Combattere obesità e sovrappeso, con un Okkio alla salute

26 gennaio 2015
Interviste

Combattere obesità e sovrappeso, con un Okkio alla salute



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L'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) è tornata a lanciare l'allarme, mettendo in guardia contro l'epidemia di obesità infantile, che appare inarrestabile: secondo le stime dell'agenzia delle Nazioni Unite, i bambini con un sovrappeso pericoloso per la salute - che oggi sono 44 milioni in tutto il mondo - sono destinati a diventare 70 milioni nel 2025. Anche la situazione italiana appare preoccupante, ma si cominciano a intravedere i primi frutti di un lavoro di sensibilizzazione partito alcuni anni fa, con il progetto Okkio alla salute promosso dal Ministero della Salute e coordinato all'Istituto Superiore di Sanità da Angela Spinelli.

Dottoressa Spinelli, l'allarme rilanciato dall'Oms in tema di obesità infantile deve riguardare anche l'Italia?
«Assolutamente sì: la percentuale di bambini obesi o sovrappeso nel nostro paese è più alta di quella di molti paesi europei.
All'età di 8-9 anni è in sovrappeso un bambino su cinque e obeso uno su dieci. Tra i bimbi obesi, due su dieci lo sono in forma grave. Ce lo dicono i risultati della quarta raccolta dati in tutte le regioni italiane, che nel 2014 ha coinvolto 2.672 classi, per un totale di 48.426 bambini e 50.638 genitori».

Rispetto a quando è partita l'iniziativa cosa è cambiato?
«Il progetto ha condotto finora quattro rilevazioni (2008/9, 2010, 2012 e 2014), in cui con una metodologia standardizzata a livello nazionale abbiamo raccolto dati su peso, abitudini alimentari, esercizio fisico e sedentarietà dei bambini di terza elementare. Inoltre abbiamo acquisito importanti informazioni sul contesto scolastico e familiare, coinvolgendo oltre ai bambini anche genitori, insegnanti e dirigenti scolastici.
Negli anni abbiamo osservato una leggera e progressiva diminuzione del numero di bimbi obesi e sovrappeso, tuttavia i valori italiani rimangono molto elevati, a un livello preoccupante».

Molto rimane da fare, a partire dalla tavola...
«Sì. Rimane molto da fare, e occorre agire su più fronti, perché sovrappeso e obesità dipendono da molti fattori, dall'alimentazione all'attività fisica. Ancora oggi quasi un bambino su 10 salta completamente la prima colazione, e tre su dieci fanno una colazione non equilibrata. Uno su due fa poi una merenda di metà mattina abbondante. Frutta e verdura non sono abbastanza presenti nell'alimentazione dei piccoli: un genitore su quattro ammette che i propri figli non ne consumano quotidianamente. Le bevande zuccherate o gassate sono invece presenti in eccesso: quattro genitori su dieci lasciano che i loro figli le bevano abitualmente.
Anche in tema di attività fisica occorre che insegnanti e genitori facciano di più e meglio, e che le autorità facciano la loro parte aumentando la disponibilità di parchi giochi».

Quali sono i consigli pratici da seguire?
«Il primo consiglio è quello di valutare insieme al pediatra la situazione di peso e altezza, poiché molti studi hanno dimostrato che per un genitore non è facile rendersi conto quando i figli cominciano a essere pericolosamente sovrappeso e troppo poco attivi, ed è molto comune la tendenza a sottovalutare.

E poi ecco alcuni suggerimenti pratici:
  • la prima colazione deve essere appetibile e equilibrata.
  • A metà mattina è raccomandabile una merenda leggera, come uno yogurt o un frutto.
  • Complessivamente nell'arco della giornata è bene proporre cinque volte frutta e verdura, durante e fuori i pasti e a merenda.
  • Come bevande occorre promuovere il consumo di acqua limitando le bibite zuccherate.
  • Ogni giorno i bambini dovrebbero fare almeno un'ora di gioco di movimento e attività fisica e non dovrebbero passare più di due ore con televisione e videogiochi.
  • Infine il riposo notturno deve prevedere almeno 9 ore di sonno».



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