Festa della donna all’insegna della salute ginecologica

06 marzo 2018
Eventi

Festa della donna all’insegna della salute ginecologica



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Questo 8 marzo 2018 è l'occasione giusta per tutte le donne di pensare alla propria salute ginecologica grazie a un evento a loro dedicato. In tutta Italia, in 200 ospedali con il bollino rosa. infatti, viene festeggiato il primo (H)Open Day dedicato alla ginecologia con un focus speciale sui fibromi uterini, che colpiscono circa 3 milioni di donne nel nostro Paese, spesso non hanno sintomi e vengono diagnosticati troppo tardi, incidendo negativamente sulla vita quotidiana. Proprio l'8 marzo, quindi, i 200 ospedali offriranno gratuitamente alla popolazione femminile servizi clinico-dignostici e informativi, consulenze, colloqui, esami strumentali, conferenze, info-point e distribuzione di materiali divulgativi come la breve guida sui fibromi uterini per informarsi e capire cosa fare, già scaricabile gratuitamente dal sito di Onda. L'(H)Open day, infatti, è promosso da Onda col patrocinio della Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (SIGO) ed è reso possibile anche grazie al contributo incondizionato di Gedeon Richter. In questo modo sarà possibile imparare a conoscere con anticipo i sintomi di una patologia che è benigna ma può avere effetti invalidanti per chi ne soffre perché riguarda il 40 per cento delle donne in età fertile e può condizionare anche la vita di coppia e la fertilità. Come spiega la specialista :«La terapia medica dei fibromi uterini è finalmente una realtà per tutte quelle donne per cui è importante evitare la chirurgia o ridurla al massimo in preparazione di una gravidanza, ma anche per affrontare gli anni della premenopausa in modo più sereno, senza le angosce delle emorragie, dei dolori e delle irregolarità mestruali e con un netto miglioramento della qualità della vita», spiega Rossella Nappi, Professore Associato Sezione di Clinica Ostetrica e Ginecologica, IRCCS Policlinico S. Matteo, Università degli Studi di Pavia. «Senza dimenticare che dati molto recenti suggeriscono che rimuovere l'utero prima della menopausa per una patologia benigna come il fibroma uterino, anche conservando le ovaie, aumenta il rischio cardiovascolare e metabolico, soprattutto se questo avviene in età troppo precoce».

Elisa Da Vinci



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