei livelli sierici di PSA durante il trattamento con dutasteride e per indicazioni riguardanti la rilevazione di un cancro alla prostata, vedere paragrafo 4.4.
Effetti degli altri farmaci sulla farmacocinetica di dutasteride
Dutasteride è eliminata principalmente tramite metabolismo. Studi in vitro indicano che questo metabolismo è catalizzato da CYP3A4 e CYP3A5. Non sono stati effettuati studi formali di interazione con potenti inibitori del CYP3A4. Tuttavia, nel corso di uno studio di farmacocinetica di popolazione, in un piccolo numero di pazienti trattati contemporaneamente con verapamil o diltiazem (moderati inibitori del CYP3A4 ed inibitori della glicoproteina-P) le concentrazioni sieriche di dutasteride risultavano mediamente aumentate da 1,6 a 1,8 volte in confronto agli altri pazienti.
L'associazione a lungo termine di dutasteride con farmaci che sono potenti inibitori dell'enzima CYP3A4 (ad esempio ritonavir, indinavir, nefazodone, itraconazolo, chetoconazolo somministrati per via orale) può aumentare le concentrazioni sieriche di dutasteride. Non è probabile che si verifichi un'ulteriore inibizione della 5-alfa reduttasi in seguito all'aumentata esposizione a dutasteride. Tuttavia, una riduzione nella frequenza di dosaggio di dutasteride può essere presa in considerazione se si osservano effetti indesiderati. Si deve considerare che in caso di inibizione enzimatica, la lunga emivita può essere ulteriormente prolungata e possono essere necessari più di 6 mesi di terapia concomitante prima di raggiungere un nuovo stato stazionario.
La farmacocinetica di dutasteride non è influenzata dalla somministrazione di 12 g di colestiramina un'ora dopo della somministrazione di una singola dose di 5 mg di dutasteride.
Effetti di dutasteride sulla farmacocinetica di altri farmaci
Durante un piccolo studio (n = 24) della durata di due settimane condotto su maschi sani, dutasteride (0,5 mg al giorno) non ha avuto alcun effetto sulla farmacocinetica di tamsulosina o di terazosina. In questo studio non sono emerse nemmeno indicazioni di interazioni farmacodinamiche.
Dutasteride non ha effetti sulla farmacocinetica di warfarin o digossina. Ciò indica che dutasteride non inibisce/induce il CYP2C9 o il trasportatore glicoproteina-P. Studi di interazione in vitro indicano che dutasteride non inibisce gli enzimi CYP1A2, CYP2D6, CYP2C9, CYP2C19 o CYP3A4.
Tamsulosina
La somministrazione concomitante di tamsulosina cloridrato con farmaci che possono ridurre la pressione sanguigna inclusi, gli anestetici, gli inibitori della PDE5 e altri antagonisti degli adrenorecettori alfa1 può portare ad un aumento degli effetti ipotensivi. L'associazione Dutasteride/tamsulosina non deve essere usata in combinazione con altri antagonisti degli adrenorecettori alfa1.
La somministrazione concomitante di tamsulosina cloridrato e chetoconazolo (un potente inibitore del CYP3A4) ha comportato un aumento della Cmax e della AUC di tamsulosina cloridrato di un fattore di 2,2 e 2,8 rispettivamente. La somministrazione concomitante di tamsulosina cloridrato e paroxetina (un potente inibitore del CYP2D6) ha comportato un aumento della Cmax e della AUC di tamsulosina cloridrato di un fattore di 1,3 e 1,6 rispettivamente. Un analogo aumento nell'esposizione è atteso nei metabolizzatori lenti del CYP2D6 in confronto ai metabolizzatori veloci, quando co-somministrato con un potente inibitore del CYP3A4. Gli effetti della co-somministrazione di entrambi gli inibitori del CYP3A4 e CYP2D6 con tamsulosina cloridrato non è stata valutata clinicamente, tuttavia vi è un potenziale aumento significativo nell'esposizione a tamsulosina (vedere paragrafo 4.4).
La somministrazione concomitante di tamsulosina cloridrato (0,4 mg) e cimetidina (400 mg ogni sei ore per sei giorni) è risultata in una diminuzione della clearance (26%) e in un aumento dell'AUC (44%) di tamsulosina cloridrato. Si deve usare cautela nel somministrare dutasteride-tamsulosina in combinazione con cimetidina.
Non è stato condotto uno studio definitivo di interazione farmacologica tra tamsulosina cloridrato e warfarin. I risultati da studi limitati in vitro e in vivo non consentono di trarre conclusioni definitive. Diclofenac e warfarin, tuttavia, possono aumentare la velocità di eliminazione di tamsulosina. Si deve usare cautela con la somministrazione concomitante di warfarin e tamsulosina cloridrato.
Non sono state osservate interazioni quando tamsulosina cloridrato è stata somministrata in concomitanza con atenololo, enalapril, nifedipina o teofillina. L'impiego concomitante di furosemide provoca un calo dei livelli plasmatici di tamsulosina, ma poiché i livelli rimangono entro un intervallo normale, non è necessario un aggiustamento della posologia.
In vitro né diazepam, né propranololo, triclormetiazide, clormadinone, amitriptilina, diclofenac, glibenclamide e simvastatina modificano la frazione libera di tamsulosina nel plasma umano. Neppure tamsulosina modifica la frazione libera di diazepam, propranololo, triclormetiazide e clormadinone.
POSOLOGIA E MODO DI SOMMINISTRAZIONE
Come si usa Dutasteride e Tamsulosina Aristo? Dosi e modo d'uso
Posologia
Adulti (inclusi gli anziani)
La dose raccomandata di Dutasteride e Tamsulosina Aristo è una capsula (0,5 mg/0,4 mg) una volta al giorno.
Se appropriato, Dutasteride e Tamsulosina Aristo può essere utilizzato per sostituire dutasteride e tamsulosina cloridrato usate assieme nell'attuale duplice terapia al fine di semplificare il trattamento.
Se clinicamente appropriato, si può prendere in considerazione un passaggio diretto dalla monoterapia con dutasteride o con tamsulosina cloridrato a Dutasteride e Tamsulosina Aristo.
Compromissione renale
L'effetto della compromissione renale sulla farmacocinetica di dutasteride/tamsulosina non è stato studiato. Non è previsto alcun aggiustamento del dosaggio nei pazienti con compromissione renale (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).
Compromissione epatica
L'effetto della compromissione epatica sulla farmacocinetica di dutasteride/tamsulosina non è stato studiato pertanto si deve usare cautela nei pazienti con compromissione epatica da lieve a moderata (vedere paragrafo 4.4 e paragrafo 5.2). L'uso di Dutasteride e Tamsulosina Aristo è controindicato in pazienti con grave compromissione epatica (vedere paragrafo 4.3).
Popolazione pediatrica
Dutasteride e Tamsulosina Aristo è controindicato nella popolazione pediatrica (al di sotto dei 18 anni di età) (vedere paragrafo 4.3).
Modo di somministrazione
Uso orale
Ai pazienti deve essere raccomandato di deglutire la capsula intera circa 30 minuti dopo lo stesso pasto ogni giorno. Le capsule non devono essere masticate o aperte. Il contatto con il contenuto della capsula di dutasteride, che si trova all'interno della capsula rigida, può provocare un'irritazione della mucosa orofaringea.
SOVRADOSAGGIO
Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Dutasteride e Tamsulosina Aristo?
Non sono disponibili dati relativi al sovradosaggio con dutasteride/tamsulosina. I seguenti paragrafi riflettono le informazioni disponibili sui singoli componenti.
Dutasteride
Negli studi condotti su volontari, sono state somministrate per 7 giorni dosi singole giornaliere di dutasteride fino a 40 mg/die (80 volte la dose terapeutica) senza significativi problemi di sicurezza. Negli studi clinici, dosi giornaliere di 5 mg sono state somministrate ai soggetti per 6 mesi senza manifestazioni di effetti avversi addizionali rispetto a quelli osservati a dosi terapeutiche di 0,5 mg. Non esiste uno specifico antidoto per la dutasteride, pertanto, in casi di sospetto sovradosaggio, si deve fornire un appropriato trattamento sintomatico e di supporto.
Tamsulosina
È stato riportato un sovradosaggio acuto con 5 mg di tamsulosina cloridrato. Sono stati osservati ipotensione acuta (pressione sanguigna sistolica pari a 70 mm Hg), vomito e diarrea, che sono stati trattati con reintegro dei liquidi e dimissione del paziente nella stessa giornata. In caso di ipotensione acuta a seguito di sovradosaggio è necessario intervenire con una pronta azione di supporto a livello cardiovascolare. La pressione sanguigna e la frequenza cardiaca possono essere riportate alla normalità facendo sdraiare il paziente. Se questo non fosse sufficiente, possono essere somministrati plasma expanders e, se necessario, possono essere utilizzati farmaci ad azione vasopressoria. La funzionalità renale deve essere monitorata e devono essere impiegate misure di supporto generale. La dialisi è di scarsa utilità in quanto tamsulosina si lega fortemente alle proteine plasmatiche.
Alcune misure come l'emesi possono essere adottate per impedire l'assorbimento. In caso di ingestione di notevoli dosi può essere utile la lavanda gastrica e possono essere somministrati carbone attivo e un lassativo osmotico, come il solfato di sodio.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
E' possibile prendere Dutasteride e Tamsulosina Aristo durante la gravidanza e l'allattamento?
L'uso di Dutasteride e Tamsulosina Aristo è controindicato nelle donne. Non sono stati condotti studi per verificare gli effetti di dutasteride/tamsulosina sulla gravidanza, l'allattamento e la fertilità. I seguenti paragrafi riflettono le informazioni disponibili derivanti da studi sui singoli componenti (vedere paragrafo 5.3).
Gravidanza
Come altri inibitori della 5-alfa reduttasi, dutasteride inibisce la conversione del testosterone a diidrotestosterone e può, se somministrata ad una gestante, inibire lo sviluppo dei genitali esterni nel feto di sesso maschile (vedere paragrafo 4.4). Sono state trovate piccole quantità di dutasteride nel liquido seminale di soggetti che assumevano dutasteride. Non è noto se un feto di sesso maschile possa subire effetti negativi nel caso in cui la madre sia esposta al liquido seminale di un paziente in trattamento con dutasteride (il cui rischio è maggiore durante le prime 16 settimane di gravidanza).
Come con tutti gli inibitori della 5-alfa reduttasi, quando la partner del paziente è, o potrebbe essere, in stato di gravidanza, si raccomanda che il paziente eviti l'esposizione della propria partner al liquido seminale mediante l'utilizzo di un profilattico.
La somministrazione di tamsulosina cloridrato in femmine di ratto e coniglio gravide non ha mostrato alcuna evidenza di danno fetale.
Per informazioni sui dati preclinici, vedere paragrafo 5.3.
Allattamento
Non è noto se dutasteride o tamsulosina siano escrete nel latte materno umano.
Fertilità
È stato riportato che dutasteride interferisce sulle caratteristiche del seme (riduzione della conta spermatica, del volume del seme e della motilità spermatica) nel soggetto sano (vedere paragrafo 5.1). Non si può escludere la possibilità di una riduzione della fertilità maschile.
Gli effetti di tamsulosina cloridrato sulla conta spermatica e la funzione spermatica non sono stati valutati.
GUIDA DI VEICOLI E USO DI MACCHINARI
Effetti di Dutasteride e Tamsulosina Aristo sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari
Non sono stati effettuati studi sugli effetti di dutasteride/tamsulosina sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari. Tuttavia, i pazienti devono essere informati circa la possibilità che possano insorgere sintomi correlati all'ipotensione ortostatica come capogiri quando assumono Dutasteride e Tamsulosina Aristo.
PRINCIPIO ATTIVO
Ogni capsula rigida contiene 0,5 mg di dutasteride e 0,4 mg di tamsulosina cloridrato (equivalente a 0,367 mg di tamsulosina).
Eccipienti con effetti noti
Ogni capsula contiene lecitina (che può contenere olio di soia) e colorante giallo tramonto FCF (E110).
Ogni capsula contiene ≤ 0,1 mg di giallo tramonto FCF.
Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
ECCIPIENTI
Rivestimento della capsula rigida:
Ipromellosa
Carragenina (E407)
Potassio cloruro
Titanio diossido (E171)
Ferro ossido rosso (E172)
Giallo tramonto FCF (E110)
Contenuto della capsula molle di dutasteride:
Contenuto della capsula:
Monogliceridi dell'acido caprilico/caprico
Butilidrossitoluene (E321).
Rivestimento della capsula molle:
Gelatina
Glicerolo
Titanio diossido (E171)
Ossido di ferro giallo (E172)
Trigliceridi a catena media
Lecitina (che può contenere olio di soia) (E322)
Granuli di Tamsulosina:
Cellulosa microcristallina
Acido metacrilico-etilacrilato copolimero 1:1 dispersione 30%
Acido metacrilico-etilacrilato copolimero 1:1
Magnesio stearato
Sodio idrossido
Triacetina
Talco
Titanio diossido (E171)
SCADENZA E CONSERVAZIONE
Scadenza: 36 mesi
Non conservare a temperature superiori a 30 °C.
NATURA E CONTENUTO DEL CONTENITORE
Blister in alluminio/alluminio.
Disponibile in confezioni da 9, 30 e 90 capsule in blister di alluminio/alluminio.
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
PATOLOGIE CORRELATE
Data ultimo aggiornamento: 01/11/2024
Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.
Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico
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