12 novembre 2018
Aggiornamenti e focus, Speciale Mal di testa
Emicrania, le donne sono più colpite ma spendono meno in cure
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In Italia due persone affette da emicrania su tre sono donne. In pratica, sono quattro milioni le donne alle prese con questo disturbo debilitante a fronte di due milioni di uomini con la stessa condizione.
Di conseguenza le donne perdono più giorni di lavoro (16,8 l'anno contro i 13,6 dei maschi) e giornate di vita sociale (26,4 contro 20) e sono maggiormente soggette al fenomeno del presentismo, ovvero a giornate in cui si presentano al lavoro in condizioni di malessere (51,6 giorni contro 35,6).
A causa di un reddito inferiore a quello dei maschi, però, spendono meno per diagnosi e cura (1.132 euro l'anno contro 1.824) e riportano una perdita di redditività minore.
È questo il quadro delineato dallo studio Gema (Gender&Migraine) del Centro di ricerche sulla gestione dell'assistenza sanitaria e sociale (Cergas), presentato a Roma nel corso di un convegno, che ha indagato i costi diretti sanitari, non sanitari e le perdite di produttività associate all'emicrania attraverso un'indagine multidimensionale diretta effettuata su un campione di 607 pazienti adulti con almeno quattro giorni di emicrania al mese. La rilevazione è stata effettuata nel mese di giugno 2018.
«Le donne sembrano essere vittime dei numerosi e fondamentali ruoli che ricoprono a livello sociale. Soffrono di emicrania più degli uomini, ma non possono concedersi il privilegio di assentarsi dal posto di lavoro o accantonare le tradizionali mansioni domestiche", spiega Rosanna Tarricone, responsabile scientifico del progetto. «Per di più, avendo un reddito mediamente inferiore a quello degli uomini, le donne rinunciano a effettuare visite ed esami, acquistare farmaci non dispensati dal Sistema sanitario nazionale, sottoporsi a trattamenti non medici e ricevere assistenza formale», aggiunge.
Dai dati registrati, il Cergas ha stimato un costo annuale per paziente con emicrania pari a 4.352 euro, di cui: 1.100 euro (il 25 per cento) per prestazioni sanitarie, 1.524 euro (il 36 per cento) per perdite di produttività, 236 euro (il 5%) per assistenza formale, 1.492 euro (il 34 %) per assistenza informale.
I costi a carico dei pazienti per farmaci o trattamenti non coperti dal Servizio Sanitario Nazionale sono stati quantificati in 464 euro all'anno. «A partire dalle evidenze emerse sul costo della patologia e sul differente impatto che l'emicrania produce sulle donne - conclude Tarricone - lo studio si propone di supportare lo sviluppo di politiche sanitarie e socio-sanitarie differenziate rispetto al genere, con l'obiettivo cioé di colmare il gap esistente in una logica di equità redistributiva».
Fonte: Farmacista33
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Di conseguenza le donne perdono più giorni di lavoro (16,8 l'anno contro i 13,6 dei maschi) e giornate di vita sociale (26,4 contro 20) e sono maggiormente soggette al fenomeno del presentismo, ovvero a giornate in cui si presentano al lavoro in condizioni di malessere (51,6 giorni contro 35,6).
A causa di un reddito inferiore a quello dei maschi, però, spendono meno per diagnosi e cura (1.132 euro l'anno contro 1.824) e riportano una perdita di redditività minore.
È questo il quadro delineato dallo studio Gema (Gender&Migraine) del Centro di ricerche sulla gestione dell'assistenza sanitaria e sociale (Cergas), presentato a Roma nel corso di un convegno, che ha indagato i costi diretti sanitari, non sanitari e le perdite di produttività associate all'emicrania attraverso un'indagine multidimensionale diretta effettuata su un campione di 607 pazienti adulti con almeno quattro giorni di emicrania al mese. La rilevazione è stata effettuata nel mese di giugno 2018.
«Le donne sembrano essere vittime dei numerosi e fondamentali ruoli che ricoprono a livello sociale. Soffrono di emicrania più degli uomini, ma non possono concedersi il privilegio di assentarsi dal posto di lavoro o accantonare le tradizionali mansioni domestiche", spiega Rosanna Tarricone, responsabile scientifico del progetto. «Per di più, avendo un reddito mediamente inferiore a quello degli uomini, le donne rinunciano a effettuare visite ed esami, acquistare farmaci non dispensati dal Sistema sanitario nazionale, sottoporsi a trattamenti non medici e ricevere assistenza formale», aggiunge.
Dai dati registrati, il Cergas ha stimato un costo annuale per paziente con emicrania pari a 4.352 euro, di cui: 1.100 euro (il 25 per cento) per prestazioni sanitarie, 1.524 euro (il 36 per cento) per perdite di produttività, 236 euro (il 5%) per assistenza formale, 1.492 euro (il 34 %) per assistenza informale.
I costi a carico dei pazienti per farmaci o trattamenti non coperti dal Servizio Sanitario Nazionale sono stati quantificati in 464 euro all'anno. «A partire dalle evidenze emerse sul costo della patologia e sul differente impatto che l'emicrania produce sulle donne - conclude Tarricone - lo studio si propone di supportare lo sviluppo di politiche sanitarie e socio-sanitarie differenziate rispetto al genere, con l'obiettivo cioé di colmare il gap esistente in una logica di equità redistributiva».
Fonte: Farmacista33
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