Tromboembolismo, il rischio aumenta con le infezioni

10 gennaio 2012
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Tromboembolismo, il rischio aumenta con le infezioni



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Le infezioni rappresentano un fattore di rischio per lo sviluppo di tromboembolismo venoso (Tev). È la conclusione di uno studio caso-controllo di popolazione effettuato nella Danimarca settentrionale da Morten Schmidt, dell'ospedale universitario di Aarhus, e collaboratori. Viene così definitivamente chiarito un problema clinico sul quale finora esistevano dati scarsi. Ricorrendo ad archivi informatici medici, i ricercatori hanno identificato tutti i pazienti con un primo episodio di Tev diagnosticato in ospedale durante il periodo 1999-2009. Per ogni caso, sono stati selezionati 10 controlli dalla popolazione generale, abbinandoli per età, genere e contea di residenza. Sono state poi identificate tutte le infezioni diagnosticate in ospedale e le prescrizioni sul territorio di antibiotici anteriori di 1 anno alla Tev. Le infezioni urinarie, respiratorie, cutanee, intraddominali e le batteriemie, diagnosticate in ospedale o trattate nella comunità, sono apparse associate a un aumento del rischio più che raddoppiato di Tev. L'associazione è risultata più forte nelle prime 2 settimane dopo l'insorgenza dell'infezione, per poi declinare gradualmente.



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