Alimentazione e mal di testa: quali cibi evitare e quali preferire

16 ottobre 2024
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Alimentazione e mal di testa: quali cibi evitare e quali preferire



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I fattori scatenanti dell'emicrania  sono soggettivi e numerosi: dallo stress alla mancanza di sonno, dagli stimoli visivi come luci lampeggianti agli sbalzi ormonali. Ma anche quello che mangiamo può causare il mal di testa. E, averne contezza, può aiutare a ridurre la frequenza o la gravità degli attacchi. Ci sono alimenti e bevande che scatenano l'emicrania. Mentre altri possono alleviare l'insorgere del disturbo e vengono classificati come "antidolorifici" o, semplicemente, neutrali. Tra questi, le verdure. Soprattutto quelle arancioni, gialle e verdi che contengono molte vitamine, minerali e antiossidanti che contribuiscono al benessere e alla salute generali. Quando si percepisce l'arrivo del mal di testa, la raccomandazione è anche quella di bere acqua perché l'emicrania è proprio un sintomo della disidratazione. 

Sono innocui e vanno inseriti nella dieta quotidiana i cereali integrali  come riso e pasta. Ma pure quinoa, orzo e amaranto. In tavola e negli snack non dovrebbe mancare la frutta che è ricca di fibre, minerali, vitamine e antiossidanti. I fichi e le banane, in particolare, hanno un alto contenuto di potassio che aiuta a tenere sotto controllo il mal di testa e a ridurre i crampi muscolari e l'affaticamento. C'è però anche una "bad list". 


Sono almeno 10 i cibi da evitare:

  1. Caffè (consumo eccessivo)

  2. Vino rosso (presenza di istamina)

  3. Formaggi stagionati (presenza di tiramina)

  4. Agrumi

  5. Cioccolato

  6. Lievito (prodotti da forno freschi come torte, pane)

  7. Aspartame

  8. Carni lavorate, stagionate, affumicate (presenza di nitrati): salumi, prosciutto, salsicce

  9. Noci, mandorle, arachidi (presenza di tiramina)

  10. Cibi fermentati (crauti, miso, verdure sottaceto)

Come capire quali alimenti scatenano l'attacco? Eliminandoli lentamente, uno alla volta. Così si riconoscono quelli che stimolano il mal di testa. Il consiglio è tenere un diario alimentare accurato per almeno un mese e scrivere cosa si mangia e cosa non si mangia. Se si incontra un fattore scatenante, il mal di testa colpisce in genere entro 12-24 ore dal suo consumo.


Carla De Meo





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