02 settembre 2022
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Carenza di ferro, i segnali da non sottovalutare
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La carenza di ferro, anche se temporanea, non è un "male minore" o l'effetto di una vita a volte un po' disordinata. Può invece instaurare una serie di conseguenze pesanti per il nostro organismo. In occasione della Giornata internazionale della Carenza di ferro, istituita nel 2015 e da allora celebrata il 26 novembre di ogni anno, si è tornati a parlare di questo importante elemento, per sensibilizzare la popolazione sui gravi rischi associati all'insufficienza marziale; sulla necessità di saper riconoscere i sintomi e su quella di rivolgersi al medico per una cura, evitando il fai da te. I sintomi possono essere diversi ma fra i principali la sensazione di affaticamento o spossatezza, dovuti alla diminuita quantità di ossigeno circolante nel sangue, deve essere considerata un campanello di allarme.
La carenza nutrizionale di ferro, una fra le carenze più diffuse al mondo, se non curata può dar luogo ad una anemia da insufficienza di ferro (o sideropenia, Iron Deficiency Anaemia) caratterizzata da valori di emoglobina inferiori a 120 g/L e una diminuita produzione di globuli rossi (e quindi da un minor quantitativo di ossigeno circolante nel sangue).Si stima che nel mondo 1 persona su 3 soffra di carenza di ferro (1). Nei Paesi industrializzati soffre di anemia sideropenica tra il 2 e il 4% della popolazione. In particolare, sarebbero le donne in età fertile e quelle in gravidanza ad essere maggiormente interessate, insieme ai bambini fino ai 5 anni a causa di fabbisogni aumentati per la crescita. È importante saper riconoscere i sintomi della carenza che oltre all'affaticamento includono più comunemente mal di testa, fiato corto, pallore, fragilità di unghie e capelli, vulnerabilità alle infezioni, irritabilità, scarsa concentrazione. Insorgono indipendentemente dall'età ma, come detto, in alcune fasi della vita e per alcune categorie di persone possono essere particolarmente pronunciati, proprio perché legati a stati fisiologici che modificano le normali richieste di ferro dall'organismo, necessarie a mantenere le funzioni essenziali: produzione dei globuli rossi, funzionamento di cuore e cervello, rinforzo del sistema immunitario.
La carenza di ferro e l'anemia possono peggiorare anche l'andamento di malattie croniche. Il deficit marziale interessa fino al 50% dei pazienti con malattia renale cronica (stadio 2-5) e all'incirca il 70% dei pazienti che iniziano il trattamento dialitico (2). Anche nel 50% dei pazienti che soffrono di scompenso cardiaco (2) può avere ha una qualche forma di carenza di ferro con o senza anemia. In questo caso ad essere coinvolta è la produzione di energia muscolare, che correla direttamente con i sintomi e può compromettere la sopravvivenza del paziente.
"Una corretta diagnosi e una gestione appropriata della carenza di ferro sono fondamentali - spiega Fabrizio Oliva, direttore Cardiologia 1, Cardio Center DeGasperis, Ospedale Niguarda -. Studi scientifici hanno infatti evidenziato come correggendo il deficit marziale sia possibile migliorare il metabolismo energetico e la capacità funzionale del paziente, contribuendo a ridurre in maniera significativa le ospedalizzazioni per scompenso cardiaco". Non solo cuore, ma anche reni. La carenza di ferro è presente fino nel 60% dei pazienti che sono affetti da malattia renale cronica. "Può aggravarne la condizione di anemia, rendendo meno efficace il trattamento con eritropoietina - o addirittura precederla", spiega Pietro Manuel Ferraro, professore associato in Nefrologia, Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. In generale la carenza di ferro e l'anemia possono avere un impatto significativo sulla qualità di vita e in presenza di malattie croniche anche sulla sopravvivenza delle persone malate. I sintomi vanno riconosciuti da specialisti e adeguatamente trattati sia che si tratti di una carenza nutrizionale temporanea sia che sia una conseguenza di altri stati e solo dove indicata instaurata una adeguata supplementazione di ferro.
Francesca De Vecchi
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Segnali da non sottovalutare
La carenza nutrizionale di ferro, una fra le carenze più diffuse al mondo, se non curata può dar luogo ad una anemia da insufficienza di ferro (o sideropenia, Iron Deficiency Anaemia) caratterizzata da valori di emoglobina inferiori a 120 g/L e una diminuita produzione di globuli rossi (e quindi da un minor quantitativo di ossigeno circolante nel sangue).Si stima che nel mondo 1 persona su 3 soffra di carenza di ferro (1). Nei Paesi industrializzati soffre di anemia sideropenica tra il 2 e il 4% della popolazione. In particolare, sarebbero le donne in età fertile e quelle in gravidanza ad essere maggiormente interessate, insieme ai bambini fino ai 5 anni a causa di fabbisogni aumentati per la crescita. È importante saper riconoscere i sintomi della carenza che oltre all'affaticamento includono più comunemente mal di testa, fiato corto, pallore, fragilità di unghie e capelli, vulnerabilità alle infezioni, irritabilità, scarsa concentrazione. Insorgono indipendentemente dall'età ma, come detto, in alcune fasi della vita e per alcune categorie di persone possono essere particolarmente pronunciati, proprio perché legati a stati fisiologici che modificano le normali richieste di ferro dall'organismo, necessarie a mantenere le funzioni essenziali: produzione dei globuli rossi, funzionamento di cuore e cervello, rinforzo del sistema immunitario.
Carenza di ferro e malattie croniche
La carenza di ferro e l'anemia possono peggiorare anche l'andamento di malattie croniche. Il deficit marziale interessa fino al 50% dei pazienti con malattia renale cronica (stadio 2-5) e all'incirca il 70% dei pazienti che iniziano il trattamento dialitico (2). Anche nel 50% dei pazienti che soffrono di scompenso cardiaco (2) può avere ha una qualche forma di carenza di ferro con o senza anemia. In questo caso ad essere coinvolta è la produzione di energia muscolare, che correla direttamente con i sintomi e può compromettere la sopravvivenza del paziente.
"Una corretta diagnosi e una gestione appropriata della carenza di ferro sono fondamentali - spiega Fabrizio Oliva, direttore Cardiologia 1, Cardio Center DeGasperis, Ospedale Niguarda -. Studi scientifici hanno infatti evidenziato come correggendo il deficit marziale sia possibile migliorare il metabolismo energetico e la capacità funzionale del paziente, contribuendo a ridurre in maniera significativa le ospedalizzazioni per scompenso cardiaco". Non solo cuore, ma anche reni. La carenza di ferro è presente fino nel 60% dei pazienti che sono affetti da malattia renale cronica. "Può aggravarne la condizione di anemia, rendendo meno efficace il trattamento con eritropoietina - o addirittura precederla", spiega Pietro Manuel Ferraro, professore associato in Nefrologia, Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. In generale la carenza di ferro e l'anemia possono avere un impatto significativo sulla qualità di vita e in presenza di malattie croniche anche sulla sopravvivenza delle persone malate. I sintomi vanno riconosciuti da specialisti e adeguatamente trattati sia che si tratti di una carenza nutrizionale temporanea sia che sia una conseguenza di altri stati e solo dove indicata instaurata una adeguata supplementazione di ferro.
Francesca De Vecchi
fonte: Farmacista33
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