15 marzo 2012
Aggiornamenti e focus
Shock anafilattico e convulsioni da vaccino: eventi molto rari
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La possibilità che si determini uno shock anafilattico dopo l'immunoprofilassi è estremamente rara. Lo ha dimostrato uno studio, apparso su Archives of disease in childhood, condotto in Uk nell'ambito di un routinario programma vaccinale su bambini in età prescolare nel quale sono stati distribuiti 5,5 milioni di dosi. «Non si sono registrati casi di anafilassi» ha affermato Mich Lajeunesse, dell'Ospedale universitario di Southampton. «Ciò è estremamente rassicurante per il pubblico e per gli operatori della salute». Nello stesso studio, vengono forniti dati relativi a 15 segnalazioni avute in Irlanda in 13 mesi su ragazzi di età non superiore ai 16 anni: solo 7 hanno soddisfatto i criteri per anafilassi, i vaccini implicati erano molto eterogenei. Solo in 3 casi si è fatto ricorso al dipartimento di emergenza ma nessun paziente è stato ricoverato in Terapia intensiva. Un altro studio, invece, precisa che il vaccino pentavalente usato comunemente nei bambini aumenta il rischio di convulsioni febbrili, ma che tale rischio rimane comunque molto basso e non comporta effetti a lungo termine. Lo assicura uno studio pubblicato su Jama, basato sui dati di 360 mila piccoli pazienti. L'analisi dell'università danese di Aarhus ha preso in considerazione la formulazione che protegge da difterite, polio, tetano, Haemophilus influenzae b e pertosse, molto comune in Usa e Europa del Nord, mentre in Italia si usa quello esavalente che aggiunge anche la protezione dall'epatite B. I ricercatori hanno trovato che il rischio di convulsioni aumenta di sei volte nel giorno della prima iniezione, che di solito è a tre mesi di vita, di quattro volte dopo la seconda, mentre è assente nella terza. Il rischio assoluto, sottolinea l'articolo, rimane comunque molto basso, circa 4 episodi ogni 100 mila iniezioni, mentre è assente sia il pericolo di episodi successivi sia di effetti più gravi come l'epilessia: «È un sollievo per noi» spiega Yuelian Sun, primo autore «il rischio della vaccinazione è estremamente basso, e l'unica accortezza è forse quella di tenere a portata di mano farmaci contro la febbre se questa risulta particolarmente alta».
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