04 aprile 2018
Aggiornamenti e focus, Speciale Bocca sana
Disturbi gengivali, tanto diffusi quanto sottovalutati
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I disturbi gengivali colpiscono oggi 23 milioni di italiani ma uno su due li trascura, probabilmente perché è ancora bassa la consapevolezza del problema e delle patologie correlate. Per aiutare a conoscerli meglio è nata la campagna di informazione e sensibilizzazione "Destinazione: gengive sane", realizzata da GSK Consumer Healthcare in collaborazione con l'Associazione igienisti dentali italiani (Aidi). L'iniziativa - presentata in occasione dell'incontro "Viaggio nei disturbi gengivali degli italiani. Dalla consapevolezza alla prevenzione" che si è tenuto a Milano il 27 marzo - si svolgerà nei weekend del 13 e 20 aprile, a bordo di alcuni treni Frecciarossa, sulla tratta Milano-Roma. Qui gli igienisti dentali di Aidi saranno a disposizione dei passeggeri per un colloquio personale e una valutazione generale dello stato di salute del cavo orale. Il confronto punterà anche a far conoscere i disturbi gengivali e l'importanza della prevenzione per la salute della bocca e di tutto l'organismo.
Quali sono le cause
I disturbi gengivali sono per lo più dovuti a un'infiammazione delle gengive stesse, che può estendersi progressivamente a tutti i tessuti che circondano e sostengono i denti. Una delle cause più comuni dell'infiammazione è l'accumulo di placca batterica, in particolare a livello del bordo gengivale. Questo comporta la produzione di tossine, da parte dei batteri della placca, che possono infiammare il tessuto circostante. E il conseguente maggior afflusso di sangue verso l'area colpita, a sua volta può causare sanguinamento quando ci si lava i denti. Particolarmente a rischio di disturbi gengivali sono i fumatori e chi ha superato i 65 anni di età. Ma anche patologie come il diabete o condizioni ormonali come quelle che si verificano durante la gravidanza, possono favorire l'insorgenza di questi disturbi che, sottolinea la dottoressa Antonella Abbinante, presidente Aidi, «possono essere reversibili, ma solo se vengono affrontati tempestivamente. Per questa ragione, ai primi sintomi non bisogna perdere tempo e rivolgersi agli specialisti del cavo orale per individuare e trattare le vere cause del problema».
La gengivite
Tra i disturbi del cavo orale, la gengivite è il più diffuso. Come dice la parola stessa, questa malattia infiammatoria si manifesta con arrossamento, gonfiore e, talvolta, bruciore e sanguinamento delle gengive. Può essere causata da diversi fattori ma, generalmente, è conseguenza dell'accumulo di placca batterica (vedi sopra). L'insorgenza e il decorso della gengivite sono influenzati dalla cattiva igiene orale, dalla predisposizione individuale, dalle abitudini alimentari, dagli stili di vita, dall'assunzione di farmaci e dal quadro ormonale del soggetto. Fortunatamente, se identificata per tempo e ben trattata, è completamente reversibile e non comporta un danno anatomico permanente. È importante, quindi, rivolgersi subito al dentista per approfondire i sintomi e capire come poter intervenire prima che la condizione evolva. Fondamentale anche la prevenzione, che passa attraverso una corretta routine di igiene orale: il che significa pulire i denti almeno due volte al giorno usando spazzolino e filo interdentale e rivolgersi periodicamente (all'incirca ogni sei mesi) all'igienista dentale per rimuovere l'accumulo di placca.
Claudio Buono
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Quali sono le cause
I disturbi gengivali sono per lo più dovuti a un'infiammazione delle gengive stesse, che può estendersi progressivamente a tutti i tessuti che circondano e sostengono i denti. Una delle cause più comuni dell'infiammazione è l'accumulo di placca batterica, in particolare a livello del bordo gengivale. Questo comporta la produzione di tossine, da parte dei batteri della placca, che possono infiammare il tessuto circostante. E il conseguente maggior afflusso di sangue verso l'area colpita, a sua volta può causare sanguinamento quando ci si lava i denti. Particolarmente a rischio di disturbi gengivali sono i fumatori e chi ha superato i 65 anni di età. Ma anche patologie come il diabete o condizioni ormonali come quelle che si verificano durante la gravidanza, possono favorire l'insorgenza di questi disturbi che, sottolinea la dottoressa Antonella Abbinante, presidente Aidi, «possono essere reversibili, ma solo se vengono affrontati tempestivamente. Per questa ragione, ai primi sintomi non bisogna perdere tempo e rivolgersi agli specialisti del cavo orale per individuare e trattare le vere cause del problema».
La gengivite
Tra i disturbi del cavo orale, la gengivite è il più diffuso. Come dice la parola stessa, questa malattia infiammatoria si manifesta con arrossamento, gonfiore e, talvolta, bruciore e sanguinamento delle gengive. Può essere causata da diversi fattori ma, generalmente, è conseguenza dell'accumulo di placca batterica (vedi sopra). L'insorgenza e il decorso della gengivite sono influenzati dalla cattiva igiene orale, dalla predisposizione individuale, dalle abitudini alimentari, dagli stili di vita, dall'assunzione di farmaci e dal quadro ormonale del soggetto. Fortunatamente, se identificata per tempo e ben trattata, è completamente reversibile e non comporta un danno anatomico permanente. È importante, quindi, rivolgersi subito al dentista per approfondire i sintomi e capire come poter intervenire prima che la condizione evolva. Fondamentale anche la prevenzione, che passa attraverso una corretta routine di igiene orale: il che significa pulire i denti almeno due volte al giorno usando spazzolino e filo interdentale e rivolgersi periodicamente (all'incirca ogni sei mesi) all'igienista dentale per rimuovere l'accumulo di placca.
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