Otite anche d’estate, cause da evitare

15 giugno 2011
Interviste, Speciale Estate

Otite anche d’estate, cause da evitare



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Mal d'orecchi, o per meglio dire otite, un disturbo doloroso che non colpisce solo d'inverno, quando imperano influenza e raffreddore, ma anche in estate, magari per un colpo d'aria o un bagno al mare di troppo. Per non farsi rovinare la vacanza, ormai alle porte, meglio sapere di che cosa si tratta e i rimedi ottimali per liberarsi al più presto del dolore e del disturbo. Dica33 ha chiesto come fare a Eugenio Mira, otorinolaringoiatra già direttore della Clinica otorinolaringoiatrica, dell'Università di Pavia.

Dottor Mira, che cos'è l'otite?
Si tratta di un'infiammazione acuta dell' orecchio che provoca dolore e febbre ma bisogna specificare che può presentarsi in due forme diverse. Esiste, infatti, un'otite esterna, che consiste nell'infiammazione della pelle e del condotto uditivo, e un'otite media, più interna per cui l'infiammazione interessa la cassa timpanica.

Ci sono differenze anche in termini di sintomatologia?
L'otite esterna è una forma tipicamente estiva che provoca dolore e febbre e in cui il dolore si riacutizza, quando si mastica, si stringono i denti o si applica una pressione sulle orecchie, proprio perché è un'infiammazione più esterna. L'otite media compare per lo più d'inverno e ha origine, in genere, da un raffreddore quando l'infiammazione dal naso si trasferisce alle orecchie. Anche questa causa dolore e febbre ma non c'è accentuazione del dolore premendo sulle orecchie. È particolarmente frequente nei bambini.

Sono diverse, quindi, anche le cause scatenanti?
Sì. L'otite media è la conseguenza di un raffreddamento, che in estate può essere provocato dall'aria condizionata, per esempio. Va anche tenuto conto che, con un raffreddore in corso, anche gli sbalzi di pressione possono favorirne la comparsa, per esempio durante un viaggio in aereo o salendo in quota con la funivia o in auto. L'otite esterna è invece più spesso causata, soprattutto d'estate, da bagni in acqua inquinata o non pulita. In questi casi, se l'acqua entra nell'orecchio, non bisogna tentare di farla uscire con manovre inappropriate, per esempio con le dita o con un cotton fioc o altri oggetti, perché in questo modo si provocano lesioni microscopiche della pelle del condotto uditivo attraverso cui l'acqua entra e provoca l'infiammazione. L'otite esterna può essere anche dovuta a un fattore allergico, si parla infatti anche di dermatite o eczema del condotto uditivo, provocato, per esempio, da orecchini contenenti nickel, un metallo molto allergizzante

Quando è necessario rivolgersi al medico?
Fondamentalmente in due casi. Quando il dolore è molto forte e c'è febbre, oppure quando c'è secrezione dall'orecchio, dovuta alla perforazione della membrana timpanica. Ci si accorge che l'orecchio "spurga", per esempio, quando si trova il cuscino bagnato. Il medico, o lo specialista prescrive una terapia antibiotica e cortisonica per curare l'infezione e ridurre il gonfiore. Gocce e lavaggi in genere sono terapie marginali. Solo se il dolore è modesto e non si protrae oltre un giorno, un giorno e mezzo, si possono usare antinfiammatori, tipo i Fans. Ma in genere questa è solo la fase iniziale, e soprattutto se si tratta di un bambino che piange per il dolore, è bene fare ricorso al medico o allo specialista.


Ci sono comportamenti o raccomandazioni da seguire quando compare l'otite?
Il consiglio è di evitare aria condizionata ed episodi di raffreddamento, e se è in corso il raffreddore questo va curato bene mantenendo il naso pulito. Per quanto riguarda i bambini, se sono grandicelli devono imparare a soffiare bene il naso, se sono ancora piccoli è bene fare lavaggi nasali con soluzione fisiologica.

L'udito può risentirne?
La sensazione di orecchio tappato, di un abbassamento di udito o di sentire la propria voce rimbombante è dovuta a una forma di otite media più leggera, detta anche otite catarrale e l'effetto sull'udito è dovuto a un versamento di catarro nella cassa del timpano. Non ci sono rischi reali per l'udito ma non deve protrarsi nel tempo.

Simona Zazzetta



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