25 novembre 2004
Arteriosclerosi
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29 luglio 2004
Arteriosclerosi
mia nonna soffre di arteriosclerosi, ed in questi giorni le crisi sono degenerate, se prima si trattava solo perdite di memoria, adesso ha alternativamente crisi di paranoia, di allucinazioni, di perdita della memoria con aggressività, di incapacita di controllare le risposte emotive, incapacità di riconoscere i propri cari e di voler tornare dai genitori; il medico di famiglia ci ha detto che è una malattia incurabile, e che l'unica cosa da fare è darle un pò di valium durante le crisi di aggressività, ma è veramente incurabile questo male? E il valium è il medicinale giusto in quei casi, o forse li peggiora nel tempo, e forse ci sono altri medicinali che possono rallentare il peggioramento della malattia? I serotoninergici possono essere migliori delle benzodiazepine come il valium? Grazie per ogni eventuale risposta SimoneRisposta del 29 settembre 2004
Risposta a cura di:
Dott. VINCENZO MARTUCCI
L' Arteriosclerosi sicuramente è presente se è stata diagnosticata, e data l'età della nonna sarebbe pure "anomalo" che non l'avesse, ma potrebbero anche concomitare altre patologie di tipo demenziale (non è un termine offensivo, ma tecnico!) e, considerata l'aggressività di cui riferisce non potrei neanche escludere l'ipotesi (e solo ipotesi perchè diagnosi in assenza del paziente non se ne possono formulare) di un Alzheimer. Sarebbe opportuno che Lei ricontattasse il Suo medico curante per risottoporre a visita la nonna se son comparsi nuovi sintomi dall'ultima volta che l'aveva vista.
Dott. vincenzo martucci
Medico Ospedaliero
UDINE (UD)
Risposta del 25 novembre 2004
Risposta a cura di:
Dott.ssa MARIA DOMENICA SORBO
Caro Lettore,
i sintomi descritti fanno effettivamente pensare a una demenza. Le due forme principali di demnza conosciute sono quella vascolare e quella di Alzheimer. Prtroppo gli effetti sono più o meno gli stessi. Terapie risolutive non esistono, ma, dopo un'accurata valutazione neuropsichiatrica è possibile individuare una terapia mirata, almeno da rallentare la malattia (nell' Alzheimer ) o da ridurre le crisi di aggressività (forme vascolari). Esistono, in alcune città italiane delle unità valutative per la demenza (attraverso il suo medico potrebbe informarsi se ciò avviene anche nella sua città). Inoltre, gruppi di volontariato, attraverso una serie di azioni, cercano di essere vicini ai "caregivers" dei soggetti con demenza che non hanno certo vita facile.
Le sono vicina
Dott. Maria Domenica Sorbo
Medico Ospedaliero
DOLO (VE)
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