Specifici batteri aiutano a contrastare i sintomi di IBS in caso di celiachia (o nei pazienti celiaci)
Celiachia: una reazione al glutine
La celiachia è una malattia di tipo autoimmune: il sistema di difesa dell'organismo reagisce al contatto di un complesso di proteine contenute nel frumento, nell'orzo e nella segale, il glutine, provocando un danno cronico all'intestino. La celiachia si manifesta per una predisposizione genetica. L'unico trattamento ad oggi possibile quello di seguire una dieta strettamente priva di glutine.
Non si conosce il motivo per cui i soggetti che hanno questa predisposizione genetica vadano incontro a tale patologia, ma le variazioni del microbiota intestinale potrebbero esserne un fattore scatenante. Numerosi studi hanno dimostrato che nell'intestino di una persona celiaca è presente un'alterazione del microbiota intestinale, cioè una disbiosi: è stato riscontrato che ci sono batteri più frequenti e altri meno rispetto alla popolazione sana. Inoltre un certo gruppo di pazienti con celiachia, pur seguendo una dieta strettamente priva di glutine, continua ad avere problemi intestinali.
Da qui è nata l'idea di uno studio che valutasse l'azione di alcuni batteri sulla composizione del microbioma, correlato in particolare all'evoluzione della celiachia, con lo scopo di migliorare i sintomi dei pazienti affetti dalla patologia che avessero già eliminato il glutine dalla propria dieta.
Migliorati i sintomi intestinali
Sapendo «che la disbiosi intestinale nei pazienti celiaci a dieta, potrebbe essere alla base dell'aumento dei sintomi» ha spiegato Ruggiero Francavilla, Pediatra Gastroenterologo della Clinica Pediatrica Universitaria Ospedale Pediatrico Giovanni XXIII di Bari, che ha condotto uno studio insieme a Maria De Angelis, Professore associato dell'Università degli studi di Bari Aldo Moro «abbiamo valutato l'efficacia e la sicurezza di una miscela probiotica composta da 3 Bifidobatteri e 2 Lattobacilli in pazienti con malattia celiaca (CD) con sintomi di sindrome dell'intestino irritabile (IBS) nonostante una rigorosa dieta priva di glutine (GFD)», in uno studio clinico randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo.
In totale sono stati presi in esame 109 pazienti celiaci a dieta da almeno due anni: ad una parte di questi è stata somministrata per 6 settimane una miscela di 3 Bifidobatteri e 2 Lattobacilli, mentre a un secondo gruppo è stato somministrato un placebo. Successivamente, per ulteriori 6 settimane, i pazienti sono rimasti in osservazione senza assumere alcun prodotto. Al termine dello studio, i pazienti che hanno assunto il probiotico hanno mostrato un notevole miglioramento dei sintomi rispetto a coloro che avevano preso placebo. Il miglioramento è stato confermato anche dopo sei settimane dalla sospensione dell'assunzione dell'integratore.
Un nuovo integratore a base di fermenti lattici
In seguito a questo studio è stato messo a punto un nuovo integratore alimentare, oggi disponibile in farmacia, che riduce i sintomi gastrointestinali e aumenta i Lattobacilli e i Bifidobatteri nei pazienti affetti da malattia celiaca. L'integratore è un valido supporto anche a patologie gastrointestinali come l'IBS.
Infatti, «vi sono dei collegamenti tra le due condizioni: IBS e celiachia vengono spesso innescati dall'ingestione di alimenti con frumento, anche se il meccanismo alla base è diverso» spiega il professor Basilio Malamisura, Specialista in Pediatria e Direttore U.O. di Pediatria e Centro di riferimento regionale per la Celiachia dell'Azienda Ospedaliera Universitaria di Salerno «Nel caso della celiachia, la patologia viene scatenata dall'ingestione di una proteina contenuta nel frumento. Invece nell'IBS la responsabilità è da attribuire ad altri fattori contenuti nel frumento, tra cui alcuni zuccheri non digeribili che vengono fermentati dalla flora batterica intestinale producendo gas in eccesso responsabili dei vari disturbi dell'IBS».
A cura di:
Chiara Romeo
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