22 dicembre 2010
Aggiornamenti e focus
Nella retina i segni dell’inquinamento
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L'esame del reticolo di vasi capillari posizionati dietro la retina permette di valutare gli effetti nocivi dell'inquinamento atmosferico sull'organismo. Le sostanze tossiche emesse da gas di scarico, riscaldamento urbano e altro ancora danneggiano la microvascolarizzazione dei vasi sanguigni, restringendone il diametro e aumentando di conseguenza il rischio di insorgenza di patologie cardiovascolari. È questo il risultato di una ricerca, durata due anni, che ha coinvolto 4607 soggetti di età compresa tra 46 e 87 anni, senza malattie a cuore e vasi. La valutazione costante della vascolarizzazione retinica per mezzo di sofisticate fotografie digitali ha permesso di constatare che in chi vive in aree urbane, a maggior tasso di inquinamento atmosferico, l'irrorazione sanguigna è ridotta, e questa condizione è più accentuata nei soggetti anziani. Lo stato di salute dei vasi sanguigni della retina è indicativo di quanto avviene nel nostro organo vitale, il cuore. «Quantificando la percentuale di rischio determinata dal restringimento dei vasi che abbiamo fotografato in questo studio», commenta Sara Adar, curatrice della ricerca, «possiamo affermare che alti livelli di inquinamento atmosferico aumentano del 3 per cento la probabilità di patologie cardiovascolari nei soggetti esposti, e questo rischio tende ad aumentare con l'invecchiamento».
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