27 maggio 2011
Interviste
Viaggi, consigli per partire sicuri
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Sempre più spesso ci si reca all'estero per trascorrere le proprie vacanze e i Paesi, più o meno esotici, possono ospitare anche germi patogeni che il nostro organismo non è preparato ad affrontare. Ci illustra come sia meglio proteggersi Walter Pasini, presidente della Società italiana di medicina del turismo e direttore del Centro collaboratore dell'Organizzazione mondiale della sanità per la Medicina del turismo.
Quale è la malattia più diffusa con cui devono fare i conti i turisti? Sicuramente la diarrea del viaggiatore, un'infezione gastrointestinale causata da un batterio, l'Escherichia coli enterotossigeno. Non è una malattia grave, però di certo può rovinare i primi 7 giorni di ferie. Si può evitare consumando solo cibi appena cotti e bevande confezionate; niente verdure cruda, né frutti già sbucciati; non lasciarsi tentare da prodotti meno sicuri e la vacanza andrà bene.
Non esiste un vaccino contro l'Escherichia coli?
Non esiste un vaccino specifico, però il vaccino anticolera, spesso consigliato ai viaggiatori, offre una buona copertura crociata anche contro l'E. coli enterotossigeno. Si assume per via orale: due dosi a distanza di una settimana una dall'altra, da iniziare due settimane prima della partenza.
Altri vaccini orali?
Citerei solamente quello contro la febbre tifoide, perché il tifo è ancora piuttosto diffuso in molte località turistiche. La profilassi prevede l'assunzione di 3 capsule a giorni alterni, iniziando 10 giorni prima della partenza. E comunque ricordo che tifo, colera e anche epatite A sono infezioni che si possono contrarre attraverso gli alimenti o acqua contaminata; una scrupolosa attenzione in questo senso è importante tanto quanto i vaccini.
Anche la profilassi antimalarica si effettua per bocca?
Certo ma non si tratta di una vaccinazione, ma di assumere un farmaco che, in caso d'infezione, aiuta l'organismo a combatterla. Esistono due prodotti: quello a base di meflochina si assume una volta alla settimana, iniziando un mese prima della partenza e proseguendo un mese dopo il rientro. L'altro, più recente e costoso ma meglio tollerato, è a base di malarone e si assume tutti i giorni dalla vigilia della partenza a qualche giorno dopo il rientro. In ogni caso la profilassi deve essere affiancata da tutte le misure atte ad evitare la puntura della zanzara anophele (dal tramonto all'alba).
Per le altre malattie infettive vaccinarsi è più laborioso?
Non direi, solo che la prima dose di vaccino va somministrata un mese prima della partenza. Si prevengono tramite 2-3 iniezioni, a seconda del vaccino, nel deltoide (il muscolo del braccio): epatite A, epatite B, meningite meningococcica, encefalite da zecche, quest'ultima consigliata a chi si reca in Austria, Slovacchia e altri paesi nord europei con l'intenzione di praticare sport nei boschi.
Una vaccinazione è per sempre?
No, in genere quelle di cui abbiamo parlato offrono una copertura per circa 3 anni, quindi conviene segnarsi quando sono state eseguite per sapere, eventualmente, quando ripeterle in occasione di altri viaggi. Il vaccino per l'epatite A, invece, se si completa con il richiamo a 6-12 mesi dalla prima dose, protegge per tutta la vita.
Casi particolari?
Il vaccino antirabbico, 3 dosi per via intramuscolare e altre 2 in caso si venga morsi da un animale infetto. Purtroppo la vaccinazione non impedisce di essere contagiati dal virus ma resta fondamentale perché non esistono terapie e la rabbia è mortale. La malattia è diffusa in Asia: India, Indonesia e persino a Bali.
Le donne in gravidanza possono vaccinarsi prima di un viaggio?
In linea generale sì, sono controindicati solo i vaccini con microrganismi vivi (per esempio quello della febbre gialla). Va detto però che certi viaggi in gravidanza sono più pericolosi perché ogni cambiamento d'abitudini agisce sia sulla madre sia sul feto, inoltre andrebbero evitate le zone malariche perché l'infezione è molto più grave in gravidanza.
E se si deve viaggiare con bimbi piccoli al seguito?
I bambini, specie quelli piccoli, sono molto vulnerabili al colpo di calore perché più soggetti a disidratazione rispetto agli adulti. Prima di tutto quindi i bambini vanno protetti dal calore e idratati abbondantemente, sempre, poi certo se si è diretti in zone a rischio anche loro devono essere vaccinati, se è disponibile il vaccino adatto alla loro età, altrimenti meglio rimandare il viaggio. Preferibilmente da evitare il soggiorno in aree in cui la malaria è endemica perché l'infezione colpisce preferibilmente e molto gravemente i bambini, indipendentemente dai farmaci disponibili.
Ci sono altre categorie a rischio?
I malati cronici: diabetici, ipertesi, soggetti con patologie broncopolmonari croniche, o malattie infettive in fase acuta, sono più vulnerabili alle infezioni, come i bambini. Devono quindi vaccinarsi e dovrebbero anche portare con sé, nei viaggi, un documento che riassuma la loro storia clinica, utile ai medici del luogo in caso di ricovero.
A chi bisogna rivolgersi in previsione di un viaggio in zone a rischio?
Al proprio medico, che eventualmente rinvia all'ufficio Asl competente, che compresa la destinazione e le condizioni del soggiorno decide circa l'opportunità di eseguire una profilassi.
Quali sono gli errori più frequenti commessi da chi viaggia per turismo?
Sottovalutare la presenza e contagiosità delle malattie e quindi non vaccinarsi, non rispettare le precauzioni e i comportamenti consigliati, praticare rapporti sessuali non protetti. Una leggerezza, quest'ultima, particolarmente grave dato che, ad eccezione dell'epatite B, le malattie sessualmente trasmissibili non si possono prevenire.
Elisabetta Lucchesini
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