Sumatriptan Zentiva

21 novembre 2024

Sumatriptan Zentiva


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Cos'è Sumatriptan Zentiva (sumatriptan succinato)


Sumatriptan Zentiva è un farmaco a base di sumatriptan succinato, appartenente al gruppo terapeutico Antiemicranici, triptani. E' commercializzato in Italia da Zentiva Italia S.r.l.

Confezioni e formulazioni di Sumatriptan Zentiva disponibili in commercio


Selezionare una delle seguenti confezioni di Sumatriptan Zentiva disponibili in commercio per accedere alla scheda completa, visualizzare il prezzo e scaricare il foglietto illustrativo (bugiardino):

A cosa serve Sumatriptan Zentiva e perchè si usa


Sumatriptan Zentiva è indicato per il trattamento degli attacchi acuti di emicrania, con o senza aura, inclusi gli attacchi acuti di emicrania associati al periodo mestruale.

Indicazioni: come usare Sumatriptan Zentiva, posologia, dosi e modo d'uso


Posologia

Sumatriptan Zentiva non deve essere impiegato per uso profilattico.

Sumatriptan Zentiva è raccomandato come monoterapia nel trattamento dell'attacco acuto emicranico e non deve essere somministrato contemporaneamente all'ergotamina o ai derivati dell'ergotamina (inclusa metisergide) (vedere paragrafo 4.3).

Sumatriptan Zentiva deve essere assunto il prima possibile dopo la comparsa del dolore emicranico, sebbene il sumatriptan sia ugualmente efficace se somministrato durante qualunque stadio dell'attacco.

L'efficacia di sumatriptan è indipendente dal tempo intercorso fra l'insorgenza dell'attacco e l'inizio del trattamento.

La somministrazione durante la fase di aura prima che si manifestino altri sintomi può non prevenire

l'insorgenza della cefalea.

Adulti:

La dose raccomandata per gli adulti è una compressa singola da 50 mg. Per alcuni pazienti può essere necessaria una dose da 100 mg.

Anche se la dose orale di sumatriptan raccomandata è di 50 mg, occorre considerare che la gravità degli attacchi emicranici varia in uno stesso paziente e da un paziente all'altro. Dosi da 25 mg-100 mg hanno dimostrato maggiore efficacia rispetto al placebo in studi clinici, ma la dose da 25 mg risulta meno efficace rispetto alle dosi da 50 mg e 100 mg in maniera statisticamente significativa.

Se il paziente non risponde alla dose prescritta di sumatriptan, non deve essere assunta una seconda dose per lo stesso attacco. In questi casi l'attacco può essere trattato con paracetamolo, acido acetilsalicilico o farmaci antiinfiammatori non steroidei. Le compresse di sumatriptan possono essere assunte per gli attacchi successivi.

Se il paziente ha risposto alla prima dose ma i sintomi sono ricomparsi, una seconda dose può essere assunta nelle 24 ore successive, purché siano trascorse almeno 2 ore tra le dosi e non si assumano più di 300 mg durante questo intervallo di tempo.

Non superare la dose raccomandata.

Sumatriptan Zentiva è disponibile nelle dosi da 50 e 100 mg per i diversi regimi posologici.

Popolazioni speciali

Popolazione pediatrica

L'efficacia e la sicurezza di sumatriptan compresse rivestite non sono state stabilite nei bambini di età inferiore ai 10 anni. Non sono disponibili dati clinici in questa fascia di età.

L'efficacia e la sicurezza di sumatriptan compresse rivestite nei bambini e adolescenti dai 10 ai 17 anni di età non sono state dimostrate in studi clinici condotti in questa fascia di età. Pertanto l'uso di sumatriptan compresse rivestite in bambini e adolescenti dai 10 ai 17 anni di età non è raccomandato (vedere paragrafo 5.2).

Anziani (di età superiore ai 65 anni)

L'esperienza sull'uso di sumatriptan in pazienti di età superiore ai 65 anni è limitata. La farmacocinetica non differisce significativamente da quella della popolazione più giovane, ma fino a quando non siano disponibili ulteriori dati clinici, l'uso delle compresse di sumatriptan in pazienti di età superiore a 65 anni non è raccomandato.

Compromissione epatica

Nei pazienti con insufficienza epatica da lieve a moderata si deve considerare la somministrazione di bassi dosaggi da 25-50 mg.

Modo di somministrazione

Le compresse sono da deglutire con acqua.

Controindicazioni: quando non dev'essere usato Sumatriptan Zentiva


  • Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti o ai sulfamidici (vedere paragrafo 4.4).
  • Anamnesi positiva per infarto miocardico, cardiopatia ischemica, vasospasmo coronarico (angina di Prinzmetal) vasculopatia periferica, sintomi o segnali di cardiopatia ischemica.
  • Anamnesi positiva per disturbi cerebrovascolari (CVA) o attacchi ischemici transitori (TIA).
  • Insufficienza epatica grave.
  • Ipertensione moderata o grave e ipertensione lieve non controllata.
  • Somministrazione concomitante di ergotamina o di derivati dell'ergotamina (inclusa metisergide) o di qualsiasi triptano/agonista dei recettori della 5-idrossitriptamina (5-HT1) (vedere paragrafo 4.5).
  • Somministrazione concomitante di sumatriptan e inibitori delle monoammino-ossidasi (MAOI) reversibili o irreversibili.
  • Inoltre, il sumatriptan non deve essere usato nelle due settimane successive all'interruzione della terapia con gli inibitori delle monoammino-ossidasi.

Sumatriptan Zentiva può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?


Gravidanza

Sono disponibili dati post-marketing sull'uso di sumatriptan durante il primo trimestre in oltre 1.000 donne. Sebbene detti dati non siano sufficienti per poter trarre conclusioni definitive, non sono indicativi di un rischio maggiore di difetti congeniti. L'esperienza relativa all'uso di sumatriptan nel secondo e nel terzo trimestre è limitata.

La valutazione di studi sperimentali condotti su animali non indica effetti teratogeni diretti o effetti nocivi sullo sviluppo peri- e postnatale. Tuttavia nel coniglio la sopravvivenza embriofetale potrebbe risultare compromessa (vedere paragrafo 5.3). La possibilità di somministrazione sumatriptan va considerata solo se i benefici attesi per la madre sono superiori ai rischi possibili per il feto.

Allattamento

È stato dimostrato che in seguito alla somministrazione sottocutanea, il sumatriptan viene escreto nel latte materno. L'esposizione del neonato può essere minimizzata evitando di allattare al seno nelle 12 ore successive al trattamento, durante tale periodo la quantità di latte materno prodotta deve essere eliminata.

Patologie correlate:


Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.

Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico



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