26 gennaio 2018
Aggiornamenti e focus
Quando assumere una pillola diventa il rituale di guarigione
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Un placebo è tutto ciò che appare essere una "vera" terapia medica ma che di fatto non lo è. Potrebbe essere indistintamente una pillola o qualche altro tipo di trattamento ma ciò che contraddistingue tali processi è il fatto che non contengono alcuna sostanza attiva destinata a influenzare il nostro stato di salute. La mente infatti può essere un potentissimo strumento di guarigione, "credere che un trattamento funzionerà è più che un pensiero positivo, rinforza la connessione tra cervello e corpo", sostiene il professor Ted Kaptchuk del Beth Medical Deaconess Medical Center, la cui ricerca si concentra appunto sull'effetto placebo. Una delle teorie più accreditate è che l'effetto sia legato alle aspettative di una persona. Se un individuo si aspetta che una pillola sortisca un certo effetto, allora è possibile che la chimica del suo corpo possa provocare reazioni simili a quelli che un farmaco avrebbe potuto causare. Il fatto però che l'effetto placebo sia legato alle aspettative non lo rende immaginario. Alcuni studi mostrano che si verificano cambiamenti fisici effettivi. Ad esempio, è stato documentato un aumento della produzione di endorfine (antidolorifici naturali) da parte del corpo.
Il funzionamento di questo processo così particolare ad oggi però non è ancora del tutto chiaro, ma implica una complessa reazione neurobiologica che include l'incremento dei neurotrasmettitori legati al benessere, come endorfine e dopamina, una maggiore attività in determinate regioni del cervello che interessano gli stati d'animo, reazioni emotive e autocoscienza. I ricercatori hanno ipotizzato che una forza trainante possa essere il semplice atto di assumere una pillola, infatti, le persone associano questo rituale a un effetto positivo sulla guarigione e l'azione stessa può stimolare il cervello a credere che il corpo stia guarendo perché percepisce di aver ottenuto cure e attenzioni. Alcune regioni del midollo spinale inoltre mostrano una diminuita attività sotto placebo. In buona sostanza quindi non sappiamo ancora se il placebo stia effettivamente riducendo la nostra sensazione di dolore o solo la nostra interpretazione di esso.
Piergiorgio Mulas
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Il funzionamento di questo processo così particolare ad oggi però non è ancora del tutto chiaro, ma implica una complessa reazione neurobiologica che include l'incremento dei neurotrasmettitori legati al benessere, come endorfine e dopamina, una maggiore attività in determinate regioni del cervello che interessano gli stati d'animo, reazioni emotive e autocoscienza. I ricercatori hanno ipotizzato che una forza trainante possa essere il semplice atto di assumere una pillola, infatti, le persone associano questo rituale a un effetto positivo sulla guarigione e l'azione stessa può stimolare il cervello a credere che il corpo stia guarendo perché percepisce di aver ottenuto cure e attenzioni. Alcune regioni del midollo spinale inoltre mostrano una diminuita attività sotto placebo. In buona sostanza quindi non sappiamo ancora se il placebo stia effettivamente riducendo la nostra sensazione di dolore o solo la nostra interpretazione di esso.
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