La dieta mediterranea può aiutare a prevenire il diabete

26 settembre 2013
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La dieta mediterranea può aiutare a prevenire il diabete



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Diabete e alimentazione. Due termini in stretta connessione, tanto che InterAct, uno studio che coinvolge oltre 24mila persone in otto nazioni europee, nasce proprio per rispondere a una domanda: si può prevenire il diabete con il cibo? L'obiettivo della ricerca è studiare come fattori genetici e stile di vita (in particolare dieta e attività fisica) interagiscano tra loro nello sviluppo del diabete tipo 2.

«Prima di parlare della qualità della 'dieta' e degli alimenti» spiega Rosalba Giacco, ricercatore dell'Unità di Nutrizione Umana e Metabolismo dell'Istituto di Scienze dell'Alimentazione Cnr di Avellino e Membro del Consiglio Direttivo della Società Italiana di Diabetologia, «è molto importante sottolineare l'importanza di non esagerare con le calorie. Nessun alimento va demonizzato, ma di certo quelli più energetici vanno assunti con molta moderazione. La dieta ha una grande importanza nella prevenzione del diabete: è indispensabile avere abitudini alimentari corrette e la dieta mediterranea resta ancora il modello di maggior successo».

Ecco dunque le sue indicazioni per costruirsi una "cultura" alimentare sana e corretta.

Frutta e verdura. Indispensabili: sono la base della dieta mediterranea. Secondo i risultati InterAct in primo piano ci sono i vegetali a foglia verde (es. spinaci, cardi, indivia, etc.) e ortaggi a radice (es. carote, radicchio, barbabietole, etc.). In primavera-estate ci sono zucchine, melanzane, peperoni e carciofi, mentre in autunno-inverno, cavoli, broccoli e funghi. Alimenti ricchi di fibre che rallentano l'assorbimento dei grassi ma soprattutto degli zuccheri, riducendo i picchi di glicemia dopo i pasti. Infine, frutta e verdura sono una fonte importante di vitamine, sali minerali e anti-ossidanti.

Carboidrati. Vanno preferiti legumi e pasta che non provocano grandi escursioni glicemiche, mentre bisogna limitare quelli ad elevato indice glicemico, quali pane e pizza.

Carne. Da consumare con molta parsimonia: aumenta il rischio di diabete. Meglio mangiarla 2-3 volte la settimana. Gli insaccati in particolare favoriscono l'insorgenza di diabete ma anche l'ipertensione e l'ipercolesterolemia. Meglio, invece, le carni bianche (pollo, tacchino, coniglio).

Pesce. Ci sono pareri discordanti sull'effetto protettivo del pesce nei confronti del diabete. Rimane il fatto che il pesce è un alimento utile per la salute grazie agli acidi grassi omega-3 che hanno un effetto protettivo nei confronti delle aritmie cardiache. I pesci 'grassi' e il pesce azzurro hanno un elevato contenuto di omega-3.

Latte e latticini. Lo studio InterAct stabilisce che un più alto consumo di derivati del latte fermentato (es. yogurt e formaggi freschi fermentati) sembra essere efficace nella prevenzione del diabete. E non solo. I prodotti fermentati ripopolano l'intestino di batteri lattici che riducono il livello di sostanze tossiche e migliorano la sensibilità all'insulina. Il latte, meglio quello parzialmente scremato, è ricco di calcio e vitamina D, ottimo contro l'osteoporosi, il diabete e le malattie cardiovascolari.

Uova. Sono a doppia faccia. Hanno un elevato valore biologico, contenendo proteine ricche di aminoacidi essenziali. Ma sono anche una fonte importante di colesterolo. Meglio quindi mangiarne poche: non più di 1-2 volte a settimana. Attenzione poi alle fonti nascoste: cibi preconfezionati, sughi, merendine, meglio evitarli.

Bibite e soft drink. Alla larga. Sono un problema soprattutto per i giovani. Molte calorie che ingrassano e aumentato il rischio di sviluppare il diabete. Uno studio di recente pubblicazione ha evidenziato che consumare un soft drink zuccherato al giorno fa aumentare il rischio di diabete del 20%.

Tè e caffè. Chi li consuma è più protetto verso il diabete di chi non li beve. Ma è importante la quantità per evitare gli effetti indesiderati della caffeina: aumento della pressione arteriosa e insonnia. La protezione nei confronti del diabete sembra dipendere dall'azione antiossidante ed antinfiammatoria della componente polifenolica di cui queste bevande sono particolarmente ricche.



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