16 novembre 2011
Interviste
Bocca, laringe e faringe bersagli dei tumori
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I tumori di testa e collo sono rari e poco conosciuti, colpiscono la bocca, la laringe e la faringe e l'80'% dei pazienti arriva alla diagnosi con uno stadio della patologia localmente avanzato. Per capire meglio che cosa sono e come sia possibile proteggersi e prevenirli, Dica33 ha intervistato Laura Locati, del reparto di Oncologia medica dei tumori testa e collo dell'Istituto nazionale dei tumori di Milano.
Dottoressa Locati, che tipo di tumori sono quelli che colpiscono queste aree?
Nel 90% dei casi sono tumori di tipo spinocellulare (o squamocellulare n.d.r.) che colpiscono le mucose del cavo orale, della faringe e della laringe e in percentuali minori, anche ghiandole salivari e naso. Sono di per sé malattie rare cioè arrivano a colpire ogni anno meno di sei persone ogni 100 mila, e tra questi i più frequenti sono quelli della bocca e dell'orofaringe cioè l'area della gola situata posteriormente alla bocca che comprende il palato molle, l'ugola, la base della lingua e le tonsille.
Quali sono i fattori che aumentano il rischio di svilupparli?
In primo luogo, il fumo e l'alcol. I forti fumatori, che fumano almeno un pacchetto di sigarette al giorno, ma anche chi ne fuma meno ma da molti anni, sono sicuramente più a rischio. Recentemente è stato anche riscontrato un aumento di rischio, soprattutto per i tumori del cavo orale e dell'orofaringe, associato all'infezione da Papillomavirus che si può prevenire con rapporti sessuali protetti. Anche l'esposizione professionale alle polveri del legno e ai collanti del cuoio aumenta il rischio ma per forme più rare di neoplasie come gli adenocarcinomi dei seni paranasali.
Quali sono i sintomi che devono sollevare il dubbio?
Intanto chi fuma dovrebbe sottoporsi a controlli più frequenti. In ogni caso, dolori o fastidi alla bocca o lesioni che crescono o che non guariscono devono attirare l'attenzione del paziente, a volte anche del dentista che può avere un ruolo importante nella prevenzione. Anche un abbassamento di voce duraturo deve insospettire, perché anche le corde vocali sono interessate dalla patologia.
Quali esami bisogna fare?
Innanzitutto, serve un esame clinico specialistico per controllare eventuali lesioni o anomalie del cavo orale o del collo. Se si riscontra la presenza di anomalie o di una massa sospetta si esegue il prelievo di un campione di tessuto per eseguire l'esame istologico che chiarisca la natura della lesione. In seguito si possono prescrivere esami radiologici come la risonanza magnetica o la Tac.
Come si curano?
La terapia viene decisa in base alla localizzazione e all'estensione del tumore, e può essere di tipo conservativo con chemioterapia e radioterapia o con la chirurgia. Spesso i due approcci sono combinati. La chirurgia è oggi più conservativa e quindi permette di mantenere intatte le strutture, ma non è da escludere la necessità di demolire alcune parti e questo può richiedere una riabilitazione più importante.
In che cosa consiste la riabilitazione?
I pazienti trattati devono essere seguiti da un'equipe multidisciplinare, che includa oltre al chirurgo, l'oncologo medico e il radioterapista anche il nutrizionista e il logopedista, soprattutto quando sono coinvolte le corde vocali. Nei pazienti laringectomizzati si procede durante l'intervento, all'apertura di una fistola che serve per l'inserimento di una protesi fonatoria che permetterà loro di parlare. Ma serve un'educazione per imparare a usarla nel modo ottimale.
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