Dal microbiota alla nutraceutica, come rafforzare le difese immunitarie

14 dicembre 2021
Interviste, Video

Dal microbiota alla nutraceutica, come rafforzare le difese immunitarie



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L'interesse scientifico per il microbiota è cresciuto in modo esponenziale negli ultimi anni e numerosi studi hanno chiarito la stretta correlazione che esiste tra microbiota intestinale e sistema immunitario. L'alterazione dell'equilibrio tra questi due fattori molto spesso può contribuire allo sviluppo di numerose patologie infiammatorie, autoimmunitarie e allergiche.



L'immunometabolismo è una disciplina che studia i rapporti tra sistema immunitario e metabolismo corporeo, connesso allo stato nutrizionale, spiegando come il cibo può aiutare o nuocere alla nostra salute. Uno squilibrio prolungato nel microbiota può portare ad un malfunzionamento del sistema immunitario. Per questo motivo, uno stile di vita sano e un'alimentazione corretta possono aiutare il sistema ad un corretto funzionamento.

Alla luce dell'interesse sempre maggiore relativo all'impiego di alimenti nutraceutici e per approfondire il passaggio dal concetto di cura verso quello della prevenzione, si è tenuto, con il contributo non condizionante di Dompé, il webinar online "#orachelosai - Come rafforzare il sistema immune: dal microbiota alla nutraceutica", moderato da Ludovico Baldessin, Chief Business & Content Officer Edra. Il prof. Francesco Franceschi, professore ordinario di Medicina Interna, Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma si soffermato a spiegare come il microbiota intestinale (composto da una varia serie di elementi) sia fondamentale per lo sviluppo del sistema immunitario sin dalla nascita. Esso, infatti, agisce come uno scudo contro microbi pericolosi che potrebbero colonizzare l'apparato digerente e partecipa alla produzione di molecole che regolano le risposte immunitarie, giocando un ruolo fondamentale nella regolazione della risposta infiammatoria. Il microbiota intestinale può influenzare la risposta immunitaria anche in organi distanti dall'intestino e quando ci muoviamo - spiega il professore - dalla eubiosi alla disbiosi, ovvero da un corretto equilibrio della composizione microbiotica a un'alterazione di quest'ultima, ecco che allora possono determinarsi alterazioni delle normali funzioni fisiologiche. Le alterazioni della flora intestinale (disbiosi) sono associate a diverse patologie importanti come, ad esempio, obesità e diabete. Occorre considerare - ha spiegato il professore - che c'è sempre un rapporto diretto tra nutrizione, disbiosi, infiammazione e impermeabilità intestinale e per questo anche il fattore nutrizionale gioca un ruolo importante nel corretto equilibrio del nostro sistema immunitario.

Il prof. Giuseppe Matarese, professore di Patologia Generale, Università degli Studi di Napoli Federico II, ha invece sottolineato come una corretta alimentazione associata anche ad una regolazione delle calorie, possa agire sul nostro sistema immunitario. Matarese ha spiegato come la nutrizione ed il metabolismo siano connessi e siano elementi chiave per la longevità e la salute: "noi siamo ciò che mangiamo". Il metabolismo - continua il professore - è inoltre strettamente correlato all'immunità. Le oscillazioni dei nutrienti e degli ormoni sono fondamentali per la risposta immunitaria, a questo fine possono essere estremamente utili diversi tipi di restrizioni caloriche. La tolleranza al sé è governata dall'intersezione dell'immunometabolismo e del training immunologico grazie il microbioma intestinale, ed il suo corretto stato, poiché è la prima sede dove tale training accade. Il professore aggiunge come anche sia di particolare importanza la cross contaminazione e, in questo senso, uno spunto di riflessione futura importante è il limite che il Covid, e il conseguente e necessario uso delle mascherine, ha portato alla cross contaminazione. Questo, per Matarese, potenzialmente avrà degli impatti da valutare. Alla luce di questi fatti - ha chiosato il professore - il supporto nutrizionale, rispetto al fatto che non ci "contaminiamo più", diventa di fondamentale importanza, soprattutto in tempo pandemico.

Ha concluso i lavori prof. Carmelo Scarpignato, professore di Farmacologia Clinica, Università degli Studi di Parma che evidenziato il contributo e l'impatto che la nutraceutica può dare al benessere dell'individuo e al suo sistema immunitario. Per il professor Scarpignato lo stile di vita è la chiave per promuovere il benessere, perché fra dieta e sistema immune esiste ovviamente una correlazione. Ed è fuori discussione che le difese dell'organismo abbiano bisogno di un sistema immune che non può non fondarsi su una dieta ricca di principi nutritivi basilari, in particolare, di tutti quegli alimenti antinfiammatori, antiossidanti e micronutrienti (vitamine d e c) e altri minerali. Quando, però, si vengono a creare delle situazioni di stress immunologico, la dieta da sola può non essere sufficiente e si può avere bisogno di quantità di elementi nutraceutici (suprafisiologici). I nutraceutici con "claim", ossia con una attitudine a stimolare il sistema immune - spiega il professore - possono essere di diversi tipi: probiotici e sinbiotici, alcuni fitofarmaci, supplementi multivitaminici e multiminerali e alcune sostanze chimiche ben caratterizzate derivate dagli alimenti, che hanno proprietà chimico fisiche e fisiofarmacologiche ben definite. In sintesi - conclude il professore - contro batteri e infezioni virali, anche attraverso un uso di nutraceutici di qualità e consigliati dal proprio medico, ovvero probiotici, prebiotici e vitamine - oltre alla presenza importante degli acidi grassi a catena corta (SCFAs) che esercitano le loro azioni benefiche - possiamo creare un effetto di sostentamento del sistema immune che potrà aiutare sia pazienti, sia i soggetti sani a combattere diverse infezioni in maniera più soddisfacente.

Fonte: Doctor33



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