Gratitudine e perdono
Fate un favore a voi stessi e scrivete i torti subiti sulla sabbia e non sul granito.
Siate grati per davvero all'immensa capacità che abbiamo di perdonare e non perché fa parte di una liturgia o - peggio - di un'abitudine quanto, piuttosto, di una scelta consapevole da ripetere ogni giorno se il torto subito è tanto grave da restare in ricordi dolorosi.
Siate riconoscenti non tanto per un istinto di umile preghiera quanto per la sensazione antica di appartenervi attraverso il sentimento estremo del perdono.
Gli Dei hanno la capacità di perdonare, gli esseri umani invece quanto più sono piccoli e miseri tanto meno dimenticano il rancore. Passano gli anni, talvolta persino le generazioni, e l'astio non si riduce mai.
La fornace dell'odio è sempre accesa perché non può permettersi di volgere lo sguardo e le memorie altrove; da principio non si può e poi non si vuole ammettere che il tempo passi e che tutto quello che si temeva non è successo o lo è ma, ormai, è infinitamente passato.
Non lasciate che la vita diventi un groviglio di spine, non permettete che vi trafiggano il cuore.
Luca Pani e Filippo Martinez
Prove di volo II
Edizioni Lswr
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