08 marzo 2022
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Insonnia, le piante medicinali aiutano?
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L'insonnia è un problema comune particolarmente diffuso negli anziani; consiste nella difficoltà ad addormentarsi o di dormire ininterrottamente, tanto da non sentirsi riposati la mattina successiva. Non sono stabilite a priori le ore di sonno ottimali poiché va valutato soggettivamente. Di norma bambini e neonati possono dormire più a lungo degli adulti. Ciò che ha valore è come ci si sente e se il sonno è stato di buona qualità. Con molta probabilità non si è dormito abbastanza se ci si sente stanchi, l'insonnia peraltro, soprattutto se prolungata, può influire negativamente anche sull'umore. L'uomo ha sempre cercato nella natura una soluzione, in quanto tale problema è antico quanto l'umanità. Le prime preparazioni sono a base di piante appartenenti alla famiglia delle papaveracee grazie al loro contenuto di alcaloidi ad azione sedativa; nella medicina tradizionale si utilizzano piante come valeriana, camomilla, melissa, passiflora.
Molte sostanze contenute nelle piante medicinali stanno acquisendo importanza nei problemi relativi al sonno. In un recentissimo studio è stata valutata la sicurezza e l'efficacia dell'olio di cumino nero (Nigella sativa) ottenuto per spremitura a freddo, ricco di timochinone (5% p/p), studiato per la prima volta in soggetti sani caratterizzati da notevoli problemi di sonno. Il cumino era già usato da Ippocrate per problemi digestivi. Il timochinone, che è uno dei principali costituenti bioattivi dei semi, ha dimostrato il suo potenziale anche contro vari modelli di cancro, ha peraltro effetti neuroprotettivi. Quindici soggetti sono stati selezionati per lo studio e sono stati forniti di capsule softgel, ognuna con 200 mg di estratto, assunta dopo cena per 28 giorni.
L'analisi polisonnografica è stata eseguita per valutare la qualità del sonno, l'efficienza del sonno e la latenza del sonno all'inizio e dopo 7 giorni. Anche l'indice di qualità del sonno, l'ansia e lo stress sono stati misurati all'inizio e alla fine del periodo di durata dello studio (28 giorni) utilizzando questionari validati e misurazioni di alcuni parametri, tra cui il cortisolo: livelli elevati generano effetti negativi sul sistema immunitario, cardiovascolare, endocrino e nervoso centrale, lo stress cronico produce un'alterazione nei meccanismi dell'addormentamento e nel mantenimento del sonno che può diventare persistente.
I risultati suggeriscono un significativo miglioramento di valori importanti come il tempo di sonno totale, la latenza del sonno e l'efficienza del sonno con un miglioramento dell'82,49 % del sonno quiescente e del 29,38 % del sonno con movimento rapido degli occhi (sonno REM); inoltre, hanno anche mostrato una riduzione significativa dell'ansia e dello stress con una significativa riduzione del cortisolo. L'analisi ematologica e biochimica ha dimostrato la sicurezza dell'estratto durante il periodo di studio. L'estratto sembra sicuro, migliora significativamente la qualità del sonno, migliorando anche lo stress e l'ansia; per cui si auspicano nuovi studi al fine confermarne l'efficacia.
Fabio Milardo
Erborista
Fonte: Fitoterapia33
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Nuovi orizzonti nel trattamento dell'insonnia
Molte sostanze contenute nelle piante medicinali stanno acquisendo importanza nei problemi relativi al sonno. In un recentissimo studio è stata valutata la sicurezza e l'efficacia dell'olio di cumino nero (Nigella sativa) ottenuto per spremitura a freddo, ricco di timochinone (5% p/p), studiato per la prima volta in soggetti sani caratterizzati da notevoli problemi di sonno. Il cumino era già usato da Ippocrate per problemi digestivi. Il timochinone, che è uno dei principali costituenti bioattivi dei semi, ha dimostrato il suo potenziale anche contro vari modelli di cancro, ha peraltro effetti neuroprotettivi. Quindici soggetti sono stati selezionati per lo studio e sono stati forniti di capsule softgel, ognuna con 200 mg di estratto, assunta dopo cena per 28 giorni.
L'analisi polisonnografica è stata eseguita per valutare la qualità del sonno, l'efficienza del sonno e la latenza del sonno all'inizio e dopo 7 giorni. Anche l'indice di qualità del sonno, l'ansia e lo stress sono stati misurati all'inizio e alla fine del periodo di durata dello studio (28 giorni) utilizzando questionari validati e misurazioni di alcuni parametri, tra cui il cortisolo: livelli elevati generano effetti negativi sul sistema immunitario, cardiovascolare, endocrino e nervoso centrale, lo stress cronico produce un'alterazione nei meccanismi dell'addormentamento e nel mantenimento del sonno che può diventare persistente.
I risultati suggeriscono un significativo miglioramento di valori importanti come il tempo di sonno totale, la latenza del sonno e l'efficienza del sonno con un miglioramento dell'82,49 % del sonno quiescente e del 29,38 % del sonno con movimento rapido degli occhi (sonno REM); inoltre, hanno anche mostrato una riduzione significativa dell'ansia e dello stress con una significativa riduzione del cortisolo. L'analisi ematologica e biochimica ha dimostrato la sicurezza dell'estratto durante il periodo di studio. L'estratto sembra sicuro, migliora significativamente la qualità del sonno, migliorando anche lo stress e l'ansia; per cui si auspicano nuovi studi al fine confermarne l'efficacia.
Fabio Milardo
Erborista
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