03 aprile 2005
Parere del reumatologo
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25 marzo 2005
Parere del reumatologo
Gentilissimo dottore, da qualche giorno mi compaiono piccole tumefazioni dolenti in corrispondenza delle falangi delle mani. La prima volta in realta' è comparsa in sede perimalleolare int. Sin. poi sulla falange 2° dito mano dx e falange centrale 5° dito stessa mano. L'ultima sul gomito dx. Al mattino non c'è una vera e propria rigidita' articolare, ma un dolore che va riducendosi nel corso della giornata senza pero'mai una remissione totale. Ho il terrore che si tratti di artrite reumatoide. Ne era affetta una zia carnale di mio padre. Eseguiro' gli accertamenti del caso, nel frattempo volevo un parere perchè sono davvero terrorizzata;ho visto come ci si riduce. Devo dire che mi consola un po' notare che non sussistono caratteristiche di simmetria per quanto riguarda i punti colpiti, ma visivamente le garantisco che le lesioni in questione sono davvero tipiche di questa malattia. Ammetto di essere un po' ipocondriaca e di essere io stessa a spingere il sospetto in quella direzione, la colpa e' di certo un po' anche del lavoro che svolgo che mi porta ad avere delle conoscenze per quanto modeste rispetto ad un medico, nel campo della medicina. (infermiera di p. S. ). La mia descrizione comunque e' stata obiettiva. Ultima cosa, il fratello di mia madre soffre di psioriasi ossea e ha fatto interv. per protesi di ginocchio, bilaterale. Non pretendo una diagnosi chiaramente, ma solo un'opinione sulla base degli elementi forniti. Anticipatamente ringrazio.Risposta del 03 aprile 2005
Risposta a cura di:
Dott. GIUSEPPE GERMANÒ
Prima di tutto volevo tranquillizzarla circa il terrore (ancora oggi comune) che le malattie reumatiche siano malattie "incurabili". Le cure ci sono e sono efficaci soprattutto se eseguite durante le prime fasi della malattia (e quando vi è una adeguata informazione e collaborazione tra medico e paziente).
I sintomi da lei descritti potrebbero essere l'espressione, in effetti, di una forma artritica all'esordio (si parla di Early arthritis). La diagnosi pertanto va posta seguendo idonei criteri clinici, laboratoristici (ad esempio gli anticorpi anricitrullina, fattore reumatoide, waaler Rose, ANA, ecc. ) e di diagnostica per immagini. Nel suo caso trova indicazione, naturalmente a complemento della visita clinica reumatologica, l'ecografia articolare con sonda ad alta frequenza ed esame power-color-doppler. Lo scopo è identificare la tipologia di una eventuale sinovite o entesite e/o alterazioni specifiche della superficie dell'osso articolare (ad esempio microerosioni non visibili con rx tradizionali). Altra metodica utile per la diagnosi precoce è la RMN articolare con mezzo di contrasto (gadolinio), la quale permette di individuare alterazioni precoci dell'osso in corso di artrite (edema sub-condrale e microerosioni). Va anche detto che vi sono dei criteri temporali per una corretta diagnosi precoce (ad esempio la persitenza dei sintomi oltre le 12 settimane. Il valore statistico di tale dato serve ad escludere infatti quelle forme autolimitanti di artrite (che appunto possono risolversi spontaneamente) talvolta correlate a fenomeni reattivi post-infettivi.
E' ovvio che le mie indicazioni sono di carattere generale e vanno confutate solo attraverso una adeguata, diretta, valutazione specialistica reumatologica. Si rivolga pertanto al centro reumatologico di riferimento della sua città.
Mi faccia sapere.
Saluti
Dott. Giuseppe Germanò
Specialista convenzionato
Specialista attività privata
Specialista in Reumatologia
BOLOGNA (BO)
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