23 ottobre 2013
Aggiornamenti e focus
L'Alzheimer si può prevenire e trattare precocemente
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L'individuazione di un evidente fattore di rischio. Cioè potere capire se in un futuro un individuo potrebbe sviluppare la malattia di Alzheimer. Sarebbe così possibile un controllo puntuale nel tempo e darebbe la possibilità di prevenire e trattare precocemente la patologia. Insomma si potrebbe giocare d'anticipo. Fantascienza? Pare di no.
I ricercatori americani della Washington University School of Medicine di St. Louis sono infatti riusciti a dimostrare che è possibile predire il possibile esordio dell'Alzheimer già molti anni prima che compaiano i sintomi, e tutto questo grazie a dei biomarcatori che già si conoscono. Gli scienziati hanno studiato i campioni di liquido spinale di 201 persone di età compresa tra i 45 e gli 88 anni per un periodo dai quattro ai sette anni e mezzo alla ricerca di biomarcatori come l'accumulo di placche amiloidi nel cervello. Altri marker che sono stati cercati erano i livelli di varie proteine nel fluido cerebrospinale, come i frammenti amiloidi che sono l'ingrediente principale delle placche cerebrali, e il rapporto tra una proteina e l'altra nel fluido cerebrospinale, come le diverse forme della proteina Tau.
I risultati dello studio, pubblicati recentemente sulla rivista Neurology, mostrano che tutti questi biomarcatori sono utili nell'individuare i soggetti a rischio. Non solo possono permettere di prevedere in quanto tempo le facoltà cerebrali sarebbero risultate notevolmente compromesse.
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