14 novembre 2019
Interviste
Allergie d’autunno, piante e acari di fine stagione
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I soggetti allergici in questo periodo non se la passano bene e tra naso che gocciola (rinite) e lacrimazione agli occhi (congiuntivite) devono fare i conti con le allergie autunnali. Le cause, i rimedi e le precauzioni da prendere le illustra a Dica33, Domenico Schiavino, direttore del Servizio di Allergologia del Policlinico Gemelli di Roma.
Che cosa scatena le reazioni allergiche nel periodo di passaggio dall'estate all'autunno?
Le patologie a carico dell'apparato respiratorio, che compaiono tra settembre e ottobre, sono fortemente condizionate dalle allergie a pollini di varie piante. In questo periodo, infatti, sono ancora in circolazione pollini estivi ed è il momento dell'impollinazione della Parietaria, una pianta infestante che colonizza muri vecchi e aree incolte. Libera il polline da marzo a giugno, poi si ferma durante l'estate e torna a impollinare tra settembre e ottobre con le prime piogge. Si tratta di un polline particolarmente cattivo perché talmente piccolo che penetra in profondità nell'apparato respiratorio fino a scatenare l'asma. Ma in questo periodo ci sono ancora i pollini delle composite, piante molto diffuse in tutti gli ambienti, che fioriscono dall'inizio di giugno fino alla fine di agosto. Tra queste va segnalata l'Ambrosia, la cui presenza in Italia è recente, importata dagli Stati Uniti circa 15 anni fa. È molto diffusa nelle aree vicine agli aeroporti, infatti nei dintorni di Malpensa, Linate, Fiumicino la presenza è molto più forte, probabilmente perché i semi viaggiano con le ruote degli aerei, o con i carichi di semenze. Non vanno dimenticati gli acari, presenti tutto l'anno ma che, favoriti in particolare dalle temperature tra 16-24° e umidità superiore al 60-70%, trovano le condizioni ottimali per la loro riproduzione.
I sintomi sono diversi dalle altre allergie tipiche della primavera?
No, sono sintomi simili, quindi naso che cola, raffreddore, occhi arrossati, lacrimazione. Sono però meno intensi perché è minore la quantità di pollini e di allergeni in circolazione
Quanto possono durare?
Dipende molto dal clima e dai cambiamenti di temperatura, poiché un calo di 10° può cambiare radicalmente le condizioni e migliorare i sintomi. Ma dipende anche dalla distribuzione geografica della pianta, per esempio nel Nord la Parietaria non è molto diffusa quindi il periodo di allergia sarà ristretto, mentre al Sud è una pianta perenne, quindi chi ne è allergico soffre più a lungo. Per quanto riguarda invece gli acari, possono mantenersi in concentrazioni elevate fino alla fine di novembre.
Come proteggersi da queste allergie?
Intanto, si possono avviare terapie di desensibilizzazione presso centri specializzati. Nel periodo critico, poi, vanno adottati comportamenti corretti, soprattutto quando si usano i mezzi: finestrini chiusi in auto, in particolare se si va in campagna e caschi integrali meglio se con mascherina specifica per i pollini. Meglio preferire un week end al mare e non al lago, perché la brezza di mare allontana i pollini. Per difendersi dagli acari bisogna invece tenere lontana la polvere dalla camera da letto e usare copricuscini e coprimaterassi idonei, con una porosità particolare che fa traspirare il materiale, ma non li lascia passare.
E la diagnosi e la cura?
Seguono l'iter tipico delle allergie. Quindi, test cutanei per conoscere la natura dell'allergia, e ricerca degli anticorpi IgE specifici. Il trattamento consiste anche in questo caso, in farmaci antistaminici preferibilmente senza effetti di sonnolenza, anche nelle formulazioni di spray nasale per controllare la rinite, colliri contenenti antistaminici e antinfiammatori.
Simona Zazzetta
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