Pacemaker

30 maggio 2005

Pacemaker


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26 maggio 2005

Pacemaker

Gentile dottore mio padre che ha 73 anni soffre da circa tredici anni di aritmia cardiaca, è in cura presso un cardiologo ed effettua controlli periodici mettendo l'holter. Nel Novembre 2002 gli è stata diagnosticata anche l'epatite c probabilemnte causata dall'eccessivo uso di farmaci per curare il cuore (almeno così ci hanno detto). Dopo l'ultimo controllo gli hanno consigliato l'impianto di un pacemaker perché è sopraggiunta anche la bradicardia oltre che la tachicardia. Le volevo chiedere informazioni sul tipo di vita che dovrà condurre dopo l'impianto di questo apparecchio, considerando che lui è un amante della campagna e che sta spesso da solo a lavorare.

Risposta del 30 maggio 2005

Risposta a cura di:
Dott. ANTONIO MAGIONCALDA


Il pacemaker consente di effettuare una vita pressochè normale, specialmente sè è di tipo rate-responsive, cioè se risponde all'attività fisica con un aumento di frequenza di stimolazione. Protegge dalla bradicardia, ma non protegge dall'ischemia, cioè dal danno che potrebbe derivare - ad esempio - da una fatica inconsueta. . . Meglio controllare le coronarie, magari attraverso un test da sforzo o, dopo l'impianto del pacemaker, mediante una scintigrafia miocardica da sforzo.

Dott. Antonio Magioncalda
Medico Ospedaliero
Specialista attività privata
Specialista in Cardiologia
Specialista in Igiene e medicina preventiva
Specialista in Malattie apparato respiratorio
Specialista in Medicina dello sport



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