13 gennaio 2012
Aggiornamenti e focus
Chirurgia bariatrica riduce i pericoli per il cuore
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Rispetto alle cure convenzionali per la riduzione del peso, negli obesi adulti la chirurgia bariatrica si associa a un minor numero di decessi e a una ridotta incidenza di eventi cardiovascolari. Lo rivela uno studio prospettico svedese tuttora in corso, il Swedish Obese Subjects (Sos), non randomizzato e controllato, svolto in 25 dipartimenti pubblici di chirurgia e in 480 centri di assistenza primaria del paese scandinavo sotto il coordinamento di Lars Sjöström dell'università di Göteborg. La ricerca ha già coinvolto finora 2.010 soggetti obesi avviati a chirurgia bariatrica (di età compresa fra 37 e 60 anni e con Bmi =/> 34 negli uomini, =/>38 nelle donne) e 2.037 controlli obesi abbinati contemporaneamente e sottoposti ai trattamenti standard di medicina primaria offerti dal servizio sanitario svedese. Ai soggetti sottoposti a intervento, è stato effettuato un by-pass gastrico (13,2%), un bendaggio dello stomaco (18,7%) o una gastroplastica verticale bendata (68,1%). Gli esiti positivi del trial in rapporto alla mortalità totale erano già stati pubblicati nel 2007. Sono stati presi in considerazione anche l'infarto miocardico e l'ictus, sia separatamente che in combinazione. La chirurgia bariatrica è risultata associata a un numero ridotto di morti cardiovascolari (28 eventi tra i 2010 pazienti del gruppo chirurgia vs 49 tra i 2.037 dei controlli; Hr: 0,47). Il numero degli eventi cardiovascolari totali, fatali o non fatali - considerando quelli comparsi per primi (indifferentemente ictus o infarti del miocardio) - è apparso minore nel gruppo chirurgia (199 eventi su 2010 pazienti) rispetto al gruppo controllo (234 eventi in 2.037 soggetti; Hr: 0,67).
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