30 settembre 2006
Mononucleosi
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26 settembre 2006
Mononucleosi
Salve, sono una ragazza di 25 anni e da 3 settimane ho vari disturbi e molte ansie e timori riguardanti la mia salute. Ho quindi bisogno di una rassicurazione. Circa 3 settimane fa ho iniziato ad avere un fischio ad un orecchio e fitte al rene destro, ho pensato che fosse la pillola anticoncezionale che avevo iniziato da pochi giorni, così sotto consiglio della ginecologa l'ho interotta. Le fitte sono andate via ma il fischio è rimasto e continua anche ora dopo tre settimane. Inoltre si sono aggiunti altri problemi. Ho un dolore al petto (al centro, nella zona dello sterno) e nella zona centrale della schiena, che aumenta inspirando e facendo certi tipi di movimenti, inoltre è da 3 settimane che sento le gambe e le braccia molle, in pratica se piego le ginocchia le sento cedere. Ho fatto i raggi al torace ma non è risultato nulla. Ho fatto anche le analisi del sangue ed è venuto fuori che sono positiva ad alcuni valori del virus di Epstein Barr. In particolare il valore degli anticorpi EBV EBNA IgG è 253, quello degli anticorpi EBV VCA IgG è 85, 8. Mentre sono risultata negativa ai valori degli anticorpi EBV VCA IgM che è 10, e a quello degli anticorpi EBV EA IgG. Mi è stato detto che ciò significa che non ho il virus ma che in passato ho avuto una mononucleosi. Infatti sono risultata negativa al Monotest. Mi sono anche recata da un otorino per il fischio, che mi ha prescritto un cortisone da assumere per bocca (anche se non ho capito perchè) e vari medicinali per sciogliere il catarro (presupponendo che forse il fischio è dovuto a quello, ma forse), e anche della vitamina B12 in punture. Ora io però continuo ad essere molto in ansia perchè non ho capito bene quando ho avuto questa mononucleosi, l'otorino ha accennato che potrei averla avuta di recente e che i miei problemi potrebbero essere dovuti a questo, ma non mi ha dato nulla per certo. Inoltre ho paura perchè ho letto che la mononucleosi può provocare tumori e sindrome da stanchezza cronica invalidante. Cosa devo pensare? Sono veramente preoccupata perchè queste gambe che cedono, questa stanchezza, il dolore al petto e il fischio all'orecchio si protraggono ormai da 3 settimane. Vi ringrazio sinceramente. Cordiali salutiRisposta del 30 settembre 2006
Risposta a cura di:
Dott. ALBERTO MOSCHINI
Egregia, purtroppo, la considerazione che viene data al virus di Epstein-Barr, è molto scarsa, inoltre la distinzione IgG e IgM, per cui l’assenza delle IgM, esclude la presenza del virus, ormai è obsoleta, sorpassata dalle nuove scoperte in immunologia, che non vengono assolutamente tenute presenti, questo crea una grande confusione, che porta alla impossibilità di giungere ad una diagnosi, poiché trascura la stima che deve essere assunta della presenza del virus nell’organismo, sempre attivo, che sta creando il problema. La lettura scarsamente attenta e la concezione obsoleta, degli esami di laboratorio, trascurando la presenza del virus nell’organismo, portano alla impossibilità di una diagnosi e ad una terapia conseguente; pertanto lei va girando per cercare una soluzione, quando questa è a portata di mano, il virus di Epstein-Barr, va eradicato, portato via.
Il monotest è completamente inattendibile e la sua negatività non dimostra niente, questo crea ulteriore confusione.
Lei ha un virus di Epstein-Barr estremamente attivo, lo dimostra la sua sintomatologia, che indica anche la pericolosità di questo virus, nell’attaccare anche il sistema nervoso periferico: “fischio ad un orecchio” che dimostra l’interessamento di questo verso il nervo acustico. “Ho un dolore al petto (al centro, nella zona dello sterno) e nella zona centrale della schiena, che aumenta inspirando e facendo certi tipi di movimenti, ” questa è la possibilità di creare le artriti reattive; “inoltre è da 3 settimane che sento le gambe e le braccia molle, in pratica se piego le ginocchia le sento cedere. ” Oltre alle artriti reattive, che presentano questa sintomatologia, il virus crea la sindrome da stanchezza cronica/ Fibromialgia ; “fitte al rene destro” è espressione del lavoro accentuato effettuato dal rene per smaltire le reazione antigene anticorpo che si verificano e la possibilità di un interessamento diretto sull’organo stesso.
Come vede, trascurare semplicemente un concetto immunologico recente, indirizzandosi verso una concezione obsoleta, non solo crea confusione nella persona, ma impedisce di effettuare una terapia immediata, che non consiste certamente nella somministrazione del cortisone, che abbassando la risposta immunitaria, fa esplodere la presenza del virus, conducendo ad un aggravamento, ma nemmeno l’utilizzo delle vitamine, che non influiscono assolutamente sul virus stesso; la terapia, avrà capito benissimo, consiste nella eradicazione del virus, il virus va portato via, dall’organismo; le sostanze chimiche non hanno alcuna azione sui virus, tantomeno gli antibiotici, l’intervento deve essere applicato sul sistema immunitario, con applicazioni multifattoriali. .
Quindi deve stare tranquilla, perché, con l’applicazione di questa metodica si eliminano tutte le possibilità
possibilità di aggravamento, eliminando la malattia dalla base, con tutte le sue diramazioni. Infatti il sistema immunitario è l’unico che può arrivare così lontano.
Saluti
Dott. Alberto Moschini
Specialista in Medicina alternativa (omeopatia, agopuntura. . . )
MASSA (MS)
Risposta del 30 settembre 2006
Risposta a cura di:
Dott. GIACOMO MANFREDI
Gentile Signorina, occuparsi è giusto, preoccuparsi no. Sicuramente lei ha bisogno di ripetere la ricerca degli anticorpi antiEBV IgG per valutare l'andamento della loro concentrazione nel tempo. Inoltre è necessario valutare globalmente la funzionalità del sistema immunitario (oggi è possibile quantificare le risposte immuni in laboratori specializzati) per valutare se vi siano difetti, entità e grado, in modo da intervenire in modo mirato ed esauriente. Per quanto riguarda i suoi disturbi generali (fitte al petto, ai reni, ecc. . . ) non mi azzardo a darle alcuna interpretazione perchè bisogna che lei si sottoponga a visita medica per poter programmare degli esami mirati sulla base dell'obiettività; solo dopo tali esiti potranno essere programmati interventi terapeutici sufficientemente motivati. I migliori auguri.
Dott. Giacomo Manfredi
Medico Ospedaliero
Specialista attività privata
Specialista in Allergologia e immunologia clinica
Specialista in Medicina interna
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