15 dicembre 2017
Aggiornamenti e focus
Lo smog intacca anche la salute delle ossa
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Polmoni e cuore, ma non solo: le cosiddette "polveri sottili" danneggiano anche le ossa di chi vive in aree particolarmente inquinate. Lo si legge sulla rivista The Lancet planetary health dove un gruppo di ricerca ha pubblicato i risultati di due diversi studi sul rapporto tra inquinamento atmosferico e salute ossea.
PM2,5 e fratture
«Numerosi studi hanno dimostrato che l'inquinamento atmosferico ha un impatto fortemente negativo sulla salute, ma i suoi effetti sul rischio per le ossa non erano ancora stati valutati con attenzione» afferma Andrea Baccarelli della Harvard TH Chan school of public health, della Harvard university di Boston, Stati Uniti, coordinatore delle analisi, ricordando che con il suo effetto infiammatorio le particelle inquinanti potrebbero danneggiare anche queste strutture. Nel primo dei due studi, i ricercatori si sono concentrati sul PM2,5 (particelle inquinanti con un diametro che non supera i 2,5 micrometri) e sul loro legame con il rischio di ricovero per fratture da osteoporosi. «Analizzando i dati di oltre 9 milioni di persone con più di 65 anni abbiamo scoperto che il rischio di ricovero in ospedale per fratture in siti tipici dell'osteoporosi è maggiore nelle aree dove le concentrazioni di PM2,5 nell'aria sono più elevate» spiegano i ricercatori.
Perdita di densità minerale ossea
Nella seconda analisi, Baccarelli e colleghi hanno invece valutato l'eventuale associazione tra PM2,5 e inquinamento legato al traffico con i livelli di alcuni biomarcatori importanti per la salute ossea (calcio, vitamina D e ormone paratiroideo) e con la densità minerale ossea. «La perdita di densità minerale ossea si verifica normalmente in caso di osteoporosi» ricordano gli autori, spiegando che, in base ai dati raccolti sulle circa 700 persone coinvolte nella ricerca, anche l'esposizione agli inquinanti presi in considerazione ha un ruolo in questo processo. «In particolare la concentrazione di inquinanti derivati dal traffico si associa a una maggiore perdita di densità minerale ossea nel tempo in diverse aree anatomiche e in particolare nelle
comunità più svantaggiate dal punto di vista economico» spiegano gli esperti che poi concludono: «I nostri risultati dimostrano che la qualità dell'aria è un fattore di rischio modificabile per le fratture da osteoporosi soprattutto nelle comunità a reddito più basso».
The Lancet Planetary Health 2017. Doi: 10.1016/S2542-5196(17)30136- 5
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PM2,5 e fratture
«Numerosi studi hanno dimostrato che l'inquinamento atmosferico ha un impatto fortemente negativo sulla salute, ma i suoi effetti sul rischio per le ossa non erano ancora stati valutati con attenzione» afferma Andrea Baccarelli della Harvard TH Chan school of public health, della Harvard university di Boston, Stati Uniti, coordinatore delle analisi, ricordando che con il suo effetto infiammatorio le particelle inquinanti potrebbero danneggiare anche queste strutture. Nel primo dei due studi, i ricercatori si sono concentrati sul PM2,5 (particelle inquinanti con un diametro che non supera i 2,5 micrometri) e sul loro legame con il rischio di ricovero per fratture da osteoporosi. «Analizzando i dati di oltre 9 milioni di persone con più di 65 anni abbiamo scoperto che il rischio di ricovero in ospedale per fratture in siti tipici dell'osteoporosi è maggiore nelle aree dove le concentrazioni di PM2,5 nell'aria sono più elevate» spiegano i ricercatori.
Perdita di densità minerale ossea
Nella seconda analisi, Baccarelli e colleghi hanno invece valutato l'eventuale associazione tra PM2,5 e inquinamento legato al traffico con i livelli di alcuni biomarcatori importanti per la salute ossea (calcio, vitamina D e ormone paratiroideo) e con la densità minerale ossea. «La perdita di densità minerale ossea si verifica normalmente in caso di osteoporosi» ricordano gli autori, spiegando che, in base ai dati raccolti sulle circa 700 persone coinvolte nella ricerca, anche l'esposizione agli inquinanti presi in considerazione ha un ruolo in questo processo. «In particolare la concentrazione di inquinanti derivati dal traffico si associa a una maggiore perdita di densità minerale ossea nel tempo in diverse aree anatomiche e in particolare nelle
comunità più svantaggiate dal punto di vista economico» spiegano gli esperti che poi concludono: «I nostri risultati dimostrano che la qualità dell'aria è un fattore di rischio modificabile per le fratture da osteoporosi soprattutto nelle comunità a reddito più basso».
The Lancet Planetary Health 2017. Doi: 10.1016/S2542-5196(17)30136- 5
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