21 novembre 2024
Esami diagnostici
PET (Positron Emission Tomography)
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Che cos’è?
La tomografia a emissione di positroni (Positron Emission Tomography, PET) è un esame strumentale che utilizza sostanze radioattive. Si basa sull'introduzione nell'organismo del paziente (generalmente per via endovenosa) di sostanze radioattive (mezzo di contrasto o sonda molecolare) legate (per sintesi chimica) a una molecola metabolicamente attiva (ad es., uno zucchero). Ne risulta così un composto che, una volta introdotto nell'organismo, seguirà un percorso metabolico noto, quello del legante (lo zucchero), lasciando una traccia radioattiva più o meno marcata.
Perché si fa?
Essendo un esame molto sofisticato e costoso, la PET in genere viene richiesta da un medico specialista. La si usa soprattutto in oncologia (la specializzazione medica che studia e cura i tumori) sia per individuare la forma e la grandezza di un tumore sia per la ricerca di metastasi (presenza di tessuto tumorale in diversi organi e tessuti), nonché per monitorare la risposta a una terapia (cura) anti-tumorale. Rispetto ad altri esami strumentali, la PET è in grado di individuare tumori e alterazioni strutturali in fase molto precoce e di dimensioni molto piccole.
In pratica
La persona da esaminare viene fatta sdraiare su un lettino e il medico somministra il tracciante endovena. Dopo un tempo stabilito, il paziente, rimanendo immobile sul lettino, viene fatto passare attraverso uno scanner.
La traccia radioattiva lasciata dalla trasformazione metabolica della sonda molecolare (il tracciante) viene registrata dallo scanner ed elaborata da un computer collegato.
Si compone così un'immagine (una mappa) che evidenzia tessuti, organi o zone dell'organismo nei quali il tracciante molecolare, passando, si è diversamente accumulato.
Come prepararsi
Non è necessaria alcuna particolare preparazione e l'esame non è pericoloso. La sonda molecolare radioattiva utilizzata viene smaltita rapidamente (la radioattività decade) dall'organismo.
E dopo?
L'esame dura circa 30-40 minuti. In linea generale, il paziente dopo qualche ora di riposo può riprendere le normali attività quotidiane.
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