05 novembre 2024
Petidina Cloridrato Monico
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Cos'è Petidina Cloridrato Monico (petidina cloridrato)
Petidina Cloridrato Monico è un farmaco a base di petidina cloridrato, appartenente al gruppo terapeutico Analgesici oppioidi. E' commercializzato in Italia da Monico S.p.A.
Confezioni e formulazioni di Petidina Cloridrato Monico disponibili in commercio
Selezionare una delle seguenti confezioni di Petidina Cloridrato Monico disponibili in commercio per accedere alla scheda completa, visualizzare il prezzo e scaricare il foglietto illustrativo (bugiardino):
A cosa serve Petidina Cloridrato Monico e perchè si usa
Dolori di intensità da moderata a grave di varia natura, in particolare dolore post-operatorio, dolore neoplastico e dolore da travaglio di parto, anche in pazienti con pre-eclampsia ed eclampsia.
Preanestesia, solo nei soggetti adulti, per mantenere uno stato basale di narcosi.
Indicazioni: come usare Petidina Cloridrato Monico, posologia, dosi e modo d'uso
Analgesia
Adulti
La petidina è somministrata per via intramuscolare o sottocutanea alla dose di 25-100 mg o per infusione endovenosa lenta alla dose di 25-50 mg.
Bambini
La petidina è somministrata per via intramuscolare alla dose di 0,5-2 mg/kg.
Uso in ostetricia
La petidina è somministrata per via intramuscolare o sottocutanea alla dose di 50-100 mg appena le contrazioni iniziano ad avere un intervallo regolare. La somministrazione può essere ripetuta dopo 1-3 ore, se necessario.
Preanestesia
La petidina è somministrata negli adulti alla dose di 50-100 mg di farmaco un'ora prima dell'operazione.
Il dosaggio deve essere opportunamente ridotto in caso di:
- soggetti che ricevono anche altri farmaci depressori del SNC ed in particolare altri oppiacei naturali, sintetici o semisintetici;
- anziani e soggetti debilitati;
- insufficienza renale, ipertrofia prostatica o restringimento uretrale, ipovolemia.
La soluzione deve essere limpida, incolore e priva di particelle visibili. Soluzioni eventualmente colorate non devono essere utilizzate.
La fiala serve per una sola ed ininterrotta somministrazione e l'eventuale residuo non deve essere utilizzato.
Controindicazioni: quando non dev'essere usato Petidina Cloridrato Monico
Ipersensibilità al principio attivo o ad altre sostanze strettamente correlate dal punto di vista chimico.
Gravidanza (eccetto in corso di travaglio di parto) e allattamento.
Depressione respiratoria.
Aumento della pressione endocranica.
Asma bronchiale acuta.
Tachicardia sopraventricolare.
Feocromocitoma.
Stati convulsivi.
Uso concomitante di IMAO (la terapia con IMAO deve essere interrotta almeno 15 giorni prima di iniziare un trattamento con petidina).
Alcolismo acuto o delirium tremens.
Acidosi diabetica con rischio di coma.
Grave disfunzione epatica.
Insufficienza renale grave.
Stati di depressione del sistema nervoso centrale, in particolare quelli indotti da altri farmaci come ipnotici, sedativi, tranquillanti, ecc.
Ipotiroidismo.
Morbo di Addison.
Addome acuto e ileo paralitico.
Petidina Cloridrato Monico può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?
L'uso a lungo termine di analgesici oppioidi può essere associato a una diminuzione della fertilità.
L'uso della petidina durante la gravidanza è controindicato poiché è noto che oltrepassa la placenta e può raggiungere concentrazioni fetali superiori a quelle materne.
L'uso di petidina durante l'allattamento è controindicato a causa dei possibili effetti depressivi sulla respirazione del neonato.
Quali sono gli effetti indesiderati di Petidina Cloridrato Monico
Gli effetti indesiderati associati all'impiego di petidina sono pressoché uguali per tipo e frequenza a quelli che si osservano con dosi equivalenti di morfina, ad eccezione della stipsi e della ritenzione urinaria che sono meno intense.
La somministrazione endovenosa rapida di petidina può determinare un aumento dell'incidenza di effetti indesiderati.
- Patologie del sistema nervoso: disorientamento, disturbi visivi, allucinazioni, disforia, euforia, agitazione, depressione, ottundimento, psicosi, cefalea, incremento dell'attività muscolare, tremori, irrigidimento, convulsioni, sedazione, coma. Aumento del rischio di delirio nei pazienti anziani.
- Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: depressione respiratoria, in genere di grado lieve o moderato e senza conseguenze di rilievo nei soggetti con integrità della funzione respiratoria; tuttavia, può indurre gravi conseguenze nei pazienti con affezioni bronco-polmonari.
- Patologie dell'orecchio e del labirinto: vertigini.
- Patologie endocrine: diminuita produzione di ACTH, glucocorticoidi e TSH fino a ipocorticosurrenalismo ed ipotiroidismo.
- Patologie cardiache: ipotensione o ipertensione, tachicardia, vasodilatazione, sincope, arresto cardiaco, shock.
- Patologie vascolari: l'involontaria somministrazione intraarteriosa può causare grave necrosi e gangrena.
- Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: rash, prurito, orticaria, eritema.
- Patologie del sistema immunitario: reazioni di ipersensibilità, anafilassi.
- Disturbi del metabolismo e della nutrizione: innalzamento dei livelli plasmatici di amilasi e lipasi dovuto a spasmo dello sfintere di Oddi, incremento dell'attività della butirrato deidrogenasi.
- Patologie gastrointestinali: nausea, vomito, xerostomia, stipsi.
- Patologie epato-biliari: costrizione dello sfintere di Oddi e conseguente aumento della pressione nelle vie biliari, che può accentuare o scatenare il dolore da colica biliare.
- Patologie renali ed urinarie: ritenzione urinaria.
- Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: irritazione locale accompagnata da fibrosi del tessuto muscolare e formazione di ascessi.
- Condizioni di gravidanza, puerperio e perinatali: depressione respiratoria nel neonato, quando somministrata a scopo analgesico durante il travaglio di parto.
Poiché la petidina può provocare dipendenza (vedere paragrafo 4.4), in caso di interruzione del trattamento dopo l'uso prolungato di dosi elevate si possono presentare sintomi da astinenza (diarrea, debolezza, nervosismo, movimenti muscolari involontari, ecc.). Questi sintomi si manifestano entro 3 ore dall'ultima dose, raggiungono la massima intensità dopo 8-12 ore e possono durare per 3-5 giorni.
Casi di insufficienza surrenalica (astenia, perdita di peso e di appetito, ipotensione, ipoglicemia, nausea, diarrea, vomito, dolori muscolari o articolari) sono stati riportati con l'uso di oppioidi, solitamente dopo più di un mese di utilizzo.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
Patologie correlate:
Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.
Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico
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