24 giugno 2011
Aggiornamenti e focus
Protezione solare: scegliere il fattore giusto
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In città, al mare o in montagna, ma anche nei pomeriggi estivi passati al parco, è bene non esporsi al sole senza la dovuta protezione con una crema che contenga filtri solari adeguati. L'offerta in commercio di prodotti è ampissima, ma la scelta va fatta in base al proprio fototipo, alla meta delle vacanze e tenendo conto del fatto che non è vero che una protezione alta fa abbronzare meno, anzi secondo gli esperti è vero il contrario: si ottiene un'abbronzatura più graduale e quindi più omogenea, senza scottature.
«La prima cosa da valutare è il tipo di pelle e il modo in cui reagisce al sole, cioè il fototipo» suggerisce Riccarda Serri specialista in dermatologia. «Una scala da 1 a 6, individua soggetti con pelli molto chiare, che si abbronzano poco e rischiano di scottarsi (1) passando gradualmente verso carnagioni via via più scure, fino alla carnagione bruno-olivastra (5) e infine la pelle di colore nera (6) che non reagisce al sole, non si scotta sempre intensamente pigmentato. Salendo di grado la scala diminuisce il rischio di scottature» spiega l'esperta. Stabilito quanto il proprio fototipo sia più o meno a rischio, si sceglie un prodotto con un fattore di protezione che, secondo il regolamento europeo, dettato dall'European cosmetics association (Colipa), si distingue in quattro categorie di protezione (bassa, media, alta e molto alta) e otto valori numerici: «Esiste una corrispondenza tra categorie e numeri» sottolinea Serri «una protezione bassa corrisponde ai fattori 6 e 10, la media ai fattori 15, 20 e 25, quella alta al 30 e 50, molto alta al fattore +50. Non esiste più, invece, la dicitura protezione totale, o total block, in quanto non è possibile ottenerla». Tutti i prodotti solari devono, inoltre, garantire una protezione dagli UvA e dagli UvB e la loro efficacia dipende anche da un'applicazione corretta: «Esistono delle indicazioni precise ma poco pratiche, sulle quantità di prodotto da applicare. L'importante è applicare una quantità sufficiente di prodotto senza esagerare ma senza neanche risparmiarsi, distribuirla in modo uniforme sul corpo e farla assorbire» spiega l'esperta, e aggiunge: «oltre al filtro, chimico o fisico che sia, è importante che il prodotto contenga anche fattori di protezione cellulare, cioè sostanze che contrastano l'azione dei radicali liberi che si formano quando i raggi del sole interagiscono con i filtri solari, in particolare quelli fisici, come l'ossido di zinco e il biossido di titanio».
Donne in gravidanza o in allattamento e soggetti predisposti a sviluppare "macchie" della pelle (melasma e cloasma), dovute a un'eccessiva pigmentazione localizzata, dovrebbero prestare maggiore attenzione alla protezione dal sole. «Le donne che allattano dovrebbero utilizzare prodotti che contengono fattori di protezione cellulare, dal momento che sono state riscontrate tracce di filtri solari chimici nel latte materno» afferma Serri «per quanto riguarda, invece, chi soffre di melasma o cloasma, cosa che accade spesso in gravidanza, l'unico modo per evitare la formazione di macchie è non esporsi in modo diretto al sole, perché le protezioni anche alte non bastano. E in ogni caso resta valido il consiglio di esporsi al sole al mattino e al pomeriggio quando scotta meno e abbronza di più».
Simona Zazzetta
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