Dieta vegetariana e disturbi dell'alimentazione

26 settembre 2016
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Dieta vegetariana e disturbi dell'alimentazione



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Cosa fare quando un paziente affetto da disturbi alimentari è vegetariano? Le ricerche indicano che circa la metà (45- 50%) di pazienti con anoressia nervosa seguono diete vegetariane, ma altri studi indicano che i sintomi di disturbi alimentari (eating disorders, Ed) sono presenti anche prima di tale scelta, inoltre non ci sono evidenze che i vegetariani senza sintomi li abbiano maturati in seguito. Pertanto, il vegetarismo non può dirsi un fattore predisponente ma un comportamento funzionale agli obiettivi del paziente con Ed. Il problema però rimane poiché la dieta vegetariana nei soggetti con Ed si associa più spesso a stati carenziali. In particolare, il deficit di zinco (Zn) provoca gli stessi sintomi dell'anoressia (perdita di peso, alterazione dell'appetito, ecc.) ed è considerato un fattore predisponente. Si tratta di diete incongrue? È verosimile; ogni dieta può esserlo. Anche gli alimenti animali, pur essendo ottime fonti di zinco (su 100g: agnello 5,8 mg; coniglio 4,50 mg), possono presentare ridotta biodisponibilità per eccesso proteico e basso rapporto Zn/Cu (ottimale 8- 10:1) . Il rame (Cu) è particolarmente presente nei prodotti della pesca (aringa salata 4,10mg; astice 1,66mg) e nelle frattaglie (fegato di ovino 8,70 mg), inoltre la caseina del latte lega gli ioni Cu liberi; quindi l'apporto totale può superare il limite consigliato (Ul 5mg/die; Larn) .

Le diete vegetariane ben pianificate sono basate su molti alimenti ricchi di Zn (noci secche 5,30 mg; soia 4,30 mg; cereali in chicco 2,79 mg) e la biodisponibilità non è un problema grazie all'attivazione delle fitasi endogene. Inoltre, l'apporto di proteine è più controllabile e gli alimenti vegetali più ricchi di Cu sono poco utilizzati (su 1800 kcal, solo 60g di frutta secca) . Pertanto, sono da evitare solo le condotte incongrue e anche la scelta vegetariana può essere supportata. Infine gli Ed sono spesso trattati con inibitori della monoamino ossidasi con i quali interagiscono, ostacolandone l'azione antidepressiva, gli alimenti ricchi di tiramina, che i pazienti con bulimia potrebbero assumere in grandi quantità. Carni e formaggi sono fonte di tiramina, le diete vegane molto meno con evidenti vantaggi terapeutici.

Fonte: Nutrizione33



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