Giornata mondiale meningite: vaccini e informazione per batterla

24 aprile 2013
Aggiornamenti e focus

Giornata mondiale meningite: vaccini e informazione per batterla



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In Italia, ogni anno si ammalano di meningite più di 1.000 persone, e i più colpiti sono i bambini sotto i due anni. Le armi per sconfiggerla sono l'informazione, la vaccinazione e la diagnosi tempestiva. Lo vogliono sottolineare gli esperti delle società scientifiche e le organizzazioni pediatriche (Sip, Fimp, Sipps, Siti, Simeup) che con il ministero della Salute celebrano oggi la Giornata mondiale contro la meningite.

La meningite è una patologia infiammatoria delle membrane, le meningi, che avvolgono cervello e midollo spinale; è generalmente di origine infettiva ed è caratterizzata da una sintomatologia che include l'irrigidimento della parte posteriore del collo ma anche febbre alta, mal di testa, vomito o nausea, alterazione del livello di coscienza e/o convulsioni. Tuttavia l'esordio della malattia è subdolo i suoi segni e sintomi non sono riconducibili alla patologia ma sono simili a quelli di una comune influenza. «La diagnosi di meningite non è facile soprattutto nella fascia d'età tra zero e 12 mesi» afferma Gianni Bona, vice presidente della Società italiana di pediatria preventiva e sociale (Sipps) «in questa fascia d'età i sintomi di una malattia così aggressiva come la meningite non sono così immediatamente riconoscibili, ossia non hanno le caratteristiche che si possono riscontrare in bambini più grandi, quindi oltre alla velocità e all'invasività c'è anche la aspecificità dei sintomi a complicare la diagnosi». Non a caso la meningite continua a far paura nell'opinione pubblica, soprattutto ai genitori di bambini piccoli. «È ormai dimostrato che le forme più aggressive e preoccupanti di meningite colpiscono al di sotto dei due anni di vita e i bimbi in questa fascia d'età dovrebbero beneficiare di tutte le vaccinazioni oggi disponibili, incluso il nuovo vaccino contro il meningococco B, che ci auguriamo sia al più presto disponibile, sin dal 3° mese di vita» sottolinea Giovanni Corsello, Presidente della Società italiana di pediatria (Sip).

Le forme virali sono più frequenti e meno gravi di quelle batteriche che invece possono condurre a morte anche nel 10% dei casi e i maggiori responsabili sono il meningococco e lo pneumococco che infettano principalmente soggetti non vaccinati. I vaccini contro la meningite meningococcica (batterica) finora disponibili, infatti, proteggono contro i gruppi A, C, Y e W135 del meningococco, ma non contro il meningococco B, responsabile di molti casi. La malattia da MenB spesso non viene diagnosticata correttamente, può uccidere in 24 ore o causare gravi disabilità permanenti: un paziente su dieci muore, fino a uno su cinque di coloro che sopravvivono può riportare danni cerebrali, perdita dell'udito, amputazione degli arti e i tassi più alti di malattia si verificano nel primo anno di vita. Ma l'obiettivo di ottenerlo anche in Italia è vicino: «Stiamo aspettando» dichiara Amelia Vitiello, presidente del Comitato nnazionale contro la meningite e madre della piccola Alessia, che qualche anno fa è venuta a mancare improvvisamente ai suoi cari per colpa di questa malattia «che l'Aifa autorizzi anche in Italia il comercio dell'ultimo vaccino mancante, quello contro il ceppo B, e potremmo finalmente proteggere in modo completo tutti i bambini». Secondo gli esperti tutti i cittadini devono essere informati in modo chiaro e completo del rischio di contrarre questa malattia, per fare una scelta di prevenzione consapevole e perché nessuno sfugga alla possibilità di vaccinarsi se lo vuole.



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