13 aprile 2012
Aggiornamenti e focus
Alcol, in aumento il consumo a rischio
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Sono cifre che pesano quelle sui decessi legati all'uso di alcol in Italia, ventimila morti all'anno, più di quelli dovuti alla droga (mille all'anno) e agli incidenti stradali (cinquemila), soprattutto perché potrebbero essere evitabili. E pesano ancora di più se si guarda ai dati in Europa: nella fascia d'età 15-29 anni, il 25% dei decessi registrati tra i ragazzi e il 10% tra le ragazze è causato dal consumo rischioso di questa sostanza. A tracciare il quadro è Emanuele Scafato, direttore dell'Osservatorio nazionale alcol Cnesps dell'Istituto superiore di sanità, in occasione dell'Alcohol Prevention Day.
«Nel 2007» spiega «la stima della mortalità alcol-correlata in Italia ha evidenziato che il 4,4% dei decessi tra gli uomini e il 2,5% tra le donne era legato al consumo di alcol per un totale di 20.102 morti. A queste cifre vanno aggiunte le morti dei minori di 20 anni, che condurrebbero a una stima complessiva di almeno 30mila decessi alcol-correlati». Gli effetti dell'alcol, continua Scafato, «sono assimilabili a quelli delle altre droghe: tale sostanza induce alla dipendenza fisica e psichica, provoca assuefazione e disturbi comportamentali come la compulsività e il craving. È inoltre causa di circa 60 tipi diversi di condizioni patologiche e danni alla salute, tra cui lesioni, disordine psichico e comportamentale, tumori, patologie gastrointestinali, malattie cardiovascolari, immunologiche, dell'apparato scheletrico, infertilità e problemi prenatali». Ed è anche sulla base di questo quadro (sono di qualche giorno fa i dati dell'Istat che hanno messo in luce come i comportamenti a rischio nel 2011 per quanto riguarda l'alcol riguardano oltre otto milioni di persone), che il Codacons lancia la sua proposta di apporre avvertenze sulle etichette di bottiglie di birra, vino e alcolici in genere, per informare i consumatori circa la pericolosità di questa sostanza, al pari di quanto già avviene per le sigarette.
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