01 aprile 2007
Terapia colangite
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29 marzo 2007
Terapia colangite
Buongiorno,mio suocero è stato sottoposto 2 mesi fa ad un delicato intervento per colangite con shock settico derivante a complicanze dovute a calcoli.
In questi mesi, visto che la bile non prendeva il suo corso, gli sono stati inseriti 2 "tubi protesi" per cercare di aiutare i condotti a rimarginarsi.
L'altro problema era una forte infezione addominale che provocava febbre alta.
Gli sono stati somministrati diversi antibiotici nel corso delle settimane ma nessuno è stato utile, fino ad uno degli ultimi. (negli ultimi 3-4 giorni di febbre non ne ha avuta, quando invece nell'ultimo mese non passava giorno senza avere almeno 38°).
L'atra notte però ha avuto una crisi respiratoria e i dottori dicono che sia l'infezione che ha occluso alcune vie biliari all'interno del fegato e che stia propagandosi nonostante la somministrazione di innumerovi antibiotici.
Quello che mi chiedo è: se non ha più la febbre da 3-4 giorni significa che l'ultimo antibiotico funziona e forse l'infezione si stia finalmente arrestando.
oppure anche se non ha la febbre l'infezione può crescere?
Risposta del 01 aprile 2007
Risposta a cura di:
Dott. RAFFAELE DI TOMMASO
Con le dovute cautele ( la medicina non è una scienza, si procede per probabilità) l'assenza di febbre dovrebbe significare che l'ultimo antibiotico sta debellando l'infezione. Ma quattro giorni di sfebbramento sono pochi per sciogliere la prognosi. Nel frattempo, oltre a praticare una rx del torace ( per la crisi resiratoria intervenuta), è opportuno rivalutare se tutti i calcoli nel coledoco sono stati tolti ( bilirubinemia totale e frazionata, fosfatasi alcalina, amilasemia, lipasemia, ecografia, TAC). Se torna la febbre e/o gli esami non sono chiarificatori, è necessaria una rivalutazione delle vie biliari ( coledoco) tramite endoscopia digestiva.
Dott. Raffaele Di Tommaso
Specialista convenzionato
Specialista attività privata
Specialista in Cardiologia
Specialista in Medicina interna
CASERTA (CE)
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