27 aprile 2005
Tiroide
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23 aprile 2005
Tiroide
IN seguito a recenti analisi, effettuate a causa di sintomi quali mialgie (cingolo scapolare e pelvico), debolezza, sonnolenza diurna anche in seguito a riposo, gonfiore al viso, aumento di peso è stata riscontrata una alterazione di anti TPO (1952 UI(ml) e anti TG 76, 10 UI/ml, FT4 al di sotto della norma, Ft3 e TSH normali.Dopo due settimane il valore di FT4 era nella norma.
Ecografia tiroidea che non evidenzia alterazioni
Familiarità di patologie autoimmuni:madre deceduta per LES, padre con Psoriasi
Risposta del 27 aprile 2005
Risposta a cura di:
Dott. FABIO SALVI
Dalle analisi effettuate è possibile diagnosticarle una Tiroidite su base autoimmunitaria (anche detta Tiroidite linfocitaria cronica o Tiroidite di Hashimoto), al momento in fase attiva (il che significa che sta "distruggendole", molto lentamente, la tiroide), per cui la normale funzione della tiroide comincia a "zoppicare" (il basso FT4 che torna normale dopo 2 settimane è un chiaro segno di questa iniziale difficoltà della tiroide che "a periodi" funziona a sufficienza ed altri no). In questi casi si ricorre alla terapia sostitutiva con levo-tiroxina (cioè si dà dall'esterno, mediante compressa, la sostanza identica prodotta dalla tiroide) per "mettere a riposo" la tiroide; tale terapia, il più delle volte, diventa poi fissa, cioè da proseguire per tutta la vita. Ciò a maggior ragione nel suo caso, visto che i sintomi che descrive sono abbastanza tipici di un ipotiroidismo vero e proprio, anche se non supportato a pieno dai riscontri ematochimici effettuati (in particolare il TSH normale).
Dal punto di vista autoimmunitario una volta iniziata la terapia sostitutiva, anche se la malattia continua a livello della tiroide fino a renderla completamente fibrotica e non funzionante, non ci sono grosse conseguenze; il fatto di avere una così spiccata familiarità per malattie autoimmuni è predisponente a malattie della stessa area e potrebbe valere la pena fare qualche accertamento in più su quel versante per valutare la presenza di qualche altra patologia eventualmente associata, ma non mi preoccuperei più di tanto.
Le consiglio di affidarsi ad un buon endocrinologo o internista per la valutazione di alcuni di questi aspetti.
Dott. Fabio Salvi
Ricercatore
Specialista in Geriatria
ANCONA (AN)
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