27 aprile 2015
Pubalgia
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23 aprile 2015
Pubalgia
salve, sono un ragazzo di 23 anni, vivo in un paesino della sardegna, quindi si può anche capire che da quanto ho notato non ci sono gran medici esperti qui, per questo non mi rimane che fare un tentativo qua. Il mio problema è iniziato circa un anno fa, giocando a calcetto con gli amici (praticamente un giorno si e l'altro no) sentivo durante la corsa un dolore al livello del linguine. Da li il dolore è andato aumentando tanto da dovermi obbligare a non fare più attività fisica. più o meno 3 o 4 mesi fa il dolore ha iniziato a scendere fino alle ginocchia ed ha cominciato a farmi male anche la schiena tanto da farmi decidere ad andare dall'ortopedico. Questo mi ha spedito a fare una risonanza al bacino, dal quale non è risultato niente. Da qui la decisione di mandarmi a fare fisioterapia (laser, tens, ultrasuoni, ginnastica, il fisiatra del luogo mi ha fatto questa diagnosi: tendinopatica adduttore dx e sx e lombalgia ). Finiti due cicli di fisioterapia il dolore al linguine non è minimamente passato tanto che ho chiesto altre specifiche fino a farmi fare una ecografia. Ora i risultati dell'ecografia sono i seguenti: L'esame della fossa subinguinale, della regione pubica e dell'aricolazione coxofemorale bilateralmente, ha evidenziato conservata continuità ed ecostruttura dei ventri muscolari e delle giunzioni miotendinee degli adduttori, dei retti ed obliqui addominali in assenza di lesioni disgiuntive e distrattive- in regione pbica si evidenziano aspetti di tendinopatia rettoauddoria, con irregolarità corticale della branche pubiche con perdita di sostanza e immagini unghiature e presenza di componenti fibrotiche intratendinee inscritte all'inserzione prossimale del tendine degli adduttori a sinistra.Ora la mia domanda è: cosa faccio? continuo con la fisioterapia? grazie in anticipo per chi perderà tempo ad aiutarmi.
Risposta del 27 aprile 2015
Risposta a cura di:
Dott. VINCENZO VERDUCI
Salve,
la pubalgia (o sindrome retroadduttoria) è una patologia dolorosa molto frequente fra chi pratica sport. Si tratt di una patologia che facilmente tende a cronicizzarsi e spesso ciò rende difficile una rapida ripresa delle attività sportive.
La prima cosa da fare e di cui non ho notizia tramite le informazioni da lei fornite, è sospendere temporaneamente l'attività sportiva per alcune settimane (in particolare evitare attività di corsa e sport con la palla ).
La fisioterapia a cui si è sottoposto è una corretta terapia, a cui personalmente aggiungerei un ciclo di onde d'urto.
Sottolineo l'importanza di sospendere l'attività sportiva durante il periodo di trattamento, associando magari impacchi di ghiaccio sulla zona dolorante per 20 minuti 3 volte al giorno.
Molto utile, poi, il ricorso allo stretching ed al potenziamento muscolare supervisionato da un esperto fisioterapista.
Si può associare una terapia antiinfiammatoria fissa per un paio di settimane, qualora non vi siano controindicazioni.
Con questi trattamenti una buona percentuale di pazienti raggiunge una riduzione soddisfacente della sintomatologia.
Qualora non riuscisse a raggiungere i risultati voluti con il trattamento conservativo, si può prendere in considerazione un trattamento chirurgico, ma solo dopo l'insuccesso delle terapie mediche e riabilitative.
Vincenzo Verduci
Medico Ospedaliero
Specialista in Ortopedia e traumatologia
Massa (MS)
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