Fotoprotezione: radiazioni pericolose e sostanze fototossiche

12 maggio 2018
Aggiornamenti e focus

Fotoprotezione: radiazioni pericolose e sostanze fototossiche



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Da anni le campagne informative sulla protezione durante l'esposizione solare puntano a far conoscere alle persone i rischi che comporta per la pelle un'irradiazione inconsapevole. Ma quanto conosciamo sulle radiazioni e sull'influenza che certi farmaci, abbinati ai raggi solari, hanno sulla nostra epidermide?
Ecco qualche utile informazione.

Non tutte le radiazioni sono uguali


Dal sole arrivano sulla terra una serie di radiazioni elettromagnetiche: luce visibile, raggi ultravioletti A e B (Uva, Uvb) e raggi Infrarossi (IR), onde radio. Tutte questa radiazioni sono caratterizzate da varie lunghezze d'onda (misurate in nanometri, cioè miliardesimi di metro); a una bassa lunghezza d'onda corrisponde un'alta carica energetica.

Gli Uvb (che hanno lunghezza d'onda compresa tra 290 e 320 nanometri) rappresentano il 2 per cento dei raggi ultravioletti che arrivano al suolo poiché sono fermati, in parte, dallo strato di Ozono. Sono radiazioni molto energetiche, che penetrano facilmente nella pelle e il 10/20 per cento arriva fino al derma. Sono responsabili dell'eritema e della pigmentazione ritardata (quest'ultima insieme agli Uva). Va segnalato che una'esposizione eccessiva e continuativa a questi raggi ne provoca l'assorbimento da parte del Dna alterando anche il genoma e, a lungo andare, saturano i sistemi di riparazione delle cellule provocando errori nella loro riproduzione.

I raggi Uva possono essere corti (da 320 a 340 nanometri) o lunghi (da 340 a 400 nanometri) e rappresentano il 98 per cento degli ultravioletti che arrivano sulla terra. Sono meno energetici degli Uvb ma hanno una percentuale superiore (20-30 per cento) di penetrazione nel derma. Sono responsabili della pigmentazione immediata e, insieme agli Uvb, di quella ritardata. Gli Uva ossidano i precursori della melanina oltre ad agire su collagene ed elastina determinando il foto invecchiamento. Inoltre, gli Uva generano radicali liberi che possono provocare danni a livello dei lipidi di membrana, delle proteine e dar luogo a rotture del Dna. Questi raggi sono potenzialmente più pericolosi degli Uvb perché, non provocando un segnale visibile come l'eritema, possono portare facilmente a una sovraesposizione solare.

I raggi Infrarossi (che hanno lunghezza d'onda da 800 a 3.000 nanometri), sono sicuramente responsabili della sensazione di calore e aggravano il foto invecchiamento, aumentando, probabilmente, la sensibilità ai raggi ultravioletti.


Attenzione ai farmaci


Nell'esposizione solare, oltre a prestare attenzione alla protezione della pelle grazie all'impiego degli antisole, è necessario sapere che alcuni farmaci, utilizzati sia per via orale sia localmente, possono contenere molecole fototossiche  che fanno aumentare la sensibilità ai raggi solari. Questa sensibilità si manifesta dopo poche ore dall'esposizione, con la comparsa di un eritema intenso accompagnato, a volte, da bollicine e piccole vesciche, tipiche di una scottatura, dovuta al fatto che la molecola foto-sensibilizzante potenzia gli effetti delle radiazioni sulla cute.

Di seguito un elenco, in ordine alfabetico, di alcune classi di farmaci fototossici.

I farmaci foto sensibilizzanti per uso orale sono: 

  • Antiaritmici, Anti-astenico (molecola Ematoporfirina)
  • Antibatterici, Antibiotici (tetracicline, chinoloni)
  • Antidepressivi
  • Antimicotici
  • Antinfiammatori
  • Antimitotici (antitumorali)
  • Ansiolitici
  • Diuretici
  • Neurolettici
  • Psoraleni.

I farmaci fototossici per uso locale sono:

  • Antiacneici
  • Antibatterici
  • Antistaminico (molecola Prometazina)
  • Antimitotico (antitumorale), Antisettici
  • Catrami
  • Psoraleni.


Se si stanno assumendo questi farmaci, quindi, è meglio evitare di esporsi al sole tenendo presente che, anche dopo la sospensione della terapia, queste sostanze possono restare nell'organismo per periodi anche lunghi. La cosa migliore, quindi, è quella di consultare il medico e il dermatologo, prima di esporsi al sole.


Elisa Da Vinci




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