25 giugno 2004
Aggiornamenti e focus
Intervento precoce sulla psicosi
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A volte sembra solo un brutto carattere o la classica crisi adolescenziale, a volte però non è solo questo. Comportamenti anomali nei soggetti giovani possono nascondere i sintomi di un primo episodio di psicosi, che nell80% dei casi si verifica tra i 16 e i 30 anni, cioè in un momento critico del loro sviluppo intellettuale e sociale e della loro autonomia personale.
In questi soggetti si può presentare unamplificazione soggettiva dellintensità degli stimoli, per esempio si avvertono i suoni più forti e si vedono i colori più vivaci, o si sperimentano vere e proprie allucinazioni. Si sviluppa così un rapporto distorto con la realtà e non è possibile rintracciare disturbi organici che giustifichino il disturbo mentale.
Attenzione ai sintomi
Scoprire la psicosi precocemente ha un ruolo cruciale per determinare lesito del disturbo, e sebbene sia ancora in discussione, molti studi suggeriscono che la durata delle psicosi non curate è correlabile agli esiti nel primo episodio. In particolare agli esiti funzionali e sintomatici dopo 12 mesi e alla riduzione di sintomi una volta iniziato il trattamento: studi di follow up a lungo termine dimostrano che i risultati dopo due anni sono fortemente predittivi degli esiti 15 anni più tardi.
Oltre a non trascurare la sintomatologia, è anche importante rivolgersi a un medico che può essere lo specialista ma anche il proprio medico di famiglia. Nellintervento precoce su un primo episodio di psicosi, il medico di medicina generale può fare molto, soprattutto quando la psicosi impiega diversi mesi per emergere da un prodromo di disturbi psicologici e sociali non specifici, di intensità varia, che può essere difficile da distinguere dai normali comportamenti adolescenziali.
Medico di famiglia efficace
Senza dubbio alcuni medici di medicina generale credono di non poter contribuire, o comunque in misura ridotta e poco attiva, alla cura di persone con gravi problemi mentali e considerano lincidenza del primo episodio troppo bassa per invocare un coinvolgimento attivo. Tuttavia i generalisti vengono consultati spesso a un certo punto del percorso patologico su questioni connesse con psicosi in fase di sviluppo e al termine di un percorso terapeutico per tenerli al corrente dei risultati ottenuti.
In realtà il ruolo del medico di famiglia potrebbe essere anche più attivo: nel Regno Unito, per esempio, lintervento precoce per le psicosi è ora diventata una priorità. Il piano del servizio sanitario nazionale prevede listituzione di 50 team di intervento precoce entro il 2004, così che i giovani (tra i 14 e i 35 anni) che affrontano il primo episodio di psicosi ricevano il sostegno precoce e intensivo necessario. Ma per essere efficaci ed efficienti, tali servizi specializzati non devono rimanere isolati ed è quindi fondamentale spostare il momento della diagnosi precoce già nellambito della medicina di famiglia e facilitare la ricerca di aiuto. Sempre in Inghilterra, infatti, la recente direttiva nazionale riguardante lintervento in tema di schizofrenia e di malattie mentali, che è stata considerata anche nel contratto dei medici di medicina generale potrebbe condizionare i ruoli e le responsabilità delle cure primarie, incoraggiando un approccio più sistematico, incluso luso di protocolli e linee guida.
Integrazione medico-servizi
Il concetto di intervento precoce implica lonere e limpegno della presa in carico del soggetto con il primo episodio di psicosi, a carico della medicina primaria e dei servizi territoriali rendendoli accessibili e non stigmatizzanti per i giovani che ne hanno bisogno. Per queste persone e per le loro famiglie è importante poter confidare nel medico di famiglia per affrontare una psicosi emergente, e avvertire che esiste un integrazione tra questo e i servizi presenti sul territorio. Unintegrazione che garantisce interventi altamente specializzati necessari nella fase iniziale del disturbo psicotico e a più lunga scadenza.
Simona Zazzetta
Fonti
Salute oggi:
...e inoltre su Dica33:
In questi soggetti si può presentare unamplificazione soggettiva dellintensità degli stimoli, per esempio si avvertono i suoni più forti e si vedono i colori più vivaci, o si sperimentano vere e proprie allucinazioni. Si sviluppa così un rapporto distorto con la realtà e non è possibile rintracciare disturbi organici che giustifichino il disturbo mentale.
Attenzione ai sintomi
Scoprire la psicosi precocemente ha un ruolo cruciale per determinare lesito del disturbo, e sebbene sia ancora in discussione, molti studi suggeriscono che la durata delle psicosi non curate è correlabile agli esiti nel primo episodio. In particolare agli esiti funzionali e sintomatici dopo 12 mesi e alla riduzione di sintomi una volta iniziato il trattamento: studi di follow up a lungo termine dimostrano che i risultati dopo due anni sono fortemente predittivi degli esiti 15 anni più tardi.
Oltre a non trascurare la sintomatologia, è anche importante rivolgersi a un medico che può essere lo specialista ma anche il proprio medico di famiglia. Nellintervento precoce su un primo episodio di psicosi, il medico di medicina generale può fare molto, soprattutto quando la psicosi impiega diversi mesi per emergere da un prodromo di disturbi psicologici e sociali non specifici, di intensità varia, che può essere difficile da distinguere dai normali comportamenti adolescenziali.
Medico di famiglia efficace
Senza dubbio alcuni medici di medicina generale credono di non poter contribuire, o comunque in misura ridotta e poco attiva, alla cura di persone con gravi problemi mentali e considerano lincidenza del primo episodio troppo bassa per invocare un coinvolgimento attivo. Tuttavia i generalisti vengono consultati spesso a un certo punto del percorso patologico su questioni connesse con psicosi in fase di sviluppo e al termine di un percorso terapeutico per tenerli al corrente dei risultati ottenuti.
In realtà il ruolo del medico di famiglia potrebbe essere anche più attivo: nel Regno Unito, per esempio, lintervento precoce per le psicosi è ora diventata una priorità. Il piano del servizio sanitario nazionale prevede listituzione di 50 team di intervento precoce entro il 2004, così che i giovani (tra i 14 e i 35 anni) che affrontano il primo episodio di psicosi ricevano il sostegno precoce e intensivo necessario. Ma per essere efficaci ed efficienti, tali servizi specializzati non devono rimanere isolati ed è quindi fondamentale spostare il momento della diagnosi precoce già nellambito della medicina di famiglia e facilitare la ricerca di aiuto. Sempre in Inghilterra, infatti, la recente direttiva nazionale riguardante lintervento in tema di schizofrenia e di malattie mentali, che è stata considerata anche nel contratto dei medici di medicina generale potrebbe condizionare i ruoli e le responsabilità delle cure primarie, incoraggiando un approccio più sistematico, incluso luso di protocolli e linee guida.
Integrazione medico-servizi
Il concetto di intervento precoce implica lonere e limpegno della presa in carico del soggetto con il primo episodio di psicosi, a carico della medicina primaria e dei servizi territoriali rendendoli accessibili e non stigmatizzanti per i giovani che ne hanno bisogno. Per queste persone e per le loro famiglie è importante poter confidare nel medico di famiglia per affrontare una psicosi emergente, e avvertire che esiste un integrazione tra questo e i servizi presenti sul territorio. Unintegrazione che garantisce interventi altamente specializzati necessari nella fase iniziale del disturbo psicotico e a più lunga scadenza.
Simona Zazzetta
Fonti
- Shiers D, Lester H. Early intervention for first episode psychosis. BMJ 2004 Jun 19;328(7454):1451-2
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