01 novembre 2015
Tromboflebite superficiale
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27 ottobre 2015
Tromboflebite superficiale
Salve,17 giorni fa al rientro da una corsa mi sono accorto che avevo una vena appena sotto al polpaccio destro dura come una roccia, e dolorante al tatto. Al mattino successivo la situazione era invariata e sono andato al pronto soccorso. Diagnosi: tromboflebite superficiale di 7 cm. e 30 giorni di terapia con " arixtra" ;.
La vena è stata dolorante per un paio di giorni, dal terzo giorno il dolore è passato e anche il gonfiore è diminuito, però la vena è rimasta dura al tatto, come se avessi un ramoscello sotto la pelle.
Aggiungo a titolo informativo che ho 46 annni e ho sempre fatto tanto sport, negli ultimi anni soprattutto corsa e quest'estate soprattutto bici. In generale godo di buona salute non sono in sovrappeso e non prendo farmaci.
Al momento ho già fatto 15 iniezioni di arixtra e la situazione mi sembra comunque invariata: la vena è ancora dura e delle stesse dimensioni che aveva diciamo 3 giorni dopo l'infortunio.
Sul consiglio del mio medico ho interrotto tutte le attività sportive, anche se il medico del pronto soccorso mi disse che potevo tranquillamente continurare a fare attività fisica, evitando di sforzare il polpaccio; facendo un lavoro d'ufficio sto tanto seduto e la circolazione delle gambe non ne gode tanto. . . cammino giusto un pochino alla sera.
Chiedo alcuni chiarimenti:
1) In quale maniera il coagulo o trombo (non so quale sia il termine corretto) dovrebbe risolversi? Suppongo che l'anticoagulante dovrebbe lentamente " sciogliere" il coagulo; però mi chiedo: quando il coagulo diventerà sufficientemente piccolo da riaprire la circolazione, non potrebbe staccarsi e diventare un embolo e entrare in circolo in maniera pericolosa? Il medico del pronto soccorso e anche il mio medico di base non sono sembrati tanto preoccupati del mio prolema, ma il pensiero di poter aver un embolo mi mette una certa Ansia. . .
2) E'normale comunque che dopo 17 giorni e 15 di terapia la situazione sia ancora invariata?
Grazie
Risposta del 01 novembre 2015
Risposta a cura di:
Prof. ALBERTO TITTOBELLO
Si usa il termine " tromboflebite " ma non è obbligatorio che si formi sempre un vero trombo. Nell' ipotesi che si possa essere formato, si attua la terapia anticoagulante. È normale che ancora non sia guarito : spesso occorre un mese o più. Sono d' accordo con il suo medico, non si preoccupi, non è come dice lei, non vi è motivo di temere un embolo, con la terapia. La parete della vena potrebbe rimanere dura per molto tempo, se non per sempre. Fino a completa guarigione, eviterei di fare sport.
Prof. Alberto Tittobello
Casa di cura privata
Specialista attività privata
Universitario
Specialista in Gastroenterologia
Specialista in Cardiologia
Milano (MI)
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