18 settembre 2009
Aggiornamenti e focus
Più sani con stile
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Prima e oltre i farmaci, la salute cardiovascolare è nelle nostre mani. Non fumare, muoversi un po' ogni giorno, mangiare cibi sani in quantità adeguate, bere limitate quantità di vino e birra sono i buoni consigli che tutti conoscono e che i medici costantemente ripetono, sperando che, prima o poi, vengano applicati. Le ragioni dell'insistenza ci sono: scientifiche e confermate da ogni nuovo studio a riguardo. Compresi quelli presentati al Congresso europeo di Cardiologia (Barcellona, Spagna, 28 agosto-2 settembre), dedicato quest'anno in ampia misura proprio al tema della prevenzione cardiovascolare realizzabile attraverso lo stile di vita.
Smettere di fumare non è utile soltanto per chi lo fa, ma anche per chi gli sta a fianco. A ribadire l'evidenza già nota, è uno studio effettuato in Islanda che ha valutato l'incidenza delle sindromi coronariche acute tra i non-fumatori, cinque mesi prima e cinque mesi dopo l'introduzione del divieto di fumo nei luoghi pubblici (giugno 2007). Risultato: meno 21% di casi diagnosticati. Un effetto positivo paragonabile a quello delle migliori terapie farmacologiche e per di più ottenuto con una strategia a costo zero, priva di effetti collaterali e controindicazioni. «I nuovi dati» ha affermato Tjorarinn Gudnason del Landspitali University Hospital (Islanda), coordinatore dell'indagine «confermano l'impatto negativo del fumo passivo sul sistema cardiovascolare. In aggiunta, il nostro studio segnala come il danno non si instauri nell'arco di anni, ma già dopo pochi mesi».
Svolgere regolarmente attività fisica riduce il rischio cardiovascolare, fino a dimezzarlo. Questo concetto, noto da qualche anno, viene ora esteso alla mortalità per ogni causa, a prescindere dall'età. Un recente studio americano condotto su oltre 3mila persone tra 70 e 92 anni, monitorate per quasi un ventennio, ha evidenziato che gli anziani più attivi e allenati muoiono mediamente meno, a parità di altri fattori di rischio associati a età, sesso, fumo, peso corporeo, presenza di specifiche malattie e relative terapie in corso. Per ottenere il benefico effetto bastano 20-40 minuti di cammino di buon passo al giorno, e non è mai troppo tardi per cominciare. Uno studio tedesco condotto su atleti professionisti informa, invece, che lo sport praticato con costanza e intensità per tutta la vita rallenta i processi di invecchiamento cellulare.
Buone notizie anche sul fronte dietetico: il giro-vita resta sotto accusa, ma per ridurre il rischio di malattie cardiovascolari non è necessaria un'esistenza di privazioni. Come hanno sottolineato gli specialisti dell'European society of cardiology nell'incontro "La dolce vita", prendersi cura della propria salute non è in contrasto con il piacere. Basta avere misura.
Rosanna Feroldi
Congresso ESC. Barcellona
Salute oggi:
...e inoltre su Dica33:
Smettere di fumare non è utile soltanto per chi lo fa, ma anche per chi gli sta a fianco. A ribadire l'evidenza già nota, è uno studio effettuato in Islanda che ha valutato l'incidenza delle sindromi coronariche acute tra i non-fumatori, cinque mesi prima e cinque mesi dopo l'introduzione del divieto di fumo nei luoghi pubblici (giugno 2007). Risultato: meno 21% di casi diagnosticati. Un effetto positivo paragonabile a quello delle migliori terapie farmacologiche e per di più ottenuto con una strategia a costo zero, priva di effetti collaterali e controindicazioni. «I nuovi dati» ha affermato Tjorarinn Gudnason del Landspitali University Hospital (Islanda), coordinatore dell'indagine «confermano l'impatto negativo del fumo passivo sul sistema cardiovascolare. In aggiunta, il nostro studio segnala come il danno non si instauri nell'arco di anni, ma già dopo pochi mesi».
Svolgere regolarmente attività fisica riduce il rischio cardiovascolare, fino a dimezzarlo. Questo concetto, noto da qualche anno, viene ora esteso alla mortalità per ogni causa, a prescindere dall'età. Un recente studio americano condotto su oltre 3mila persone tra 70 e 92 anni, monitorate per quasi un ventennio, ha evidenziato che gli anziani più attivi e allenati muoiono mediamente meno, a parità di altri fattori di rischio associati a età, sesso, fumo, peso corporeo, presenza di specifiche malattie e relative terapie in corso. Per ottenere il benefico effetto bastano 20-40 minuti di cammino di buon passo al giorno, e non è mai troppo tardi per cominciare. Uno studio tedesco condotto su atleti professionisti informa, invece, che lo sport praticato con costanza e intensità per tutta la vita rallenta i processi di invecchiamento cellulare.
Buone notizie anche sul fronte dietetico: il giro-vita resta sotto accusa, ma per ridurre il rischio di malattie cardiovascolari non è necessaria un'esistenza di privazioni. Come hanno sottolineato gli specialisti dell'European society of cardiology nell'incontro "La dolce vita", prendersi cura della propria salute non è in contrasto con il piacere. Basta avere misura.
Rosanna Feroldi
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