04 aprile 2007
Sindrome di brugada
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01 aprile 2007
Sindrome di brugada
A MIO SUOCERO (79 ANNI) DURANTE UNA VISITA DI CONTROLLO FACENDO UN ECG E' STATO DIAGNOSTICATO LA SINDROME DI BRUGADA. SUBITO HA FATTO ECG ANCHE MIO MARITO (53 ANNI) E MIO FIGLIO (17 ANNI). MENTRE MIO FIGLIO E' RISULTATO NEGATIVO, MIO MARITO RISULTA AVERE UNA FORMA LIEVE DI QUESTA SINDROME. IL CARDIOLOGO HA DETTO DI SOTTOPORSI A UN ALTRO ESAME MA DI NON PREOCCUPARSI. VORREI SAPERE GENTILMENTE IL SUO PARERE LA RINGRAZIO INFINITAMENTE E COLGO L'OCCASIONE PER CONGRATULARMI PER QUESTO OTTIMO SERVIZIO.Risposta del 04 aprile 2007
Risposta a cura di:
Dott. RAFFAELE DI TOMMASO
La diagnosi di sindrome di Brugada si basa su un’attenta valutazione dell’elettrocardiogramma, eseguito a riposo, in corso di attività fisica e durante il riposo notturno. In alcuni casi l’elettrocardiogramma appare normale e la sindrome risulta evidente solo dopo somministrazione di determinati farmaci che bloccano i canali del sodio, già alterati in questa patologia (ajmalina, flecainide, procainamide). Nelle persone affette è possibile eseguire la ricerca di mutazioni (alterazioni) nel gene SCN5A. L’identificazione della mutazione in un soggetto affetto permette di estendere l’analisi del DNA ad altre persone della famiglia, con lo scopo di rilevare soggetti asintomatici, ma portatori della mutazione.
Non esiste al momento una terapia farmacologica sicuramente efficace per la prevenzione degli episodi aritmici. Nei pazienti a più alto rischio di aritmie ventricolari gravi è possibile impiantare un "defibrillatore automatico" (ICD), un apparecchio simile ad un "pacemaker" in grado di riconoscere e correggere eventuali episodi di fibrillazione ventricolare. Il defibrillatore è quindi in grado di salvare la vita dei portatori di Sindrome di Brugada, qualora si verifichino episodi di aritmie potenzialmente fatali.
BIBLIOGRAFIA.
- Brugada P, Brugada J: Right bundle-branch block, persistent ST segment elevation and sudden cardiac death: a distinct clinical and electrocardiographic syndrome J. Am. Coll. Cardiol. 1992; 20: 1391-1396.
Questa è la teoria. Poi il suo cardiologo deciderà il da farsi.
Dott. Raffaele Di Tommaso
Specialista convenzionato
Specialista attività privata
Specialista in Cardiologia
Specialista in Medicina interna
CASERTA (CE)
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